mercoledì 26 novembre 2014

Ecco c'è Gran bazar al Fondo Verri

Antonio Verri ritratto da Fernando Bevilacqua



Da venerdì 28 a domenica 30 novembre, torna a Lecce il Gran Bazar, banco dell’editoria, degli autori e della poesia salentina promosso dal Fondo Verri, presidio del libro di Lecce.
“Racconti del territorio. Luoghi, narrazioni, musica e visioni di poesia” è il titolo dell’ottava edizione di Gran bazar, banco dell’editoria, degli autori e della poesia salentina, ideato nell’ambito delle iniziative di “Artigiana - La casa degli autori” nel programma delle Attività Culturali della Regione Puglia 2014-2016. La rassegna si inscrive nell'esperienza del banco letterario che lo scrittore e operatore culturale salentino Antonio Verri inaugurò con il Caffè Greco e con il Pensionante dè Saraceni negli anni Ottanta. Il banco letterario si proponeva come luogo ideale di scambio, di vendita e di discussione sulla scrittura, sui libri e sul fare autoriale e culturale.
Protagonisti della tre giorni che avrà luogo negli spazi dell'Associazione Culturale in via Santa Maria del Paradiso 8 a Lecce saranno: Domenico Mimmo Fazio per un omaggio ai “reportage” di Tommaso Fiore. Salvatore Luperto con Anna Panareo che presenteranno la collezione di opere verbo-visive del Museo di Arte Contemporanea di Matino. Claudio Prima, Giuseppe De Trizio, Fabrizio Piepoli con il recital musicale “Radicanto il mondo alla rovescia”. Omar Di Monopoli che con il suo “Aspettati l’inferno”, Isbn edizioni, racconta Taranto. Ernesto Mola e Antonio Passerini che racconteranno il progetto dell’Ecomuseo della Bonifica di Frigole. La poetessa Lara Savoia con i versi dedicati a L’Aquila. Gli autori di Musicaos Edizioni presentati da Luciano Pagano. Antonio Errico con il suo ultimo romanzo La pittora dei demoni edito da Manni. Marco Cavalera e Giuliana Coppola che racconteranno Lucugnano. Andrea Morgante che con le sue fotografie racconta un Salento inedito. Salvatore Calafiore con un recital che renderà omaggio all’artista sarda Maria Lai.



Venerdì 28 novembre
Ore 18.00 - Il libro
Tra formiche e formiconi. La Puglia di Tommaso Fiore a cura Domenico Fazio
Nel raccontare i luoghi di Tommaso Fiore l’ispirazione per l’VIII edizione del Gran bazar che si apre con un omaggio intimo al grande meridionalista, politico e scrittore pugliese.
Un Popolo di formiche è la cronaca di un viaggio: un viaggio nella storia dei cafoni pugliesi, anzi, come dirà Levi, un discesa nell’Averno della non-storia. L’idea che Fiore propone a Gobetti è quella di inviare delle corrispondenze che raccontino il Sud, quel mondo «serrato nel dolore e negli usi, senza conforto, senza dolcezza». Nasce così il libro di Fiore, originariamente composto di quattro lettere inviate a Gobetti e pubblicate su «La Rivoluzione liberale». Le altre due, che appaiono nella prima edizione del 1951, erano state pubblicate su un’altra rivista, «Coscientia», quando Gobetti era già esule a Parigi. «Mi chiederai», scrive Fiore a Gobetti, «come ha fatto questa gente a scavare ed allineare tanta pietra. Io penso che la cosa avrebbe spaventato un popolo di giganti. Questa è la Murgia più aspra e più sassosa; per ridurla a coltivazione facendo le terrazze (…) non ci voleva meno della laboriosità di un popolo di formiche».
Tommaso Fiore nacque ad Altamura il 7 marzo 1884 da Vincenzo, capomastro, e da Francesca Battista, tessitrice. Muore a Bari il 4 giugno 1973.
 
Ore 19.15 - Luoghi narranti
“Lucugnano e il suo territorio. Storia, architetture, archeologia e paesaggio di un paese del Capo di Leuca” di Marco Cavalera. Con l’autore Giuliana Coppola e Gianni Ferraris
“Lucugnano e il suo territorio. Storia, architetture, archeologia e paesaggio di un paese del Capo di Leuca” di Marco Cavalera, è una pubblicazione essenzialmente necessaria, uno strumento in grado di ripopolare di simboli, figure, personaggi e speranze un orizzonte che nell’immaginario collettivo appare deserto, dove sembra non esserci “niente”. Attraverso la descrizione di quei punti di aggregazione della storia di una collettività che diventa  paese, come le chiese, le cappelle, i palazzi, il misterioso e austero Palazzo Baronale ma soprattutto di Palazzo Comi, punto di riferimento della cultura artistica e letteraria a livello nazionale del secondo novecento, “il presepe disabitato” di Lucugnano “dove sembra non esserci niente” inizia ad affollarsi di voci e volti di carta e di pietra in grado di contrastare una vera e propria fenomenologia della sparizione/rimozione.
 
