sabato 25 gennaio 2014

Mai più! La Memoria e il Ricordo


Auschwitz-Birkenau in una fotografia di Massimiliano Spedicato

Dal 27 gennaio al 10 febbraio 2014 al Fondo Verri
La Memoria e il Ricordo
27 gennaio 2014, Giornata della Memoria
10 febbraio 2014, Giorno del Ricordo

Auschwitz-Birkenau in una fotografia di Massimiliano Spedicato

Il 27 gennaio, il Fondo Verri celebra la ricorrenza della Giornata della Memoria con una mostra di immagini realizzate da Massimiliano Spedicato nel corso di due suoi viaggi a "bordo" del "Treno della Memoria" verso i luoghi della shoah.
Nel corso dei giorni dell'allestimento - che si protrarrà fino a lunedì 10 febbraio, giorno che l'Italia dedica al Ricordo della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, dei Fiumani e dei Dalmati - il Fondo Verri sarà luogo di reading letterari attingendo tra i titoli dell'ampia sezione di libri dedicati alla shoah e alle vittime delle foibe disponibile nel repertorio in dote al fondo; gli incontri saranno aperti alle scuole e alle singole classi che vorranno aderire all'iniziativa.

Auschwitz-Birkenau in una fotografia di Massimiliano Spedicato

Mai piú
Massimiliano Spedicato

Un sussurro si alza: "Mai più!", sono tante le persone venute a guardare le mie fotografie esposte in occasione del 27 gennaio, Giornata della Memoria, la mostra è allestita nel Sedile di Lecce, in Piazza Sant'Oronzo.
Le osservo... il ticchettio del grande orologio batte il tempo di un silenzio composto. Di fronte alle immagini tutti si mostrano attenti, cercano di capire, istintiva viene la domanda del "perchè".
Vedo attraverso i loro occhi e scorgo la "lacrima" che, muta, scende in ognuno di loro, come se fossero stati feriti nel pieno dell'orgoglio e, con questo passo silenzioso, con un tenero cenno salutano, scrivono in un quaderno la loro testimonianza chi solo con una firma, chi lasciando un pensiero, altri ancora con uno scarabocchio.
Ognuno di loro commenta l'orrore che da quelle immagini "parla"...

La loro compostezza mi riporta in quei luoghi, nei giorni della visita ad Auschwitz e Birkenau con i ragazzi del Treno della Memoria e sento, nel mio intimo, rinnovarsi il brivido, lo stesso di quando, camminando in quei campi, cercavo di capire che cosa lì fosse accaduto: se era la realtà o il set di un film...No, quelle pietre, quel legno, quelle stanze, quegli oggetti erano e sono reali! Raccontano  lo sterminio pensato e voluto, lo sterminio organizzato. Frutto di un folle, crudele e criminale disegno... È stato allora che ho scelto di cogliere ogni particolare, ogni "angolo" per dare ancora realtà a quell'amaro reale, portarlo nella mia città, testimoniarlo per contribuire a crescere una sensibilità capace di comprendere l'orrore per poter dire con convinzione quel "Mai più".

Le persone continuano ad entrare ad osservare le mie fotografie; dalla piazza una dolce suono viene: è mezzogiorno, l'occasione della mia mostra cambia la consuetudine e la voce di Tito Schipa lascia spazio a "La vita è bella" la musica di Nicola Piovani per il film di Roberto Benigni. Sento addosso delle scariche, il ghiaccio sulla schiena. Esco fuori, guardo la piazza: ferme, immobili, le persone cercano di capire da dove venga quel suono. Il cielo è carico di tensione...
Dentro sento un orgoglio mai sentito! Sono felice per il mio contributo. Il ricordo di quelle assenze, fa sì che il sacrificio della loro vita serva a tutti!
Domenica, 27 gennaio 2013

