sabato 25 dicembre 2021

L'inaugurazione di DOCUMENTARIA alla Biblioteca Bernardini

 


“Bucherer l’orologiaio” da Kurumuny e “Documentaria un atto collettivo per la costituzione di un archivio d’autore dedicato a Verri Antonio Leonardo e alla sua Stupenda Generazione, l’appuntamento alla Biblioteca Bernardini, il 29 dicembre.

La vicenda umana e letteraria di Antonio L. Verri è un sorprendente esempio di coincidenza fra vita e scrittura, testimoniata quotidianamente attraverso le poesie, le prose, l’impegno militante, le tante riviste e iniziative editoriali ideate e dirette nell’ultimo scorcio di Novecento. Nonostante sia ormai un autore di culto per una ristretta cerchia di lettori e un punto di riferimento imprescindibile per più di una generazione di scrittori e artisti, la sua opera, indisponibile da tempo, non ha ancora raggiunto un pubblico più vasto. La collana Declaro - iniziativa editoriale di Kurumuny affidata alla cura di Simone Giorgino - interamente dedicata a Verri, intende colmare questa lacuna riproponendo l’opera di un autore refrattario a ogni tentativo di classificazione, babelico e magmatico, approfondendone le caratteristiche peculiari e accompagnando i lettori, anche i più giovani, nell’esplorazione di un patrimonio letterario ancora tutto da scoprire.

Mercoledì 29 dicembre 2021, dalle 18.30, la Biblioteca Bernardini ospita la presentazione del primo volume della collana, “Bucherer l’orologiaio” introdotto da Rossano Astremo e corredato da una notizia bio bibliografica curata da Annalucia Cudazzo. Contestualmente alla presentazione, l’inaugurazione di “Documentaria” nuova sezione della mostra “Verri Antonio Leonardo. Una stupenda generazione” allestita sul muro di cinta del Museo Castromediano.

Partecipano Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-Museale di Lecce; Simone Giorgino, curatore della collana Declaro; Andrea Donaera, scrittore; Giovanni Chiriatti, editore. Letture e suoni: Piero Rapanà e Redi Hasa

 

Semeraro, Goffredo e Bartolo al Fondo Verri



Le Mani e l'Ascolto_Ventunesima edizione
Domenica 26 dicembre, ore 20.00 -
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
Giuseppe Semeraro e Leone Marco Bartolo
“Da qui a una stella… L’infinito scritto sul corpo”, AnimaMundi 2021
Presenta e dialoga con l’autore Dario Goffredo.
A seguire
LEONE MARCO BARTOLO in C Y B E R F O L K
“Da qui a una stella… L’infinito scritto sul corpo” è un libro di poesia che parla di corpo e della sua meravigliosa imperfezione.
Scrive l’autore: “Per me la voce viaggia insieme alla scrittura. Quando scrivo non penso solo alla pagina o al libro ma alla voce e a tutte le corde del mio corpo. Tuttavia sono convinto che alcuni testi sono più adatti alla pagina e a un rapporto di forte intimità con il lettore. In questo atto performativo ho scelto dal libro e cucito con una sottile drammaturgia i testi che ritengo più adatti all'oralità e alla voce. In questo rito mi accompagna il chitarrista e compositore Leone Marco Bartolo”.
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C Y B E R F O L K è quel tipo di folk che non ti aspetti, vecchio ma nuovo. Irriverente ma rispettoso. Leggero ma impegnato. Tragico ma
divertente
. Tutto suonato e cantato nel presente, looppato e scratchato dal passato e con l'audio laggato nel futuro, con tanti sinceri imbrogli, parole per riflettere e divertirsi, ritmi per ballare e tutta l'energia di Leone Marco Bartolo, futuro anziano cantore siciliano.
Ingresso con GreenPass
Posti limitati si consiglia la prenotazione al 327 3246985

lunedì 20 dicembre 2021

Senti che bella questa... rassegna di poeti e di poesia detta

 


Regione Puglia
Associazione Presidi del Libro
Amministrazione Comunale di Caprarica di Lecce

Associazione Culturale Fondo Verri
Polo BiblioMuseale
Biblioteca Nicola Bernardini Lecce 

“Senti che bella questa…”
rassegna di poeti e di poesia detta - Prima Edizione

Caprarica di Lecce, 18 - 22 dicembre 2021
Lecce, 19 dicembre 2021 -3 gennaio 2022

 

La poesia talvolta ci fugge innanzi

Paul Celan

 

C’è verità nella poesia? È banalizzata la poesia nel ricordo che ne abbiamo; materia scaduta nella realtà che non la ama, che non ama la libertà dei poeti, solo pochi l’accolgono, la traducono nel battito della vita…

“Senti che bella questa…”, rassegna di poeti e di poesia detta il Fondo Verri, Presidio del libro di Lecce, continua la linea di ricerca legata alla scrittura contemporanea con un ciclo di appuntamenti dedicati all’oralità, alla poesia detta e cantata. La poesia come luogo, utopico, ma pur sempre realissimo, di un possibile incontro con la realtà e con l'altro.

