giovedì 28 novembre 2019

Ophelia al Fondo Verri


Venerdì 29 novembre 2019, dalle 19.30
OPHELIA
Con Valentina Marra violino, loop station, synth e Danilo Cacciatore piano, synth.




“Ophelia” è un album in cui il femminile ricompone il sensibile, ricuce le ferite, facendo nascere un nuovo cuore umano, capace col suo ritmo vitale di costruire una storia diversa dentro la trama del mondo. Un viaggio sonoro che scandaglia l’animo umano tessendone luci e ombre, in una trama di storie, che partono da ferite, da forme diverse di dolore. Nella tracklist: Mankind, umanità, apre la strada alle prime tracce in cui risuonano le fatiche dell’essere umano, l’illusione del benessere vuoto, la volontà di controllo della vita,  l’immobilità della morte. Nel brano Ophelia, che dà il titolo all’album, uno squarcio si apre, la ferita diventa feritoia. Il femminile sa attraversare il dolore e rigenerarsi. Universe conduce allora alle energie della natura, alle relazioni di cui è fatta, che, se riconosciute, riconnettono l’umano agli atri esseri viventi. I suoni risvegliano l’anima che, in Nemo, sancisce la sua voglia di tirare fuori la propria voce, anche quando qualcuno tenta di spegnerla. L’ultima traccia è dedicata infatti a Marielle Franco, la vitalità, il coraggio e la sete di giustizia concentrate in una donna, il cui sogno è celebrato con tutta la sua potenza liberatoria.

Daniela Estrafallaces al Fondo Verri


Giovedì 28 novembre 2019, dalle 19.00
Daniela Estrafallaces presenta i racconti di
“Post mortem. Qualcuno cammina” (Musicaos ed.)
Dialoga con l’autrice il giornalista Giuseppe Pascali.




Daniela Estrafallaces esordisce con dieci racconti, dieci viaggi che condurranno il lettore nei territori della paura e dell’incubo, con uno stile visionario ed evocativo. La sua scrittura evoca immagini, ogni parola, come nella migliore tradizione della scrittura d’orrore, aggiunge un tassello che di volta in volta completa un incubo necessario. “Sono qui per te” racconta la mutazione genetica, nel seminterrato di un ospedale che si rivela essere un’incubatrice per morti viventi, “Soldato grigio verso soldato blu” si apre con il protagonista, leader di una band heavy metal, inspiegabilmente risvegliatosi dentro una bara, “Bloody Hellborn” riporta in scena, unendoli, i temi della scrittura e del vampirismo, “Quattro zero zero” racconta la vicenda di un elettricista, di un folle e di una bomba a orologeria, il protagonista del racconto “Al tredicesimo piano della ventitreesima strada”, durante una seduta di psicoanalisi, rielabora un incidente d’auto, attraverso il filtro immaginifico di uno schock allucinatorio. Morto o non morto,quale sarà la condizione del clown invitato alla festa di bambini ne “All’ora della morte”?. La mente può fare brutti scherzi, lo sa bene il giornalista di “Replay”. “I riflessi dell’ambra” mette in scena un uomo, vedovo e disperato, che riceve uno strano messaggio che lo metterà in contatto con il mondo dell’occulto e dell’esoterismo. “Moon Down” è il nome di un ospedale psichiatrico dove si nasconde un terribile segreto. “Una vecchia stretta di mano” conclude la raccolta, facendo incontrare un bibliotecario con un essere attraente e misterioso, una giovane con cui dovrà affrontare la minaccia più grande per il genere umano.
Daniela Estrafallaces è nata a Lecce il 18 ottobre 1979. Laureata con lode in Lettere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento (2006) è iscritta dal 2011 all’albo dei pubblicisti di Puglia. Ha collaborato con quotidiani locali scrivendo recensioni di critica cinematografica e letteraria. Con il racconto breve “Cronache di digressioni temporali” ha partecipato alla pubblicazione dell’opera “Etnografie. Note e appunti. Rapports e accounts”, Volume II, a cura di Vito d’Armento e Maria Lucia Pellegrino (Editrice Aracne).

sabato 23 novembre 2019

Per Ercole Ugo D'Andrea

Domenica 24 novembre 2019 al Fondo Verri
la presentazione del libro “Contrada Cappuccini di Ercole Ugo D’Andrea – L’Opera e le testimonianze” edito da I Quaderni del Bardo. Intervengono Marilena Cataldini su “I luoghi della poesia”, Walter Vergallo su “La scrittura di D’Andrea tra prassi e poesia”, Mauro Marino curatore dell'impaginazione del libro e l'editore Stefano Donno.
 
