domenica 29 dicembre 2019

Stefania Ruggieri e Valentina Madonna al Fondo Verri






A chiudere idealmente l’attività 2019 del Fondo Verri, lunedì 30 dicembre, alle 19.30, la lettura a cura di Stefania Ruggieri dei versi raccolti nel libro “La luce non è spenta il varco non è attivo” edito da Lieto Colle e, a seguire, alle 21.00, il concerto “Per aspera ad Astor”, omaggio ad Astor Piazzolla, l’ideatore del Tango Nuevo, a cura di Astor duo. Introduce il concerto del soprano Valentina Madonna e con il pianista Domenico Balducci e il violinista Domenico Zezza. Introduce il musicologo Nicola Santoro.

 

In “La luce non è spenta il varco non è attivo” raccolta di versi di Stefania Ruggieri, edita da Lieto Colle troviamo versi spogli della punteggiatura, densi di rimandi e di significazioni. Una donna e il suo sguardo che meticolosamente fruga il perimetro dell’esistenza, delle cose, dell’ Io. La piccola antologia unisce - in un dialogo aperto - i versi con le intense fotografie di Paola Mischiatti tratte dall’album ‘Ri-presenze’.
Stefania Ruggieri, classe 1963, è una “meridionale di Puglia” come lei stessa ama definirsi. Una laurea in Economia ed esperienze lavorative nel settore acciaio e moda. Ha pubblicato i libri di poesia “Rosso di Fragola” (Congedo, 1994), “Sotto un sole che mai muore” (Milella Spazio Vivo, 2013), “l’anima” (Pulcinoelefante, 2017). Alcune e poesie sono apparse su “Nuovi Argomenti”, rivista letteraria trimestrale fondata a Roma nel 1953 da Alberto Carocci e Alberto Moravia.  

 

 

AstorDuo, composto dal soprano Valentina Madonna e dal pianista Domenico Balducci, nasce per rendere omaggio allo straordinario genio musicale di Astor Piazzolla; l'uomo che ha rivoluzionato il tango e che ha dato nuova vita e nobiltà a questo genere di musica nacque il giorno 11 marzo 1921 a Mar del Plata, in Argentina (non poteva essere altrimenti). Nel 1924 si trasferisce con la sua famiglia a New York per poi tornare nuovamente nel Sud America nel 1936, questa volta a Buenos Aires.
Qui, ancora giovanissimo, intraprende la carriera musicale. Riconosciuto da subito come uno straordinario solista di bandonèon (strumento a lamella libera, simile alla fisarmonica, paradossalmente nato in Germania a differenza del luogo comune che lo vuole tipicamente argentino), inizia la sua avventura in un'orchestra che si esibiva nei locali notturni della città, per poi "evolversi" e intraprendere una proficua attività di compositore accademico, temprata dalle lezioni parigine di Nadia Boulanger, generosa mentore di innumerevoli musicisti del Novecento, e da quelle del grande connazionale Alberto Ginastera. La sua personalissima ricerca sul Tango è connotata da linguaggio ritmico, da uno spirito fortemente drammatico e passionale, da vividi colori elementi fondamentali a cui quali Piazzolla si ispira per creare composizioni "quasi" classiche per struttura ed elaborazione, servendosi di tutti gli strumenti espressivi della musica "colta" e del jazz. Naturalmente, questo non mancò di suscitare rimostranze e disapprovazione da parte di alcuni conservatori, senza capire che in realtà l'arte di Piazzolla collocava il Tango definitivamente al di là del tempo e dello spazio, offrendo una dimensione colta e assolutamente nobile a quella tradizione. Oggi Piazzolla è ritenuto a tutti gli effetti uno dei più grandi compositori del Novecento e gode di stima e fama in tutto il mondo. Le sue composizioni sono interpretate da grandi orchestre e da famosi musicisti classici, oltrechè da numerosi jazzisti. Con la sua opera, il passionale musicista argentino ha dimostrato che il tango può essere un'espressione eterna dello spirito umano. Malato di cuore, Astor Piazzola si è spento il 4 luglio del 1992.