Un ciclo di recital promossi dall’Associazione Presidi del Libro - in collaborazione con l’Associazione Culturale Fondo Verri, l’Amministrazione Comunale di Caprarica di Lecce, la Biblioteca Nicola Bernardini di Lecce da dedicare - alle voci emergenti della poesia contemporanea salentina e pugliese.

L’appuntamento a Caprarica di Lecce è per mercoledì 22 dicembre 2021, ore 20.30, negli spazi dell’Auditorium Cantieri ActionAid (Villa Comunale), nell’ambito della tradizionale Fiera di Santa Lucia e in concomitanza con l’affissione, dal 18 dicembre, per le strade della Città dell’Olio, della collezione di Manifesti di Poesia realizzati in occasione della mostra “Verri Antonio Leonardo. Una stupenda generazione”.

“Senti che bella questa…”, rassegna di poeti e di poesia detta ospiterà a Caprarica di Lecce, le performance di tre poeti interpreti di tre diversi modi di declinare la parola poetica: quello tutto al femminile di Claudia Di Palma, che leggerà dal suo ultimo libro “Atti di nascita” pubblicato nel 2021 dalle edizioni Minerva; quello sospeso tra spirituale e materiale di Luca Imperiale che trarrà i suoi versi dall’inedito “Pensieri sconnessi di un balordo” e quello graffiante di Massimo Pasca che presenta il recital concerto “Voce del verbo spoken”. 

Claudia Di Palma con il suo “Atti di nascita” (Edizioni minerva, 2021) indaga nel nostro contemporaneo ormai al collasso etico e ideale, “sommerso dai rifiuti, dalla miseria, dagli invisibili”, interrogandosi sulla condizione dell’umano: “Se il volto dell’uomo assomiglia sempre più a una busta di plastica contenente spazzatura, anziché essere l’immagine del cielo, diventa fondamentale – afferma - non solo il chiedersi chi siamo, ma: chi non siamo ancora? chi possiamo diventare?”.

Luca Imperiale è al suo esordio poetico con “I giorni dell’ombra. Diario degli occhi disarmanti” silloge edita da Musicaos, mossa da un impianto filosofico puntellato di solide basi teoriche, che unisce la scrittura poetica al pensiero filosofico, spaziando dall’umano al divino. Una scrittura, la sua, che prende in prestito gli oggetti della consuetudine cercando di elevarli al tono del canto alato, far ascendere la quotidianità di tutti a registro alto, dar voce alla materia per incastonarla nella versificazione che dà vita e dignità alle cose talmente familiari da apparire inutili, ripetitive, noiose

 

“Voce del verbo spoken” è il nome del primo lavoro solista di Massimo Pasca e nasce dalla sua passione per la poesia orale e la frequentazione di diversi slam poetry in giro per l'Italia.

L’ album presenta una scrittura ritmata e poetica, visionaria, difficile da riscontrare in ambito reggae ma con lo sguardo verso questo genere e collocabile come approccio al dub poetry di matrice inglese. Massimo Pasca è anche l'autore della copertina essendo di mestiere un illustratore. L’album, realizzato in collaborazione con il Cotriero di Gallipoli, esce per l’etichetta Linfa del bassista Emanuele Flandoli che ha curato anche la produzione artistica. Le batterie sono state suonate da Antonio “Dema”, i fiati da Giovanni Chirico e Lorenzo Lorenzoni. Il tutto è stato masterizzato da Ciro “Princevibe” Pisanelli.

*  *  * 

Letture pubbliche di poesia, più o meno seguite da un vasto pubblico, ci sono sempre state e sempre ci saranno; ma accade solo in determinati ed imprevedibili momenti storici che i poeti, servendosi dell’oralità, siano indotti a sperimentare nuove soluzioni espressive, a saggiare la resistenza del mezzo, a verificare limiti e possibilità. “Senti che bella questa…” si costruisce di atti che mischiano la naturalezza del dire con i suoni della quotidianità nello spazio pubblico, per dare luogo a un “teatro” essenziale ed intenso che propone voci e sollecita ascolto.