Auschwitz-Birkenau in una fotografia di Massimiliano Spedicato


La mostra di Massimiliano Spedicato

La fotografia per ispirare un altro educare questo l'impegno del reportage di Massimiliano Spedicato che il Fondo Verri ripropone negli spazi della sua sede di via Santa maria del Paradiso, a Lecce. “Andiamo a guardare cos’è stato” è il pensiero che ispira il fotografo salentino.
Destinazione Auschwitz, per ricordare una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità, per non dimenticare che il Mondo, a volte, può perdere l’orizzonte della ragione e smarrire il senso profondo della Storia che, giorno dopo giorno, lo costruisce. L’idea del male può diventare assoluta e si può concretizzare in spaventosi progetti di morte e di sterminio: ancora adesso capita!
I luoghi della Shoah, dello sterminio di milioni di persone, i lager di Auschwitz e di Birkenau, e ancora Berlino in alcune immagini di grande astrazione costruiscono l'allestimento.
Fotografie in ascolto, che accolgono il sentire più intimo: quello dei luoghi, con il loro carico di memoria! Non si dimentica “qui”! Visitarli, contemplarli nelle immagini, è un esperienza che segna. Scrive, incide, scava, dove c’è in nuce, l’indifferenza, l’abitudine ad una cultura del benessere che non sa avere occhi. Tutto è sospeso nel peso dell'assenza, delle assenze.
Grandi vuoti portano queste immagini: i muri che non “tengono” più nessuno, il filo spinato, le insegne dei comandi, le rotaie, il povero legno, l’orrore sempre vivo e lancinante nei mattoni dei forni, gli oggetti, le valigie, gli occhiali, le fotografie di chi non c’è più. Segni che graffiano portano chi guarda dove adesso c’è lo sguardo pieno d’interrogazione di chi viene in visita.
E senti: tenuti, in sussurri lievi, ancora si muovono nella neve, poche luci fanno il cammino. In un infinito che si fa cielo. Ed è proprio il contrasto con la natura, con i colori, a rinnovare la speranza che ciò che è stato non sarà più.
Mauro Marino

giovedì 23 gennaio 2014

L'Unità d'Italia "ascoltata" da Jonathan Zenti


Audio-documetarista a lavoro

Venerdì 24 gennaio, dalle 21.00, al Fondo Verri di Lecce sarà trasmesso"Ritratti (o si muore) ritratto dell'Italia unita attraverso i suoi particolari" poema epico a forma di documentario realizzato da Jonathan Zenti. "Autore – scrive l'audio-documentarista in una nota - deriva dal latino auctor, che a sua volta deriva dal participio passato del verbo augeo, che ha, tra i suoi significati: accrescere, sviluppare, rafforzare, potenziare, onorare, illustrare, fecondare, arricchire, provvedere. E, infine, crescere. L’autore che tratta come materia “la realtà” ha questi obiettivi nella definizione del proprio mestiere: dopo averla presa in mano, dopo averla maneggiata, analizzata, smontata e ricostruita, la dovrebbe restituire alla realtà stessa con “qualcosa in più” di quando l’ha trovata".
“Ritratti (o si muore)” è un poema epico a forma di documentario iniziato nel 2011 con un’entrata a gamba tesa nel dibattito sul 150° anniversario de L’Unità d’Italia.
È una galleria di documentari monografici e biografici che vanno a formare, durante il percorso, una idea di quella che i confini geografici e politici definiscono come “Italia”.
L’Unità che "Suoni Quotidiani" vuole ricercare è quella che pone la diversità come dato strutturale scontato e non negoziabile alla base di ogni relazione, quella che forma i legami che trasformano gli individui in persone. Una storia dell’Unità d’Italia che non scava nel passato, ma che utilizza il presente per scandagliare le fondamenta su cui costruire un futuro dal lungo respiro.
Ritratti è un progetto aperto (a tutto e a tutti) e in continuo aggiornamento.
Un murales di Orgosolo recita “Felice il paese che non ha bisogno di eroi”. Felice anche quello che trova un eroe in tutti i suoi abitanti.
 ***
Zenti è consulente per lo sviluppo tecnologico e multimediale. Dopo un’esperienza come soundesigner a Rai − Radio3 fonda l’associazione Suoni Quotidiani e diventa socio di Audiodoc. Con i documentari "Ritratto 02" e "Paola" ha vinto il Premio Anello Debole, il Premio Marco Rossi con "Interim" e il Premio eretici digitali al Festival internazionale del giornalismo di Perugia con "Ritratti (o si muore)". Il suo ultimo lavoro è "Fuga per la vittoria" sul gioco d’azzardo in Italia. 

venerdì 17 gennaio 2014

Fontana&Manieri

 "Faccio la mia minchia a pezzi e la vendo all'asta"