Ercole Ugo D'Andrea

Gli affetti, l’infanzia, i giochi, i viaggi, le stagioni, la casa, la contrada, la strada, gli orti, la chiesa, sono solo alcuni dei luoghi che hanno fatto fiorire la poesia di Ercole Ugo D’Andrea (Galatone, 26 luglio 1937 - Galatone 8 agosto 2002)  e, nello stesso tempo, ne conservano la memoria. Il paese, in cui il poeta è nato e vissuto, è lo spazio prezioso, forte legame con la sua poesia, espressione, voce, colore ed eco di un particolare e non comune sentire. Galatone stessa diviene quindi testimonianza di una poesia che racchiude, custodisce e tramanda nel tempo gli aspetti più significativi di un letterato e poeta.
Nel 2018, alcuni soci delle associazioni di Galatone «A Levante» e «Il Piccolo Principe MCE», rileggendo Contrada Cappuccini, rara opera di prosa in una vasta produzione poetica, che rievoca l’infanzia e le relazioni con le persone e con l’ambiente del Poeta, hanno ritenuto di approfondire anche filologicamente il testo. Sono stati coinvolti da una parte il regista e attore Salvatore Della Villa con la sua arte teatrale e dall’altra il musicista Gianluigi Antonaci con le sue originali composizioni sonore, che hanno ridato vita, voce, colore ed atmosfere evocative al testo, impreziosito da immagini e poesie. Il concerto è stato presentato il 9 luglio 2018 sul Sagrato della Chiesa dei Cappuccini, proprio nel luogo d’infanzia di Ercole Ugo D’Andrea. La serata è stata arricchita da appassionate testimonianze di persone particolarmente vicine al Poeta, che ne hanno restituito anche l’umanità. Ci è sembrato opportuno che questo patrimonio di emozioni venisse conservato in una pubblicazione insieme alla riedizione dell’Opera così come era apparsa in nove puntate, su «La Tribuna del Salento», dal febbraio 1966 al febbraio 1967, riscuotendo già allora consensi di critica e di pubblico. In realtà, nel 2003, postumo, usciva in pochissime copie, Contrada Cappuccini, volumetto edito Panico, grazie a Vittorio Zacchino.
La pubblicazione racchiude due sezioni, l’Opera e le Testimonianze e non vuole essere solo un testo critico, in quanto contiene anche scritture di persone che hanno conosciuto il Poeta e ne hanno condiviso il valore umano e letterario. Le Testimonianze raccolgono i contributi di Silvio Ramat, Walter Vergallo, Elio Ria, Antonio Errico, Luciano Provenzano, Arrigo Colombo, Giulia Santi, Roberta Caiffa, Mariarosaria Filieri, Marilena Cataldini, e quelli della sorella Rita D’Andrea, dei nipoti Elena e Antonio Calò, del caro amico di lunga data Giorgio Contese, compagno di scorribande e di giochi d’infanzia, e di Anna Hofbauer, figlia di Ginella Rolli, amica del Poeta con la quale egli aveva un serrato dialogo intellettuale. Ci sono inoltre gli interventi di Stefano Zuccalà e di Francesco Rizzo, gli ultimi due giovani poeti che l’hanno frequentato. Questa nuova pubblicazione è stata accolta con favore dal giovane editore Stefano Donno de «i Quaderni del Bardo» (iQdB).
Un particolare ringraziamento alla cara Silvana Sambati, moglie del Poeta, che ha condiviso il progetto.

mercoledì 20 novembre 2019

Il calapranzi di Harold Pinter al Fondo Verri





Sabato 23 novembre 2019, dalle 20.00
Il Teatro delle Molecole presenta
Il Calapranzi (The dumb waiter) di Harold Pinter
con Domenico Carusi (Ben) e Claudio Bortoluzzi (Gus)
con l’amichevole collaborazione di Matteo Tarasco