 Il titolo della rassegna è stato ispirato da Anna che introduce, ogni proposta di ascolto dei suoi versi con un esortativo “Senti che bella questa…”

direzione artistica: Mauro Marino Piero Rapanà

 

sabato 18 dicembre 2021

La ventunesima edizione della rassegna Le Mani e l'Ascolto



Fondo Verri – Presidio del libro di Lecce – Amministrazione Comunale di Lecce

Associazione Presidi del Libro
LE MANI E L’ASCOLTO
XXI° edizione Le mani e l’ascolto
Col la mostra: VERRI Antonio Leonardo – Una stupenda generazione
e le rassegne
Tutti Solo e Senti che bella questa
* * *
Torna Le Mani e l’Ascolto nella saletta del Fondo Verri a Lecce. Un cartellone di iniziative realizzato con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Lecce e dell’Associazione Presidi del Libro, che rende omaggio alla mostra VERRI Antonio Leonardo. Una stupenda generazione" e coniuga insieme gli appuntamenti di “Tutti Solo” rassegna curata da Giorgia Santoro” e gli appuntamenti di “Senti che bella questa” – prima edizione di una “rassegna di poeti e di poesia detta” nuova creatura dedicata al far versi e alla lettura a voce alta realizzata dal Fondo Verri per conto dell’Associazione Presidi del Libro e dell’Amministrazione Comunale di Caprarica di Lecce.
Gli appuntamenti:
Domenica 19 dicembre, ore 19.00 –
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
Michele Cortese e Donato Zoppo
Insieme a te sto bene. Uno storytelling su Lucio Battisti
“Insieme a te sto bene: uno storytelling su Lucio Battisti” è lo spettacolo del cantautore Michele Cortese e dello scrittore Donato Zoppo. Entrambi amanti di Lucio Battisti, raccontano la vita del grande artista tra aneddoti e canzoni, riflessioni e rivisitazioni dei suoi classici, in una sorta di salottino intimo e acustico, tra luci, penombra e vinili. Dalla fine degli anni ’60 fino alla sua scomparsa, Lucio Battisti ha rivoluzionato la canzone italiana: l’ha aperta alle più disparate influenze straniere, prima con l'alchimia irripetibile insieme a Mogol, poi con il percorso di ricerca insieme a Pasquale Panella, sperimentando ogni aspetto in progressiva solitudine. Battisti si è rivelato un artista inquieto, riservato e sfuggente, che ha lasciato parlare la sua opera, tenendo pochissimi concerti, rifiutando interviste e apparizioni televisive. Cortese e Zoppo svelano i segreti della sua musica, soffermandosi sugli anni ’60 e ’70 e sull’avventura con Mogol.

Giovedì 23 dicembre, ore 20.00 –
Per Tutti Solo
Redi Hasa “Solo”
Dopo il successo del suo album di debutto, “The Stolen Cello”, il violoncellista Redi Hasa continua il viaggio ispirato alla sua storia, quella di un giovane coinvolto nel conflitto albanese nei primi anni '90, che naviga in Italia alla ricerca di una nuova vita portando con sé il bene più prezioso: un violoncello rubato. Redi Hasa ha pubblicato il suo primo album solista “The Stolen Cello”, dopo aver lavorato per molti anni come parte dell’ensemble di gruppo di Ludovico Einaudi, ed esibendosi nell'ambizioso progetto “Seven Days Walking”, che è stato scelto per le colonne sonore dei nuovi vincitori di Premi Oscar “Nomadland” (miglior film, migliore attrice, miglior regista) e “The Father” (miglior attore e miglior sceneggiatura non originale). L'album “Seven Days Walking: Day One” ha raggiunto il #1 della UK Classical Chart totalizzando il maggior numero di streaming mai raggiunti da un compositore di musica classica nella sua prima settimana di uscita. Redi si è esibito al fianco di Einaudi e del violinista Federico Mecozzi nei teatri e nelle platee più prestigiose di tutto il mondo.