"Ogni giorno sparo le mie cazzate", un'opera di Fabrizio Fontana

Sabato 18 gennaio, alle 19.00, al Fondo Verri sarà aperta al pubblico la mostra-asta delle opere di Fabrizio Fontana. Provocatorio, nello stile dell'artista, il titolo dell'allestimento: "Faccio la mia minchia a pezzi e la vendo all'asta". Una parete del Fondo Verri accoglie l'installazione di opere di piccole dimensioni e di vari "periodi" della ricerca di Fabrizio Fontana che sulla parete disegnano un membro maschile. Ai presenti, nel corso del vernissage - che vedrà la partecipazione del poeta e performer Massimiliano Manieri – saranno assegnati all'asta i pezzi di volta in volta scelti partendo da una cifra ridicola... Come per dire: "visto che a Lecce è così difficile vendere - scrive in una nota l'artista nato a San Pietro Vernotico nel 1971 - fatelo voi il prezzo delle mie opere! Resta il fatto che io non sarà d'accordo... ma il prezzo fatelo voi! Non sono d'accordo con il "sistema" locale dell'arte, una realtà tanto diversa dalle varie fiere che in questo periodo ho la fortuna di partecipare!".

Fabrizio Fontana
Riproponiamo di seguito una recensione dell'operare di Fabrizio Fontana scritta da Vincenzo Ampolo in occasione della mostra della serie "RED-IN" e pubblicata su Il Paese Nuovo, il 14 aprile del 2009.

Se avessi qualche anno di meno, potrei dire che siamo stati tutti bambini di una generazione che ha giocato con le Barbie e con i giochini degli ovetti Kinder. Magari con gli uni e con le altre, mentre, con la bocca piena di cioccolato al latte, imparavamo i meccanismi e le astuzie del vivere la vita. Poi, pian piano, abbiamo imparato a giocare “altri giochi” e abbiamo dimenticato quel mondo magico ed intrigante, pieno di fascino e di meraviglia. Dell’infanzia con i suoi giochi rimane, nel migliore dei casi, una vecchia scatola su in soffitta, di cui, ad ogni riordino, pensiamo seriamente di dovercene sbarazzare. Mentre scrivo questo pezzo, pensando alle opere di Fabrizio Fontana, ho gli anni di mia figlia e vedo con i suoi occhi l’incanto legato alla stanza delle sue meraviglie. Ma ecco che a quella stanza si sovrappone lo spazio operativo del nostro Artista. Casa di bambole, Laboratorio-officina, Museo dell’effimero e del paradossale, Luogo della dissacrazione, Spazio di pratiche inconfessabili, Tutto è catalogato, ordinato in modo maniacale: per colore, per forma, per argomento…Rottamazione, raccolta differenziata di ciò che è stato rifiutato, rinnegato, abbandonato, avanzato dalle passioni di un “tempo perduto” e della selvaggia e malinconica felicità che a tali passioni si accompagnava. Quelle che potrebbero essere “le collezioni di un barbone” vengono qui ripulite e conservate, nell’attesa di una nuova vita, di un riutilizzo creativo senza censure. Frantumi di memoria ambiscono a divenire parte di un sogno compiuto, recuperato alla coscienza e pronto per una nuova interpretazione. Recupero di ciò che viene dismesso, dimenticato, abbandonato. Recupero e testimonianza delle tracce del tempo che passa, con i suoi ricordi, non sempre ben archiviati. Recupero e riconoscibilità dell’oggetto, del suo nome, del contesto di provenienza, con possibilità di un senso ulteriore. Recupero di un universo legato al mondo della fantasia, del gioco, dell’infanzia reale, quella “polimorfa perversa”, libera dal moralismo adulto e dei suoi tabù. (Come in alcuni film di animazione, possiamo immaginare i dialoghi notturni tra questi pupazzetti, tutti con il loro corredo e i loro accessori. Ci si chiede chi sarà scelto, individuato, “nominato” per interpretare una nuova parte, nel nuovo Grande gioco, nel nuovo Grande Sogno del Grande Fratello Fabrizio…). E da qui che comincia la pratica artistica, il Gioco creativo, o meglio 'Jioku' come ama chiamarlo Fabrizio. Il riutilizzo anarchico e liberatorio di questi oggetti abbandonati dall’incalzare del tempo e dalle nuove mode, imposte da un mercato sempre più aggressivo che impone sempre nuovi consumi, crea contaminazioni capaci di assumere significati inediti e associazioni analogiche e simboliche sempre più complesse e stratificate. Da un nuovo Ordine si passa ad un nuovo Caos, da un non-senso ad un nuovo significato e magari ad una nuova estetica plurisignificante. Un gioco di accoppiamenti, di richiami, di rimandi, di citazioni che, nei titoli, diventa anche un gioco di parole. (Nella sua prossima mostra le opere esposte hanno tutte lo stesso titolo RED-IN, anagramma di Kinder, che viene a tradursi come Inchiostro Rosso.) Questo gioco creativo, di alchemica trasformazione, attinge ai personaggi e agli oggetti di un immaginario bambino, coniugandoli spesso con una realtà immaginale più profonda legata alle icone simbolo della sacra e profana devozione. Dai “santini” alle vecchie bambole, tutto viene recuperato e reinterpretato dalla gioiosa fantasia di Fabrizio Fontana. Oggetti “buoni” e oggetti “cattivi” trovano indubbiamente una sintesi nella riserva dell’inconscio individuale e collettivo, là dove solo un lavoro psicoanalitico può cogliere tutte le reali connessioni e tutti i motivi di suggestione e di stimolo cognitivo ed emozionale. Il risultato di questo processo di ricerca, che culmina nella sapiente realizzazione di contenitori di reliquie che dichiarano allucinanti ossessioni e sordide regressioni, porta a quello che Roland Barthes aveva definito “uno stupore perpetuo, il sogno dell’uomo davanti alle proliferazioni della materia, davanti ai legami che egli coglie tra il singolare dell’origine e il plurale degli effetti.