Introduce la serata il musicologo:
Nicola Santoro

Il Programma musicale 30/12


Inverno porteno
Oblivion
Yo Soy Maria
Ausencias
Chiquilin de Bachin
Che tango c’è
Jeanne y Paul
Vuelvo El sur
Chau Paris
Adios Nonino
Libertango


martedì 24 dicembre 2019

Andrea Martina e The Buskers al Fondo Verri


Andrea Martina



Associazione Culturale Fondo Verri - Associazione Presìdi del libro
con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Lecce

e dell’Assessorato allo spettacolo e al turismo

Nell’ambito del progetto “Terre Lab.Oratori”
Regione Puglia Assessorato Industria Culturale e Turismo

Le Mani e l’Ascolto

 


Domenica 29 dicembre, al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8, a Lecce, alle 19.30, in apertura di serata la presentazione del libro “La terza stagione” di Andrea Martina edito da Esperidi e, a seguire, un omaggio alla musica irlandese e al genio letterario di James Joyce con un reading musicale ispirato all’”Ulysses” con The Buskers: Giancarlo Picci, voce; Luca Congedo, flauti e Vincenzo Urso, chitarra che presentano il recital “I viaggi di Mr. Bloom”.

In “La terza stagione”, l’attore e scrittore Andrea Martina, racconta la storia di Tom Vega che dopo quindici anni di assenza dalle scene, ritorna al successo vincendo il suo primo Golden Globe come protagonista della serie televisiva GreyZone, della quale è prevista la terza e ultima stagione. L’attore, ormai sulla cresta dell’onda, riceve la lusinghiera proposta di un film sulla vita di George Michael in cui è stato scelto come protagonista. Amelie, giovane truccatrice di Tom Vega fin dall’inizio della serie, insoddisfatta dall’ambiente cinematografico, decide di chiudere con quel mondo e dedicarsi a tempo pieno alla sua vera passione: la pittura. Fa questa scelta tenendo all’oscuro Tom per il quale, nel tempo, ha iniziato a nutrire un sentimento che va al di là dell’amicizia. Lara, grazie a una solida gavetta nella cronaca locale, ha trovato la sua strada nel giornalismo, ma soffre la scomoda realtà di un mestiere sottopagato, senza orari e avaro di gratificazioni professionali. Scoraggiata da questo modo di lavorare, accetta la profumata offerta di Sunny Day, trasmissione pomeridiana di intrattenimento, nota per il suo approccio sensazionalistico. A pochi giorni dalla messa in onda della terza stagione, Sunny Day, fa una rivelazione sul passato oscuro di Tom destinata a stravolgere in pochi giorni la vita dei tre protagonisti. La copertina del libro è di Paolo Solazzo.

L’autore. Andrea Martina (San Pietro Vernotico 1990) vive a Cellino San Marco: è scrittore, sceneggiatore, autore teatrale. È autore dei romanzi Fratelli di Strada (Il Filo, 2012) e C'è chi dice No (Lupo Editore, 2015), mentre per il teatro ha scritto e interpretato gli spettacoli Il Gigante - La vita nel carbone (2015), Amata Terra Mia - Domenico Modugno prima del mito (2016) e Sulle Strade dei Briganti (2019). 

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«Una giornata intensa e ricca di avvenimenti avrebbe riempito quel 16 giugno. Sarebbe accaduto di tutto… tutto, tranne il rognone di castrato»Comincia così lo spettacolo I viaggi di Mr. Bloom, firmato The Buskers (Luca Congedo, Vincenzo Urso) e l’attore Giancarlo Picci. Un viaggio epico lungo le strade di Dublino, con gli occhi di Leopold Bloom, eroe moderno di una società alla deriva, piena di contraddizioni e tormenti.
Un viaggio ricco, inteso non solo come viaggio alla scoperta di un luogo, ma soprattutto come viaggio mentale alla scoperta dell’altro, esplorandone i conflitti interiori, attraversando la musicalità di parole confuse, le atmosfere cupe della morte, i colori sgargianti delle fantasie erotiche e che culmina nella riscoperta dell’amore vissuto come un fiume in piena, senza il bisogno di inutili punteggiature. Un’odissea di sentimenti resa dalla tecnica del “flusso di coscienza” che, scardinando le strutture logico-sintattiche del discorso, elimina ogni barriera tra la percezione del mondo e la sua rielaborazione mentale.
Un viaggio che invita a non cercare di comprendere la ragione e il significato delle parole, ma a vivere il sentimento nella sua simultaneità.
Un viaggio scandito e impreziosito dalla musica tradizionale irlandese che riflette la storia, la cultura, le emozioni e la semplicità della terra di Mr Bloom. Musica che, eseguita dal vivo, interagisce con la parola, ne sottolinea il gioco, traccia le tappe del viaggio tra un momento e l’altro della giornata.
Un viaggio che diventa ancora di più emozionante nella ricorrenza del Bloom’s day.