Ore 20.30 – La musica
Radicanto il mondo alla rovescia (dalla rassegna Mare Aperto)
Recital musicale di Maria Giaquinto, Giuseppe De Trizio, Fabrizio Piepoli con Eneri, Giorgia Santoro e Claudio Prima.
"Il mondo alla rovescia" è un progetto live e discografico (finalista Premio Tenco 2009), costruito intorno all’esperienza d'autore e popolare condotta in questi anni da Giuseppe De Trizio e Fabrizio Piepoli con l’intento di riannodare i legami profondi e inossidabili tra la cultura meridionale, in particolare quella pugliese, e le culture del Mediterraneo: arabo-andalusa, balcanica, portoghese, mediorientale. Un viaggio tra parole e suoni, insomma, che esplora e porta alla luce le tracce profonde di una narrazione rivolta alle traversate di corpo ed anima, sviluppando una proposta poetica ed acustica che si muove nel tempo e nello spazio visitando brani d’autore e di tradizioni comunicanti, in cui la forma canzone è il viatico necessario per racconti possibili.

Sabato 29 novembre
Ore 18.00 - Il libro
Aspettati l’inferno di Omar Di Monopoli, ISBN edizioni
Un concentrato purissimo di violenza alla Tarantino e ispirazione faulkneriana. Ognuno dei racconti contenuti in Aspettati l'inferno esplora un genere letterario diverso: l'avventura, l'horror, il fantasy, la fiction storica e quella fantascientifica. Il paese che Omar Di Monopoli descrive in questo rollercoaster letterario è l'Italia degli ultimi: un'immensa periferia cresciuta all'ombra dell'abusivismo più bieco, impantanata tra la brutalità delle mafia e i miasmi degli impianti siderurgici, popolata da gangster d'accatto, fattucchiere di provincia, pescatori albini, eremiti pazzoidi e persino gigantesci lombrichi mutanti. Comparse destinate all'oblio, in quel gigantesco B-movie che è la loro (e la nostra) esistenza. Omar Di Monopoli, classe 1971, vive e lavora a Manduria, in Puglia. Isbn ha pubblicato i suoi romanzi Uomini e Cani, Ferro e Fuoco e La legge di Fonzi. Nel 2008 ha vinto il premio letterario Edoardo Kihlgren con Uomini e Cani, dal quale nel 2015 verrà tratto un film con Sergio Rubini e Corrado Fortuna, per la regia di Fabrizio Cattani.


Ore 19.15 - Luoghi narranti
Il Museo di Arte Contemporanea di Matino (MACMa), Salvatore Luperto e Anna Panareo raccontano la collezione di opere verbo-visive.
Intitolato al pittore matinese Luigi Gabrieli è stato inaugurato il 29 maggio 2011. Unico Museo nazionale della provincia di Lecce che conta oltre 450 opere, provenienti dalle donazioni Luigi Gabrieli, VittorioBalsebre, Enzo Miglietta, Mirella Bentivoglio e di tanti altri artisti di fama internazionale come Lamberto Pignotti, Maria Lai, Franco Vaccari ed Emilio Isgrò. Particolare attenzione è rivolta nel complesso alla poesia verbo-visiva, un fenomeno letterario-artistico diffusosi in Italia alla fine degli anni Cinquanta che unisce scrittura e pittura in opere di forte impatto emotivo e visivo. Il MACMa è diventato motivo di orgoglio per Matino che si è dotato di un gioiello unico in tutta la Puglia.

Ore 20.30 – Poesia
Letture da I versi della polvere. L'Aquila, 6 aprile 2009 di Lara Savoia Argo
Nata a Scorrano il 26 giugno 1974, Lara Savoia risiede a Salve ed ha studiato Medicina presso l'Università dell'Aquila. La passione per la scrittura ha caratterizzato la sua vita. “I versi della polvere” hanno a che fare con il terremoto di l’Aquila dove studentessa di Medicina, era lì, e venne drammaticamente coinvolta. Ma il poemetto non è un’opera di testimonianza, né appartiene al pur nobile genere della poesia civile, è semmai un crogiuolo in cui – sullo sfondo della tragedia aquilana – esplodono le problematiche esistenziali dell’autrice che si traducono nell’affascinante successione di visioni – in parte debitrici dell’Apocalisse e del Paradiso perduto di Milton – che tracciano il corrusco orizzonte di una poetessa di grande talento.
Lara Savoia Ha pubblicato tre libri di poesia: Flauto e Serpente (Kimerik Edizioni 2007) ,I miei giochi scomposti, (Manni Editori 2010),  "I versi della polvere – L’Aquila, 6 Aprile 2009" (Argo Editrice 2014)