[Vincenzo Ampolo, Il Paese Nuovo, 14 aprile 2009]

mercoledì 15 gennaio 2014

Al Paisiello per Antonio Verri

Antonio Verri, di una certa letteratura militante
Al Teatro Paisello, giovedì 16 gennaio 2014, dalle 19.00

Partecipano: Francesco Aprile, Rossano Astremo, Aldo Augieri, Carlo Alberto Augieri, Fernando Bevilacqua, Salvatore Colazzo, Aldo D'Antico, Rocco De Santis, Stefano Donno, Antonio Errico, Simone Franco, Simone Giorgino, Francesco Salvatore Lattarulo, Mauro Marino, Maurizio Nocera, Luciano Pagano, Piero Rapanà, Fabio Tolledi e...



Antonio Verri al telefono in una fotografia di Fernando Bevilacqua
…Se qualcosa di tutto questo ti accadesse/ o se qualcuno ti parlasse di un modo che ormai/ gira sul niente, ti prego, stringi i pugni/ mangiati il cuore parla delle ragazze di crema/dei loro fiori in petto, delle melodie di velluto/dei bazar in piazza a Martano/ caccia le unghie e fai capire che volevamo/ fare della poesia di lotta/…/oppure di soltanto che non è da tutti rubare al cielo/i suoi segreti. Non dovercene spiegare le ragioni
Sono parole di Antonio Verri, poeta, scrittore, operatore culturale, scomparso drammaticamente
nel maggio del ’93.
E Antonio Verri, di un certo sguardo sulla letteratura militante è il titolo della serata che Astragali Teatro in collaborazione con il Fondo Verri propone il 16 di gennaio, Teatro Paisiello, ore 19, all’interno del suo progetto di Residenza Artistica Teatri Abitati, sostenuta da Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Comune di Lecce.
Fabio Tolledi, regista e direttore artistico di Astràgali Teatro, insieme a Mauro Marino, artista visuale, promotore del Fondo Verri, e a quanti hanno conosciuto, amato, e studiato lo scrittore, tracceranno il profilo di Antonio Verri, poeta, autore complesso, operatore culturale che con la sua militanza poetica ha costruito una rete di scambi, di incontri, che dal Salento portavano all’Europa. Antonio Verri, e il Declaro, libro infinito, i suoi progetti di rivista, le sue relazioni con poeti e scrittori europei, è riuscito, insieme a quella “stupenda generazione”, ad “abbattere i muretti a secco” e a sottolineare l’importanza dell’impegno nella letteratura e nella vita culturale.
La domanda che muove della sua esperienza è tuttora urgente: cosa significa fare cultura in questo territorio e con quale proiezione? E, ancora, quale il ruolo del poeta oggi?
Difficili da disgiungere dalle sue azioni, i suoi testi verranno letti durante la serata, in un intreccio di memorie e parole, di racconti di vita spesa insieme e quegli azzardi di cui la sua scrittura si nutriva.

martedì 7 gennaio 2014

I primi appuntamenti del 2014

FondoVerri
Associazione Culturale - Presìdio del libro di Lecce
Iniziativa promossa da Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo
Friends of “Lecce 2019” Reinventare Utopia

