venerdì 22 gennaio 2016

Le poetiche tracce di Annamaria Colomba al FV




Annamaria Colomba
Sabato 23 gennaio, dalle 19.00 al Fondo Verri di Lecce, un reading poetico e la performance teatrale di e con Annamaria Colomba, per la presentazione della sua raccolta di versi “Prima che venga domani”. A condurre la serata Giancarlo Serafino.

L'opera che illustra la copertina della raccolta di versi
Scrive Maria Conte nell’introduzione a “Prima che venga domani”: “È risaputo che la poesia è universale se trasmette emozioni e diventa immortale se quelle emozioni sono universali. Il lettore che intuisce l'evento è grato al poeta che consegna al tempo la fatica dell'esplorazione dell'anima e si riconcilia con le affezioni del corpo. Tale ci appare il percorso creativo di Annamaria Colomba che, con Prima che venga domani..., ci prende per mano e ci accompagna, a volte con forza a volte con tenerezza, nei  meandri della sua memoria. Dai ricordi d'infanzia emerge un sentimento dominante, quello dell'amore verso la donna che ha plasmato la sua femminilità, la “Grande Madre", e con devozione, umiltà e accorato attaccamento alle proprie radici, racconta ciò che l'oblio non riesce a cancellare e che la parola fissa per sempre. La paura di perdere la capacità di sognare favole antiche di "streghe e regine" si trasforma in illusoria speranza di sentire ancora le parole che non saranno più dette o di ascoltare la verità celata ai vivi e solidificata nella fredda pietra. Anche le cose inanimate testimoniano il dolore del distacco: inutile e svuotata di significato la borsa d'acqua rimane appesa alla parete, sostenuta dal chiodo e dal ricordo di aver scaldato il "grande grembo" "fra le coltri scolorite" e dalla "finestra vecchia" non apparirà più "il dolce viso mesto di fatica". Eppure, nonostante il dolore che ha svuotato il cuore  con gelido fiato, dopo il distacco, "l'antico fil d'amore" si rivela nei luoghi della natura che ha generato quella donna "Magnifica" e come "aquilone" liberamente vola fra i "filari d'uve bianche e brune", presso i "freschi pozzi", sul mare, dietro le dune e nell'aria  che odora di timo o di foglie di tabacco e di meloni maturi”.