I Buskers nascono a Lecce nel 2002 ad opera del flautista Luca Congedo, diplomato in flauto traverso moderno e specializzato in flauti antichi ed etnici, con la collaborazione di Vincenzo Urso, chitarrista e percussionista, entrambi appassionati della musica e cultura tradizionale irlandese. Il gruppo vanta anni di studio e approfondimento musicale e musicologico sull’Irlanda con collaborazioni con numerosi musicisti irlandesi e specializzati nel genere. Per quanto possibile il gruppo mantiene intatte le caratteristiche strumentali e interpretative dei brani tradizionali proposti e prova a ripercorrere i passi dei musicisti di strada (i buskers, appunto) che con i loro strumenti usano fermarsi nei villaggi, nei pub, nelle strade a raccontare le più belle storie della terra d’Irlanda.

Nitti Capone, Siciliani, Vasquez e Tre al Fondo Verri

Eleonora Nitti Capone







Associazione Culturale Fondo Verri - Associazione Presìdi del libro
con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Lecce

e dell’Assessorato allo spettacolo e al turismo.
Nell’ambito del progetto “Terre Lab.Oratori”

Regione Puglia Assessorato Industria Culturale e Turismo

 

Le Mani e l’Ascolto

 

 

Sabato 28 dicembre, al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8, a Lecce per la rassegna Le Mani e l’Ascolto, dalle 19.30, in apertura la presentazione del libro “Primo fuoco” di Eleonora Nitti Capone edito da Musicaos la lettura dei versi sarà accompagnata da Samuel Mello (Oud) e Andrea Gerardi (chitarra elettrica e ambientazione sonora). A seguire, la performance di Fabio Siciliani, voce e Raffaele Vasquez, pianoforte. Chiude la serata un solo del pianista Mauro Tre.

Primo fuoco” è l’esordio poetico di Eleonora Nitti Capone. Una poesia che osserva il lettore come un animale in gabbia, in cui quello che avviene è un incontro singolare dove l’autrice ci rende, come lei, osservatori a distanza.Nei versi di Eleonora Nitti Capone c’è l’intenzione di ricucire un sentiero interrotto, mettendo in contatto le due dimensioni, si tratta di una sfida mediata dall’accettazione da parte dell’uomo di mettersi al margine rispetto all’animale, in quanto facente parte della barbarie.
Si racconta di una mutazione storica nei rapporti tra l’uomo e la natura Madre nutrice abbandonata e vilipesa nei suoi viventi. Esiste un elemento titanico, un riferimento alla grandezza del divino, alla sua presenza nella natura; siamo dinanzi a un elemento al quale avremmo dovuto porgere l’orecchio, per ascoltare prima di un distacco totale, le avvisaglie di un disastro di là da venire.
Ciò che avviene è un processo di fusione del corpo e dello spirito con il corpo e con lo spirito della natura, nel quale l’io poetante è immerso.
Un alfabeto del corpo, un ricongiungimento di cui il “primo fuoco” è stato avvisaglia, segnale. Il congiungimento con la natura va al passo con il disgiungimento dalla famiglia umana, dall’esistenza vissuta come aggressione sistematica. La condizione di umanità che diventa natura si congiunge con la quiete dell’attesa.
“Primo fuoco”, di Eleonora Nitti Capone, colpisce per la coerenza e la misura adoperate, per un linguaggio che interroga, cercando risposte, e allo stesso è capace di evocare luoghi senza la necessità di un tempo definito, dimostrando una dimestichezza e un dialogo con le fonti classiche, confrontandosi con tematiche attuali, prima fra tutte proprio il rapporto tra poeta e natura, ambiente, ecosistema.
“Primo fuoco” è una raccolta che domanda, e che lascia il lettore in uno stadio sospeso, simile alla sensazione che si può provare nei paraggi delle verità che non hanno risposte, ma che ugualmente, per il solo averne apprezzato l’esistenza, anche per un breve attimo, hanno mutato la nostra percezione aspettativa della realtà.


Si ringrazia MERICO Pianoforti, Cantina BONSEGNA Nardò, CAROLI Hotels