mercoledì 27 aprile 2016

Dario Goffredo e Ilaria Caffio al Fondo Verri






Serata di poesia sabato 30 aprile al Fondo Verri, con Dario Goffredo e Ilaria Caffio, ultimi arrivati nel Magazzino di Poesia di Spagine iniziativa editoriale on-line curata dal Fondo Verri. Dalle 19.30, avrà luogo la presentazione di “Atti minimi di sopravvivenza” di Dario Goffredo e di “Verrà l’estate” di Ilaria Caffio.
Dario Goffredo è nato a Lecce nel 1974, vive e lavora a Lecce. È membro della redazione di coolclub.it, sue poesie e racconti sono stati pubblicati  su riviste e antologie, “Atti minimi di sopravvivenza” è la sua prima raccolta di versi.
Ilaria Caffio è nata a Taranto nel 1991, vive a Lecce dove si è laureata in filosofia. Organizzatrice culturale cura gli incontri di Filosofia a distanza ravvicinata, “Verrà l’estate” è la sua prima raccolta di versi.

Dario Goffredo
Le poesie di Dario Goffredo - scrive in una nota di lettura Osvaldo Piliego – sono “preghiere laiche, mantra devozionali, conta dei resti alla fine delle feroci battaglie del quotidiano. Cercano cura alle ferite della vita questi versi, inclementi, senza perdono, anelano speranza nell’alba del giorno nuovo. Dopo quelli freddi di un inverno del cuore, attaccati a un ricordo, cognizione di dolore nuovo che si somma a quello atavico. (...) Parole che sanno di carne lacerata, costretta a cauterizzarsi piano, corpo violato dal vizio che si consuma, che sottrae ossigeno e minuti, che attende qualcosa anche minuscola, apparentemente insignificante. Delle piccole cose capaci di muovere tempeste interiori si innamora la sua penna precisa come un bisturi

Ilaria Caffio
Per presentare Ilaria Caffio, ecco quanto scrive Mauro Marino: “È benedetto il momento in cui sei travolto dall’energia dell’altro, quando ti sorprendi e di fronte ti trovi persone capaci di una visione. Una visione loro stessi per la tua che si completa nell’incontro: il fare con il fare, il dono che aumenta il dono. Capita abitando al Fondo Verri, meta di progetti, di proposte, di desideri… Molte volte indeterminati, acerbi tentano l’esserci, una forma, una “compostezza”, in un annuncio, su una locandina, per il tempo necessario alla condivisione. Di Ilaria sorprende subito la determinazione, il suo voler contribuire al rinnovamento delle “cose”, essere presente nel quotidiano, nelle tessiture culturali della città da militante attiva. Strano lavoro quello della cultura, fatto di intuizioni, di intimità e di relazioni, di incontri da mutare in opera”.

venerdì 22 aprile 2016

A Levante al Fondo Verri



Sabato 23 aprile, al Fondo Verri, dalle 20.00, la presentazione del numero di primavera della rivista “A Levante”, dedicato a “Diversità e Caos”.




“A Levante” sbarca a Lecce al Fondo Verri, sabato 23 aprile alle 20.00.
C'è voluto più tempo del previsto, ma alla fine ne è valsa la pena.
Dopo mesi di gestazione, la rivista A Levante diretta da Giulia Santi, torna in grande stile, con un numero doppio (22 e 23). Attraverso le tante scritture presenti nel nuovo numero di primavera redattori e collaboratori sono delicatamente entrati in temi complessi e attuali, con sguardo curioso e attento, declinando “Diversità e Caos” a partire dalla propria esperienza con sensibilità diverse, ma ognuna realmente autentica. Tra gli autori Giovanni Santi, Giuseppe Resta, Livio Romano, Giovanni Santi, Alessio Giaffreda, Luca Aldebaràn Bartolozzi, Antonio Errico e molti altri. Ricca la sezione di poesia. La copertina del doppio numero è stata realizzata da Massimo Pasca, nei contenuti l’artista salentino è intervistato da Vincenzo Ampolo.

Il Fondo Verri è in via Santa Maria del Paradiso 8, (vicino a Porta Rudiae) Lecce,

giovedì 21 aprile 2016

In Vespa dentro l'Africa



Venerdì 22 aprile, alle 19.30, la presentazione del libro “Soli in Africa, io e la mia vespa” di Stefano Medvedich. Con l’autore Maurizio Nocera che ha curato la prefazione del volume realizzato da Anxa Editore. Nella serata gli interventi del clarinetto di Salvatore Coppola.

Stefano Medvedich il giorno della partenza

Una straordinaria avventura dal Salento al cuore di tenebra dell'Africa!
“Nell’anno 2007 ho fatto un lungo viaggio in Africa con la mia Vespa, una PX 150”, ricorda Stefano Medvedich, “sono partito il 3 marzo da Gallipoli (Le) e sono tornato il 16 ottobre dopo aver attraversato 19 paesi: Spagna, Marocco, Sahara occidentale, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakri, Mali, Burkina Faso, Ghana, Togo, Benin, Gabon, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Burundi, Tanzania”. Un viaggio lunghissimo, dunque, che ha messo a dura prova il mito “made in Pontedera” e la resistenza del pilota. “Nel Gabon ho attraversato la foresta pluviale da Libreville a Franceville, 750 Km, di cui 500 su pista”, racconta Stefano, “nella Repubblica Democratica del Congo ho navigato a bordo di una chiatta sul fiume Congo per tutto il suo tratto navigabile, 1730km, dalla capitale Kinshasa a Kisangani. Da lì, attraverso il Kivu, in zona di guerra, sono passato in Ruanda, 600 Km di piste infernali in piena foresta. Dopo il Ruanda e il Burundi, costeggiando il lago Tanganica, sono giunto a Kigoma, in Tanzania. A Dar- Es- Saalam, ho spedito la Vespa in Italia con nave e sono tornato a casa in aereo”. Il libro che raccoglie il racconto del lungo viaggio, e pubblicato da Anxa Editore ed è disponibile su eBay a 13 euro, piu le spese di spedizione (clicca qui per acquistarlo). “Nel libro racconto con un ritmo avvincente ed incalzante l’infinità di situazioni vissute sulle strade e piste africane, il fascino dei grandi spazi e il calore della gente d’Africa”, spiega Stefano, “il volume, tuttavia, non è solo il racconto di un’avventura personale, ma ha un taglio culturale più profondo”. Come ogni viaggio su due ruote sa essere.

mercoledì 20 aprile 2016

Giuggi Juice al Fondo Verri






Giovedì 21 aprile, dalle 19.30, al Fondo Verri, Presidio del Libro di Lecce, la proiezione di “Giuggi Juice”, un cortometraggio creato da un collettivo di bambine dai 4 ai 12 anni, che si sono impegnate con passione a recitare, filmare, e divertirsi nel cinema. E’ quindi un prodotto di interesse per la capacità delle stesse a realizzare il sogno del cinema. Per questo volevamo proiettare il film in modo che il pubblico si rendesse conto che il cinema può, con un pizzico di passione ed inventiva, essere realizzato da chiunque.