Domenica 26 dicembre, ore 20.00 -
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
Giuseppe Semeraro e Leone Marco Bartolo in “Da qui a una stella… L’infinito scritto sul corpo”, AnimaMundi 2021
Presenta e dialoga con l’autore Dario Goffredo.
“Da qui a una stella… L’infinito scritto sul corpo” è un libro di poesia che parla di corpo e della sua meravigliosa imperfezione. Scrive l’autore: “Per me la voce viaggia insieme alla scrittura. Quando scrivo non penso solo alla pagina o al libro ma alla voce e a tutte le corde del mio corpo. Tuttavia sono convinto che alcuni testi sono più adatti alla pagina e a un rapporto di forte intimità con il lettore. In questo atto performativo ho scelto dal libro e cucito con una sottile drammaturgia i testi che ritengo più adatti all'oralità e alla voce. In questo rito mi accompagna il chitarrista e compositore Leone Marco Bartolo”.

Lunedì 27 dicembre, ore 20.00 –
Per Tutti Solo
Nicola Andrioli, “Dialogando con i classici”
Attraverso l'improvvisazione l'artista esplora l'ignoto. Il progetto nasce dal desiderio di ritrovare un contatto profondo con la materia musicale e sonora, lontano da barriere stilistiche. Un viaggio nel ricordo di antiche melodie, con uno slancio spontaneo verso una musica in divenire. Il pianoforte come un narratore senza spazio e senza tempo. Il repertorio di “Dialogando con i classici” proporrà improvvisazioni su temi classici pianistici tratti da Chopin, Ravel, Bach.

Martedì 28 dicembre, ore 20.00
"Come Together: a tribute to Beatles, Bowie, Reed” con Stefano Luigi Mangia voce, synth, Giorgia Santoro flauti & live electronics, Pierpaolo Martino contrabbasso & live electronics
“Come Together” è un tributo a tre icone della cultura anglo-americana contemporanea e a tre "mondi" strettamente collegati. Lennon, l'autore del celebre brano incluso in Abbey Road, troverà in Bowie uno straordinario compagno di avventure (insieme scriveranno il celebre "Fame") e quest'ultimo a sua volta troverà nel Lou Reed dei Velvet Underground un Maestro e un compagno preziosissimo. Senza di loro la popular music non sarebbe stata la stessa. Di qui l'idea di celebrare le loro opere in una chiave totalmente rivisitata che strizza l’occhio al Jazz aprendo la narratività tematica ad ampi dialoghi improvvisativi tra la voce e gli strumenti in scena.
Mercoledì 29 dicembre, ore 20.00
Gian Luca Milanese e Marco Schiavone
Crosstalk: dialoghi inattesi tra un flauto e un violoncello.
Il duo nasce dall'intenzione di esplorare le potenzialità espressive dei nostri due strumenti a contatto con linguaggi musicali diversi e pertanto non ci siamo per ora prefissati un repertorio chiuso, ma ci piace pensare di poterlo mutare continuando a sperimentare, proponendo dei classici e alcune mie composizioni.

Giovedì 30 dicembre, ore 20.00 –
Per Tutti Solo
Massimo Carrieri, “In a Baroque Mood”
“In a Baroque mood” è un progetto che nasce dal desiderio di mettere insieme i due percorsi musicali che maggiormente hanno condizionato la mia attività artistica, vale a dire, il primo in età giovanile più vicina per studi ed esperienze al mondo prettamente classico, il secondo, maturato successivamente, in cui mi sono avvicinato alle "altre musiche" e alla musica improvvisata. Un "trait d'union" quindi tra passato e presente, due mondi apparentemente lontani ma che in realtà convergono in diversi punti, uno su tutti la prassi improvvisativa, abilità già in uso nella musica antica e che in questi spartiti trova ampio spazio di fusione con la modernità. Sulla base di questo presupposto ho attinto alcuni titoli di compositori di età barocca e li ho interpretati secondo una mia rivisitazione influenzata da sonorità e soluzioni di stampo prettamente jazzistico, cercando comunque di rimanere quanto più equilibrato e rispettoso tra la partitura originale e il mio apporto diciamo “contemporaneo”. Il programma comprende musiche di: J.S. Bach, G.F. Handel, C. Monteverdi, E. Purcell, T. Merula, C. De Rore.

Domenica 2 gennaio, ore 20.00
Marco Rollo, “PINWHEEL” I colori dell’anima di Marco Rollo
“Una notte di questo anno terribilmente buio ho sentito il bisogno di ritornare alle origini. Seduto al piano ho iniziato a raccontarmi, a dipingere i colori che le vibrazioni delle corde del pianoforte mi trasmettevano”.