In uno squallido e claustrofobico scantinato si muovono due personaggi, Ben interpretato da Domenico Carusi e Gus interpretato da Claudio Bortoluzzi, che tra dialoghi insulsi e frasi senza senso e con una approssimata gerarchia fra perdenti condividono una attesa lunga e snervante per portare a termine un delitto “professionale”.
Harold Pinter (premio Nobel per la letteratura) ha scritto nel 1957 questo atto unico che è considerato un caposaldo del teatro dell'assurdo sulla scia di Samuel Beckett che qualche anno prima aveva pubblicato il capolavoro “Aspettando Godot”. Ed effettivamente è beckettiana anche nel Calapranzi l'atmosfera di attesa di qualcuno che non verrà mai. Ma l'opera di Pinter aggiunge qualcosa in più: la metafora oggi ancora più attuale dei poteri cosiddetti forti e occulti che sovrastano tutti, servi e oppositori. Il Calapranzi denuncia lo strapotere di queste forze, ma non fornisce risposte o soluzioni. L'inquietante epilogo, anche esso apparentemente assurdo, lascia dei dubbi allo spettatore che sarà costretto a suo modo a “pensare”, ma gli lascia anche una speranza.

Un seminario per leggere le immagini dell'arte

Giovedì 21 novembre 2019, dalle 15.00 alle 18.00

LEGGERE LE IMMAGINI DELL’ARTE:
NUOVI APPROCCI INTERPRETATIVI E INCLUSIVI 
Incontro-seminario con Maria Chiara Ciaccheri

negli spazi dell’ex Convitto Palmieri/Biblioteca Bernardini
Piazzetta Carducci, a Lecce


Maria Chiara Ciaccheri

Si terrà giovedì 21 novembre 2019, dalle 15.00 alle 18.00, ospitato dal Polo Biblio Museale di Lecce, negli spazi dell’ex Convitto Palmieri/Biblioteca Bernardini, nell’ambito dei percorsi formativi del progetto “Learning Community – Educare alla Lettura” promosso dall’Associazione Presìdi del Libro e sostenuto dal Cepell, Centro per il Libro e la Lettura, l’incontro con la museologa, esperta in comunicazione accessibile Maria Chiara Ciaccheri, per imparare a leggere l’opera d’arte, conoscendo nuovi possibili approcci interpretativi. Il seminario è aperto anche ai non iscritti al progetto. Tutor dell’incontro Mauro Marino.

Interpretare un’immagine, e dunque saper tradurre in parole il significato delle figure, rappresenta una competenza complessa eppure sempre più necessaria. Lavorare sulla relazione fra immagine e parola, infatti, amplia le nostre capacità di riflessione critica permettendo un’analisi fra discipline ibride, accessibilità inclusa, capace di ampliare l’orizzonte interpretativo dei singoli.
Attraverso l’immagine dell’arte, che siano di provenienze storica o contemporanea è possibile, nella più facile delle ipotesi, offrire strumenti per la comprensione evolutiva della stessa storia dell’arte e delle immagini ma al contempo permettere l’acquisizione di saperi e competenze critiche complesse che questo workshop vuole approfondire.
Il percorso proposto (che include una formazione frontale affiancata da un workshop per la rielaborazione dei contenuti autonoma e a gruppi) vuole offrire ai docenti tecniche e strategie per rimotivare gli studenti all’osservazione complessa, tutelandosi, allo stesso tempo, dal pregiudizio e dai tranelli percettivi che le immagini ci sottopongono frequentemente. 

Maria Chiara Ciaccheri è museologa, esperta in comunicazione accessibile, pratiche interpretative e modalità di apprendimento dei visitatori adulti. Dopo gli studi in Storia dell’arte ed Economia dei beni culturali si è specializzata al Master in Learning and Visitor Studies in Museums presso l’Università di Leicester (UK). Libera professionista, socia di ABCittà, si occupa di formazione, mentoring e ricerca all’interno di progetti nazionali e internazionali, incrociando la competenza degli studi sui visitatori con i metodi della progettazione partecipata e della facilitazione. Possiede conoscenza approfondita e diretta degli approcci museali di area statunitense dove, dal 2008 ad oggi, ha soggiornato per lunghi periodi di studio e aggiornamento. In particolare, nel 2014 ha condotto per mesi la mappatura di oltre un centinaio di best practice sviluppate dai maggiori musei americani sui temi all’accessibilità museale sensoriale e cognitiva. Dal 2015, è fra i docenti del Master in Servizi educativi dell’Università Cattolica di Milano ed è coinvolta nella prima edizione del master in Museum Experience Design presso IED Venezia.