Progetto 2014-2016 / Artigiana "La Casa degli Autori"

I primi appuntamenti di Gennaio 2014

Venerdì 10 gennaio, dalle 18.30
Marinilde Giannandrea presenta "Senza Titolo"
di Annalisa Macagnino libro d'artista edito dalle Edizioni Esperidi
 
La copertina di "Senza Titolo"


Sarà presentato ufficialmente venerdì 10 gennaio 2014, alle 18.30, presso il Fondo Antonio Verri, a Lecce, il libro d’artista “Senza Titolo” di Annalisa Macagnino, edito nella collana “Traffici d’Artista” da Edizioni Esperidi. Introduce Mauro Marino, giornalista e responsabile del Fondo Verri, dialoga con l’autrice Marinilde Giannandrea, giornalista e critico d’arte. Interviene l’editore Claudio Martino.
Il Volume. Un piccolo quaderno di appunti carico di suggestioni, dove confluiscono disegni, idee, parole, citazioni letterarie e musicali. Indizi che, in un certo senso, svelano la linea poetica di Annalisa Macagnino e la sua ricerca artistica tanto legata all’emisfero femminile. Senza Titolo, come i numerosi disegni realizzati nel corso di questi primi dodici anni di attività. “Annalisa Macagnino [...] stabilisce una simbiosi amniotica con il femminile, [...] accade anche in quest’ultimo lavoro, un diario intimo e minimo di fogli sparsi, nei quali il corpo tutela la sua centralità, diventa fonte primaria di comunicazione e conoscenza” (M. Giannandrea)
Il volume è edito nella collana Traffici d’Artista in cui, in modo un po’ ibrido e sregolato, Edizioni Esperidi offre uno spazio agli artisti/scrittori che si avvicinano al multiforme mondo del libro d’artista. Caratteristiche di questa collana sono: il formato piccolo ed accattivante, la tiratura limitata, le copie firmate e numerate e soprattutto personalizzate dall’Autore che, con il suo intervento, rende ogni volume unico e diverso.

Sabato 11 gennaio dalle 19.30
"Raccontare la scuola"
partecipano Livio Romano, Ilaria Seclì, Giovanni Santi, Luigi Mangia e...

La copertina di "Diario elementare"

Il pretesto dell'incontro è il libro di Livio Romano "Diario elementare" edito da Fernandel nel 2012.
"Un maestro elementare, ultimo discendente di una stirpe di insegnanti, racconta giorno dopo giorno il suo anno scolastico. Fra tagli alla spesa e bizzarre direttive ministeriali, colleghe pittoresche e genitori bisognosi di supporto psicologico, procedendo faticosamente nelle secche dell’ideologia aziendalistica e del vuoto dei valori di riferimento della moderna società occidentale. Con verve umoristica, impeto satirico e un gusto ininterrotto tanto per l’annotazione di costume quanto per il tocco di puro mémoire, in questo piccolo pamphlet l’autore racconta quel che è rimasto della «scuola elementare migliore del mondo» – che è come dire della società italiana in generale, descritta da quel particolarissimo punto di vista che è la provincia profonda del Sud della penisola. Nonostante il caos quotidiano, affiora quasi a sorpresa l’antico incanto del far scuola che ha riempito gli annali dei maestri-scrittori del passato, la poesia del veder crescere davanti ai propri occhi giovani coscienze che con il loro candore hanno ancora la forza di riscattare gli insegnanti del Duemila dalla condizione degradata cui son condannati da decenni".
All'incontro parteciperanno la poetessa e maestra elementare Ilaria Seclì e il maestro Giovanni Santi.

Da sabato 18 a sabato 25 gennaio, dalle 19.30
Mosta-Asta dell'artista Fabrizio Fontana
"Faccio la mia minchia a pezzi e la vendo all'asta"
ospite della serata inaugurale il poeta e performer Massimiliano Manieri

 
La locandina della mostra-asta di Fabrizio Fontana

"Sinossi" della mostra site-specific: "Mi servirebbe una parete del Fondo Verri. Ho un'idea per un'installazione con le mie opere di piccole deimensioni e di vari miei "periodi": disegnerei sulla parete, utilizzando le opere, un bel minchione. Ai presenti, nel corso del vernissage - che vedrà la partecipazione del poeta – performer Massimiliano Manieri – venderò all'asta i pezzi di volta in volta scelti partendo da una cifra ridicola... Come per dire: "visto che a Lecce è così difficile vendere, fatelo voi il prezzo delle mie opere! Resta il fatto che io non sarà d'accordo... ma il prezzo fatelo voi! Non sono d'accordo con il "sistema" locale dell'arte, una realtà tanto diversa dalle varie fiere che in questo periodo ho la fortuna di partecipare!"