Ore 21.30 – Editoria
Musicaos party

Domenica 30 novembre
Ore 18.00 - Il libro
La pittora dei demoni di Antonio Errico, Manni Editori
Due storie si incrociano: un uomo e una donna si incontrano, si innamorano, si perdono, si cercano in due vite separate e due destini inseparabili, fra intrecci e sortilegi, misteri e miserie che stringono Napoli e il Salento nel tempo di un Seicento inquieto e torbido. Lei dipinge demoni in una chiesa sconsacrata per svelare un segreto nascosto in un disegno, per espiare una colpa che l'accompagna, implacabile. Lui è un violinista la cui musica affascina potenti e disperati, sprofondato nel suo passato che lo accompagna e lo tormenta. Lui e lei sono travolti da una smaniosa passione per l'arte, da una tenera tragedia d'amore.

Ore 19.15 – Luoghi narranti
L’ecomuseo di Frigole lo raccontano Ernesto Mola e Antonio Passerini
Devono iniziare tra breve i lavori per la costruzione dell’area mercatale nel Borgo di Frigole, frutto della positiva intesa tra Comune di Lecce e Regione. Nell’area destinata al mercato, prospiciente il Centro Sociale di Frigole, sorge un forno comunitario, vecchio di 90 anni, che fu costruito per favorire la vita dei primi coloni del borgo. La Comunità di Frigole ha chiesto in una lettera all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Lecce, che segue la progettazione e la realizzazione del mercato, di preservare il “forno comunitario”, rivitalizzandolo e inserendolo nella progettazione complessiva della futura area mercatale di Frigole. “Il forno comunitario, di modeste dimensioni e in buono stato di conservazione, costituisce una delle prime realizzazioni a Frigole dell’Opera nazionale per i Combattenti” - sottolinea Antonio Passerini, autore del libro sulla storia delle bonifiche del Litorale “Una Comunità dalla molte radici” – “Il forno è databile al 1922 e fu messo a disposizione dei primi coloni che abitavano nelle case a schiera, costruite in quello stesso periodo, a poca distanza dal forno (due immagini del “forno comunitario” sono allegate). Il Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale ha inserito anche il forno comunitario in un percorso di “architettura rurale” che intende far conoscere le varie tipologie di edifici presenti sul territorio, nel contesto del progetto dell’Ecomuseo delle Bonifiche, che si intende realizzare a Frigole.


Ore 20.30 – Raccontare i luoghi - Fotografia
Andrea Morgante, Come dio vuole, luci e visioni della terra, libro fotografico edito da Kurumuny. A cura di Giulietta Bandiera.
«Se è vero che in genere si fotografa solo quello che si sa, Andrea Morgante non solo sa, ma ama da lungo tempo, e conosce fin nelle fibre più intime ciò che fotografa.» ha scritto di lui Lanfranco Colombo, critico fotografico per conto della Kodak «Che poi si tratti di una spettacolare mareggiata o di una processione spiata attraverso una porta, di una partita a carte tra anziani o di un mosaico, ciò sta a indicare come l’universo di Morgante sia fondamentalmente omogeneo, pur nella sua variegata espressività, e intrinseco alle sue radici». «Già prima della Notte della Taranta, delle battaglie sociali del Sud Sound System, del cinema di Edoardo Winspeare, delle sfilate di Costume National e di tutto quanto fa oggi del Salento un brand riconosciuto a livello internazionale, qualcuno già si era accorto del potenziale di quella ‘terra promessa’. Armato soltanto di una Canon EF meccanica, acquistata di seconda mano in un mercatino di Milano, un giovane fotografo si aggirava furtivo, in epoca non sospetta, nei luoghi più ameni di questa penisola estrema e fin nelle rughe più profonde di questa terra antica, ricomponendo poco alla volta, uno scatto dopo l’altro, il formidabile affresco che oggi tutti celebriamo».

