sabato 3 giugno 2017

Marco Cardetta con "Il sergente Romano" al Fondo Verri



Giovedì 8 giugno, alle 19.30, al Fondo Verri lo scrittore e attore Marco Cardetta - vincitore esordiente del Premio Vittorio Bodini - La luna dei Borboni nel 2014 – presenta il suo libro “Sergente Romano” edito da Liberaria.




Il libro e la performance che l’accompagna narra la vicenda di Pasquale Domenico Romano, ex sergente dell’esercito borbonico che, assieme a Crocco, è uno dei più famosi protagonisti del brigantaggio post-unitario. Se però Crocco era animato da interessi personali di ladrocinio, Romano è ricordato per essere un’idealista, un illuso dal sincero interesse politico per la restaurazione del Regno Borbonico.
Giugno 1861, da pochi mesi l’Italia è unita. Migliaia di impiegati e militari sono stati licenziati, vengono introdotte nuove tasse e la leva obbligatoria. La coscrizione getta contadini e braccianti nello sconforto, spingendoli a darsi alla macchia nei boschi. Lo scontento e la tensione crescono tra le varie forze in campo, soffiando sui focolai di rivolta: borbonici nostalgici, garibaldini licenziati da Cavour, proprietari terrieri in litigio per la quotizzazione delle terre, clero a cui sono stati requisiti i monasteri.
In questo contesto, Romano, perso il lavoro da soldato, ritorna a Gioia del Colle, suo paese natale in provincia di Bari e, prima entra a far parte del comitato locale che cospira per la restaurazione del vecchio regime, poi, per il concorrere di incidenti e tradimenti, si vede costretto ad assaltare, il 28 luglio 1861, appunto Gioia del Colle. Ne scaturisce una giornata di guerra civile dentro le mura del paese, tra popolani reazionari, borghesi liberali e braccianti goffi e analfabeti.
Sergente Romano si configura come un Western all'italiana, un "Murgiern o Pugliern" come lo ha definito l'autore. Si tratta di un romanzo epopea del Sud Italia e al contempo l'affresco di un'epoca e di un'intera nazione ancora in transizione.

Dalla quarta di copertina
1861: l’Italia (quasi) unita è il caos di una nascente nazione, un guazzabuglio di fazioni in contrasto, tra borbonici, mazziniani, liberali, clero e i Savoia che smantellano il passato regime, introducono tasse e coscrizione. Sergente Romano è la storia vera e sgangherata di un manipolo di sbandati che il 28 luglio 1861 assaltò Gioia del Colle, in Puglia, quale primo atto di un’insurrezione popolare che avrebbe incendiato il Sud Italia negli anni a venire. A capo di quel manipolo di grotteschi, lirici rivoltosi dalla parte sbagliata della storia, Pasquale Domenico Romano, ex sergente dell’esercito borbonico, che per casualità, amore e vendetta, finirà per essere ricordato come uno dei più importanti protagonisti del banditismo post-unitario: il più romantico, il più sconosciuto. Tra numerosi documenti storici e una prosa scattante, asciutta, scorre crudo e selvaggio questo romanzo che vuol dare voce ai vinti, quei contadini incapaci di reggere un fucile in mano, che spesso finivano fuori legge quasi senza accorgersene. Il ritratto di un’epoca di transizione che sembra non voler ancora finire.



Marco Cardetta (1983), laureato in filosofia a Siena, con lavori di ricerca su Bene, Stirner, Michelstaedter, Deleuze, Zolla e Panikkar. Produce film con Murex production: l’ultimo, “Anapeson”, scritto con Francesco Dongiovanni, ha debuttato al 33° Torino film festival (2015). Si esibisce in spettacoli di alternative comedy e con il recital-concerto “Voci di sbandati”. Nel 2008 ha vinto il premio “Esor-dire” con il poema in prosa Prime giovani suites. Con Sergente Romano ha vinto come esordiente il premio Vittorio Bodini-La luna dei Borboni 2014.

#incrocilatitudini

La poesia urbana di Cristian Luca Andrulli



Cristian Luca Andrulli

Mercoledì 7 giugno 2017, dalle 19.30, al Fondo Verri, il poeta Cristian Luca Andrulli presenta la raccolta di versi “Forti preludi” (Edb Edizioni 2015). Le città e la poesia, lo sguardo del poeta, la sua vita e quella degli altri, insieme, nei versi: Roma, Madrid e Berlino sono le città da cui prende spunto gran parte della attività artistica di Cristian Luca Andrulli.
Il poeta è nato a Roma il 12 agosto del 1982 e attualmente svolge la sua attività a Berlino. Cresciuto in Basilicata a Matera (Capitale europea della Cultura 2019), ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie della Comunicazione a Roma per poi specializzarsi in Mediazione Socio–Culturale. La sua prima pubblicazione risale al 2005, con una poesia: “Finestre”, inserita nella raccolta antologica HabereArtem vol. IX per la casa editrice Aletti Editore.
Nel 2010 realizza per il portale d’informazione www.vogliosapere.org (Il Sapere è per tutti) una rubrica dal titolo: “Scorci di vita”. Nel 2012 pubblica, autofinanziandosi, la sua prima silloge: “Rosso deserto” (gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma), presentato durante gli Open Mic svolti presso Mondo Libro (Libreria italiana a Berlino). Alcuni suoi testi tratti da Rosso deserto vengono pubblicati anche nel portale d’informazione www.colorivivacimagazine.com.
Nel 2015 pubblica la sua seconda silloge dal titolo “Forti preludi” (Edb Edizioni/ casa editrice milanese). Ha curato una rubrica di poesia urbana dal titolo: “Rapaci tra la folla” per Il Mitte, quotidiano di Berlino per italofoni.
Le tematiche affrontate nei suoi libri sono di denuncia sociale, si rivolgono agli individui indifesi, al concetto di metropoli e al contesto urbano molto importante per trovare la giusta ispirazione. La seconda raccolta di poesie dal titolo: “Forti preludi”, Edb Edizioni 2015 di Cristian Luca Andrulli, altro non è che un raccontarsi in una Berlino di tutti i giorni. Trovare un posto nel mondo e assicurarsi di non andare troppo lontani per cercare di essere felici. Probabilmente è più vicino di quello che pensiamo.


Il Fondo Verri e a Lecce in via Santa Maria del Paradiso 8, nei pressi della Chiesa del Rosario - Porta Rudiae