Fondo Verri è a Lecce, in via Santa Maria del Paradiso 8.a
(nei pressi della Chiesa del Rosario - Porta Rudiae) telefono 0832-304522
email: marinomauro7@gmail.com

lunedì 6 gennaio 2014

Le storie della terra di Robertini e la musica del Tran(ce)formation duo


La copertina del libro di Camillo Robertini

Si chiude lunedì 6 gennaio, la tredicesima edizione de Le Mani e l'Ascolto, con il libro: “Questa terra è la mia terra” a cura di Camillo Robertini edizioni La Toletta, presenta Massimo Melillo. Il libro, che rientra nelle attività del gruppo studentesco "Contemporaneamente Antropologia & Storia" accoglie – come scrive Alessandro Casellato nella postfazione «Sette racconti di donne e uomini tenacemente attaccati a microcosmi assai particolari, il legame con i quali è per essi una forma di resistenza. Il fatto che come titolo della raccolta - quasi un filo della collana che li tiene tutti legati - sia stata individuata l’autobiografia di un vagabondo “provinciale” come Woody Guthrie è una scelta quanto mai indovinata. E suggestiva».

Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe
La musica sarà quella straordinaria e sofisticata del Tran(ce)formation duo con Giorgia Santoro flauto, ottavino, flauto contralto, flauto basso, bansuri, xiao, scacciapensieri, voce, effects. e Adolfo La Volpe chitarra elettrica, chitarra acustica, lapsteel, oud, effects. Il progetto Tran(ce)formation, nato nel 2006 da un’idea di Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe, ha alle spalle numerosi concerti ed un cd, "Entrance", edito nel 2011 per la Leo Records, etichetta inglese che è da vent'anni un punto di riferimento per la musica improvvisata europea e mondiale.  Il gruppo, nella formazione quartetto pubblica in gennaio 2014 il suo secondo cd, intitolato “Nautilus”, che segna un’ulteriore maturazione del personalissimo sound dell’ensemble, basato sul dialogare e contaminarsi di linguaggi musicali differenti, quali il jazz, la musica contemporanea, il rock, le musiche tradizionali del nord dell’India e del bacino del Mediterraneo, il tutto arricchito dall’uso di strumenti millenari come il bansuri, lo xiao e l’oud. Le sonorità del quartetto conducono l’ascoltatore in una dimensione onirica, di volta in volta ipnotica, fiabesca oppure straniante; non a caso il viaggio si conclude con “Over the rainbow”, unico brano non originale del cd, trasformato però in una eterea ascensione verso lo spazio, oltre l’arcobaleno.

domenica 5 gennaio 2014

Il Sognatore poi Amore e Marchette

La copertina del libro di Francesco Coradduzza

Per l'ottavo appuntamento de “Le mani e l'Ascolto” il Fondo Verri propone l'omaggio a Taranto nei versi di Angelo Lippo che aprirà la serata di domenica 5 gennaio, dalle 19.30, letture ed incursioni nell'opera del poeta e del curatore infaticabile della rivista “Portofranco”. Lippo (Taranto 1939-Taranto 2011), è stato poeta, scrittore, critico letterario e artistico. Nipote di carrettiere, ha sempre militato nella sua Taranto pur non negandosi diversi momenti per partecipare alla vita culturale nazionale. Il libro della serata sarà “Il sognatore” di Francesco Coradduzza edizioni “L'Erudita”. Una lettura che si alterna tra l’ironia e i toni vividi della vita vera, e il romanticismo del sogno, mostrandoci come queste due dimensioni si possano spesso sovrapporre, ma mai confondere ma quand'è vera, la vita può essere più bella di un sogno.