Ore 21.30 - Il recital
Omaggio alla Sardegna e all’opera di Maria Lai a cura di Salvatore Calafiore
Salvatore Calafiore è attore e cercatore di storie. Nomade per natura, “Girasolo” c’era scritto sul suo furgone di teatrante; suo approdo negli ultimi anni è stato Ulassai, un piccolo comune montano sardo che ha dato i natali- il 27 settembre del 1919 -  a Maria Lai, una piccola grande donna che, con serietà, umiltà e determinazione si è imposta nel mondo dell'arte in un'epoca storica dominata da artisti e curatori uomini lasciando al mondo i suoi poetici giochi, libri, telai, sculture, è unica e straordinaria. Maria Lai è scomparsa a Cardedu, il 16 aprile 2013.

martedì 25 novembre 2014

La Lecce misteriosa di Giurgola al FV






Mercoledì 26 novembre, alle 18.00, al Fondo Verri, Presidio del Libro di Lecce, per Artigiana – la casa degli autori, la prima presentazione del nuovo libro di Antonello Giurgola "Negroamaro" (Città Futura Edizioni), dialogano con l'autore Mauro Marino e l’editore Maurizio Meo.

Intenso nel suo significato di solitudine, rende comprensibile come sia facile perdersi nei meandri dell’incomprensione di una vita nella quale non si è nessuno per nessuno, dove il rispetto della persona passa in secondo piano per dare la precedenza a falsi miti, a chiacchiere paesane, a un qualcosa che somiglia alla legge del più forte dove gli altri, altro non sono che burattini alla mercé di chiunque sia un gradino più sopra. Qui vediamo come ognuno affronta il proprio male. Francesco finisce in prigione addossandosi anche la colpa dell’amico. Il protagonista, invece, si dedica all’alcol come medicina per curare i mali della sua anima. Un amore smisurato e una nostalgia per la sua terra che per lui è stata matrigna. Il Salento ha causato quella solitudine che lo ha avvolto con il vento caldo dello scirocco, gli ha distrutto l’anima facendo affogare il suo dolore nell’alcol, l’unica vera madre amorevole che è riuscita ad alleviare le sue ferite senza giudicarlo. Alla fine il buio si trasforma in luce. Dove si pensava non ce ne fosse, la speranza appare dalle ceneri. La tolleranza per se stessi e per gli altri gli fa ritrovare la via di casa. Il deserto dell’anima piano piano si allontana. Viaggi e nuovi amici concorrono a risanare e a trovare la forza per affrontare i propri demoni, e quando l’amico fraterno cede alla morte la sua vita, è ora di pagare il conto. Cosa, meglio di una rinascita può sancire una riconciliazione con la vita e con il suo amato/odiato Salento? Un romanzo poetico, lirico nel suo narrare, che lascia il segno di una vita persa e ritrovata.

lunedì 3 novembre 2014

Antonio Ramos per le sere dei monologhi



Un'opera pittorica di Dino Buzzati
Le sere dei monologhi

“Dunque, lei è stato condannato a morte, è peró mio dovere rassicurala,
avvertirla cioè come in certo senso si tratti di una condanna più che altro teorica”


Sabato 8 novembre, alle 21.00, al Fondo Verri, Presidio del Libro di Lecce, per Artigiana – La casa degli autori, l’attore Antonio Ramos presenta il monologo “Delicatezza” da Dino Buzzati. L’atto è realizzato per la cura drammaturgica in collaborazione con Antonio Palumbo. A seguire un dialogo su potere e violenza a cura del filosofo Carlo Corigliano.


Delicatezza  é un monologo che trae ispirazione dall´omonimo testo di Dino Buzzati, uno dei più originali autori italiani del Novecento. Il testo è compreso all`interno della raccolta di elzeviri e racconti Le notti difficili, edita nel settembre del 1971, scelta dall`autore in un vasto materiale parzialmente inedito e in gran parte già ospitato da Il Corriere della Sera e da altre riviste. Il monologo offre diverse occasioni di riflessione su alcune dimensioni e dinamiche del potere a partire dal carattere biopolitico che il potere stesso assume in età moderna e contemporanea. Potere che eccede dalla sua forma simbolica per invadere il campo reale della vita e della morte. In scena un prologo musicale nella veste di un canto popolare dell`Andalusia con testo di Ramón María Valle-Inclán dal titolo La garrota. Il prologo musicale introduce alla scena attoriale ispirata al testo di Buzzati in cui si assiste al dialogo tra il direttore di un carcere e un condannato a morte. L`attore interpreta  la voce narrante e il direttore del carcere che strumentalizzando il pensiero di alcuni filosofi  cerca di convincere il condannato a non aver timore di morire. Il carattere radicalmente grottesco del dialogo apre importanti spazi di riflessione sia circa il livello di pervasivitá del potere rispetto alle sfere più intime della soggetivitá, sia circa la burocratica banalitá del discorso di potere. A seguito del monologo si proporranno degli spunti di pensiero per dare avvio ad una possibile discussione con il pubblico. A cura di Antonio Ramos, con la collaborazione di Antonio Palumbo nella drammaturgia e di Carlo Corigliano per le riflessioni filosofiche che seguiranno al monologo.

Durata monologo: 25 minuti