Massimo Donno
Le canzoni della serata sono quelle di Massimo Donno voce e chitarra, accompagnato dal flauto di Gianluca Milanese, con un repertorio tratto da “Amore e marchette” (Ululati), un album "leggero", non come contrapposto a qualcosa di impegnato, ma come scelta precisa di sonorità mai pesanti, nonostante anche evoluzioni armoniche che alternano semplicità a maggiore elaborazione. I testi non sono mai banali, pur non rinunciando a un'ironia che sembra parte integrante della personalità dell'autore, che, tra serio e faceto, logica ed illogica, pesca nella quotidianità della vita, osservando il mondo intorno dal proprio personalissimo punto di vista.

sabato 4 gennaio 2014

Ninfa Giannuzzi & Co. e il libro di Daniela Sasso

Sabato 4 gennaio, dalle 19.30 "Ho premuto il tasto invio", di Daniela Sasso libro edito dalle Edizioni Adef, e “La calma dell'inverno” per le voci di Palmiro Durante e Ninfa Giannuzzi accompagnate dalla fisarmonica di Rocco Nigro e dalla chitarra di Emanuele Licci.

La copertina del libro di Daniela Sasso
Le Mani e l'Ascolto volge al termine. "Ho premuto il tasto invio", di Daniela Sasso libro edito dalle Edizioni Adef, sarà il libro che presentato da Giorgia Salicandro aprirà la serata di sabato 4 gennaio. “Il romanzo (novantotto pagine da leggere tutte d'un fiato) racconta la storia di Elisa, ragazza di provincia ingabbiata nella quotidianità del lavoro e delle amicizie di sempre, ma che spesso alza lo sguardo dall'ombelico del proprio mondo e immagina di essere un'altra, aggrappandosi alla fantasia di uno spazio sterminato in cui potersi sentire veramente viva. Questa fantasia ha un nome e un volto, si chiama Simone ed è il chitarrista di una famosissima rockband. Tra di loro e con loro la tastiera del PC. Terzapagina. "Ho premuto il tasto invio", in sospeso tra realtà e virtuale
Daniela Sasso vive a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi. Dopo aver conseguito la maturità classica nel 2004 si avvicina al settore sociale, conseguendo il secondo diploma come tecnico dei servizi sociali, e varie specializzazioni. Si appassiona alla Lingua italiana dei segni per non udenti e inizia il suo attuale lavoro come assistente alla comunicazione L.i.s. Attualmente lavora al suo secondo libro.



Ninfa Giannuzzi
Le canzoni e la musica saranno quelle del recital “La calma dell'inverno” per le voci di Palmiro Durante e Ninfa Giannuzzi accompagnate dalla fisarmonica di Rocco Nigro e dalla chitarra di Emanuele Licci.
Ninfa Giannuzzi, dopo più di un decennio passato sui palchi di tutto il mondo nel ruolo di interprete raffinata della musica tradizionale del Salento e dopo aver collaborato con i grandi autori di panorama della world music (da Piero Milesi a Mauro Pagani, da Stewart Copeland a Ludovico Einaudi passando per Ambrogio Sparagna, Noa e tanti altri), Ninfa Giannuzzi compie una vigorosa incursione nel rock d’autore. Dopo “Tis Klei” (Anima Mundi, 2007), nel 2011 esce “Funzione preparatrice di un regno” secondo disco solista della cantante e musicista salentina, pubblicato dall’Associazione Culturale Amo Per Amo.

venerdì 3 gennaio 2014

L'Apocalisse! Mannaggia Santa Pupa!!!


Pierpaolo Lala con Marcello Zappatore
Un appuntamento ormai “classico” per Le Mani e l’Ascolto quello con Pierpaolo Lala in “Non sono un cantautore” che oggi, venerdì 3 gennaio, dalle 19.30, ospita "L'apocalisse". Dopo il grande insuccesso delle prime due edizioni Pierpaolo Lala, mancato cantautore leccese, torna nonostante il parere contrario del pubblico con una selezione di canzoni brutte (scritte negli ultimi 20 anni) e di culacchi improvvisati. Lala sarà affiancato da Marcello Zappatore (chitarra), Mauro Tre (pianoforte), Emilio Maggiulli (basso), Osvaldo Piliego (batteria), Giuseppe Pezzulla (chitarra, armonica a bocca e voci), Alessandra Caiulo e Serena Spedicato (voce), Daniele De Luca (voce recitante).
Il “vulcanico” giornalista leccese si esibisce in un concerto "antologico" (e in qualche modo ontologico) della sua non carriera musicale. Per “spiegare attraverso le canzoni – scrive Pierpaolo Lala - perché non ho fatto il cantautore. Una cosa rapida e si spera indolore per il pubblico con le canzoni “molte eresie e tanti racconti. Non l'inizio di una nuova carriera ma la fine di una vecchia non carriera tra ricordi e rammarichi, non detti e soprattutto non fatti".

Danilo Siciliano

Ad aprire la serata la presentazione del libro“Mannaggia santa pupa”, di Danilo Siciliano edito da Lupo, il racconto di un’infanzia in un mondo che appartiene soprattutto agli anni Ottanta in una terra magnifica e insopportabile, dove pullulano i cervelli di cemento armato e dove i vecchi materassi si buttano sui cigli delle strade di campagna. Una terra che è un caffè sospeso. Ricordi, stati d’animo, riflessioni, rimpianti, per giungere ogni volta alla stessa conclusione: “Mannaggia Santa Pupa!”.

mercoledì 1 gennaio 2014

Il libro e la cura

“Per l'altro Vittorio. Pagano, l'irregolare”
27, 28, 29, 30 dicembre 2013 / 2,3,4,5,6 gennaio 2014

I valore del libro. Incontro con Maurizio Nocera
alla presenza di Antonio Massari e del clarinettista Rocco Causo



Maurizio Nocera fotografato da Mauro Marino


Le Mani e l’Ascolto rassegna di parole e di suoni “intorno” al pianoforte, ideata dal Fondo Verri di Lecce, giunta alla tredicesima edizione, dedicherà, nella sede di via Santa Maria del Paradiso a Lecce, giovedì 2 gennaio, una serata alle ultime esperienze autoriali ed editoriali di Maurizio Nocera. Protagoniste dell'incontro due vere e proprie “opere-libro”: il “Profilo di don Pablo”, poema edito dalla prestigiosa casa editrice Tallone e “La pietra àzulum, nel cuore delle Ande" diario di viaggio di Maurizio Nocera edito dall'altrettanto straordinaria "léndaro G. càmiless &dizioni clandestine”.
Il libro inteso come oggetto “unico”, pregiato, da accudire nel suo farsi e nel suo destino, nella consegna al lettore, questo il messaggio nella serata che apre il 2014, che vedrà la partecipazione del pittore Antonio Massari in qualità di lettore. Il contrappunto musicale sarà a Rocco Causo che si esibirà in “Clarinettisticamente parlando”

L'inizio delle serate è previsto per le 19.30

La collana  «‘ il neo di gutenberg»
di “ "léndaro G. càmiless &dizioni clandestine ”

"In quel neo-nero c’è l’origine di tutti gli inchiostri. Nel suo nigro comedone da secoli attingiamo la grafica degli alfabeti, e in quel nericcio cratere, in quel eruttante neo-di-nerofumo, abbiamo composto con il giusto carattere la storia delle belle lettere. Da Gutenberg in poi niente fu come prima. Dopo di lui presero corpo i primi elementi mobili di parole composte, con il chiaro intento di velocizzare il processo di acculturazione: Nacque la modernità, il nuovo e tutto fu neo: il neoantropo, il neopitagorico, la neoscolastica, neoplatonico, neomanierismo, neoumanesimo, neoclassicismo, neodarwinismo, neoplasticismo, neopurismo, neopaganesimo, neoavanguardia, il neorealismo, la neologia, neofilia e tanti altri nei. Una “collana” di nei vergata con una scrittura di colore grigio scurissimo tendente al nerigno e, subito dopo, un primo e fermo puntonero. Brani bruni per una “collana di frontiera” al limite del bianco-nero".
Così si legge nel catalogo di “ "léndaro G. càmiless &dizioni clandestine ” che proprio nella linea de «‘ il neo di gutenberg», collana di frontiera diretta da Tiziana Dollorenzo Solari pubblica l'ennesimo straordinario suo libro... "La pietra àzulum, nel cuore delle Ande" di Maurizio Nocera. Un “diario cileno” appuntato nel corso di un viaggio compiuto dall’Autore nel 2010, in compagnia del Maestro stampatore piemontese Enrico Tallone, entrambi sulle orme  di Pablo Neruda.
Nel corso della narrazione si alternano, alla sapiente descrizione letteraria del paesaggio sud americano, le tre dimore del poeta, gli amici, i testimoni fedeli dell’impegno civile e i cultori dell’opera nerudiana.
Il volume (80 pp. accuratamente intonse) raccoglie al suo interno un ampio servizio fotografico e alcune  riproduzioni di disegni appositamente realizzati da Donatella Stamer grandemente suggestionata dalle poesie che il Poeta ha dedicato al mitico “uccello mosca”. Al latere della pubblicazione e f.t. figura  un portfolio contenente una incisione originale della stessa Autrice dal  titolo il Colibrì. Tutte le copie sono numerate e dedicate ad personam.