Lunedì 3 gennaio, ore 20.00 -
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
Maria Pia Romano voce e Laura Cantando pianoforte, recital “Silenzio liquido” a cura di Paolo Martina.
Maria Pia Romano è giornalista, poetessa e autrice di romanzi. Scrive di lei Giovanni Invitto: “nelle poesie di Maria Pia Romano il tramite della seduzione e la sua consumazione sono dati dalla musica, dal suono e dal suo ascolto. La musicalità è generata dal tono pacato, mai feroce e violento, mai reattivo, neanche dinnanzi la certezza della fine del sogno. Accanto ai suoni, sono le luci e l’acqua a divenire sostanza immateriale di ciò che è pathos ed insieme elegia; (...) troviamo in queste poesie anche echi che rinviano ad immagini e volti diluiti nei tempi dell’incomprensione, dei silenzi meridionali, delle amicizie perdute. Quei silenzi, che sono urla, fratture e distanze...”. Le poesie che danno corpo al recital - tratte dalle raccolte “Linfa” (LiberArs, 1998), “L’estraneo. Poesie d’amore” (Manni, 2006), “Il funambolo sull’erba blu” (Besa, 2008), “La settima stella. Miscuglio di semi di sesamo e riso” (Besa, 2008) e “Geografie minime” (Il grillo, 2018) - respireranno assieme a pagine pianistiche del novecento storico (Alexsandr Skrjabin), dell’avanguardia (Luciano Berio, Sofia Gujbadulina) e della minimal music (Max Richter) eseguite da Laura Cantando, pianista dell’ensemble “Il suono lontano”.
A seguire - Mauro Tre, Piano Solo
Martedì 4 gennaio, ore 20.00 -
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
“Nell’ora blu" di Maria Rosaria Cristaldi, edita nel 2019 da La Compagnia della Stampa.
Le parole, ispirate da stupore o meditata riflessione, pare siano state a lungo pensate e soppesate, quindi scelte e infine distillate in nitide epigrafi. Danno forma tangibile a un'inquieta e sofferta ricerca esistenziale. Traspare una civiltà che riverbera, privata magicamente della condizione terragna, nei tanti e suggestivi disegni, ben più che didascalico corredo ai testi: ricami di filigrana policroma, nel figurare cordofoni, ance e tamburi, raccontano l'incantamento di ritmi ipnotici, melodie taumaturgiche, danze rituali. Il mare è portato nel cuore da chi lo naviga, ma può risuonare anche in coloro che ne hanno solo vagheggiato l'orizzonte. E quel Salento, quel Sud che "restituiva esistenza all'origine" e si trasfonde nell'estasi di ieratici dervisci è un luogo che non ha più confini poiché appartiene alla geografia dell'anima.
A seguire - Bring Your Horn Trio
Con Emanuele Coluccia sax, Filippo Bubbico piano e tastiere, Alberto Manco batteria
5 gennaio, ore 20.00
Alessandra Congedo pianoforte e Max Vigneri voce
“LORO” viaggio nell’universo femminile
"LORO" nasce dall'incontro delle note al pianoforte di Alessandra Congedo e dalla voce calda di Max Vigneri. Uniti dalla passione per la musica e dall'idea di un progetto acustico che rivisita successi delle regine del buon canto d'autore italiano per voce maschile, selezionano un repertorio di interpreti e cantautrici diverse per stile, per tipo di voce, per cronologia anagrafica ed artistica, adattandolo ad un gusto comune per l'eleganza e raccontando la bellezza della melodia attraverso i testi più belli della poesia musicale.

6 gennaio, ore 20.00
Irene Scardia
“Una stanza tutta per me”
Le occasioni di vita, gli incontri e le relazioni, oltre all’interesse per la conoscenza e lo sviluppo armonioso del sé, diventano spunti di creazione. Nella scrittura dei brani la pianista racconta i suoi giorni, fotografa momenti di vita, descrive le sue emozioni, i desideri e le aspirazioni. Ispirata da Virginia Woolf che nel saggio “Una stanza tutta per sé” sostiene che una donna per creare ha bisogno di uno spazio tutto suo e di una rendita annuale, l’autrice fa suo questo motto e racchiude le nuove composizioni in un album dal titolo “Una stanza tutta per me”.
7 gennaio, ore 20.00
[Per “Senti che bella questa. I poeti e la poesia detta”]
Stefania Ruggieri “Scappare attaccare o nascondersi” Collettiva Edizioni Indipendenti
Senza trama, si muovono figure fragili e impotenti, con le loro disabilità accertate o no, svelano inconsapevolmente le proprie ritualità attraverso esperienze vissute in una dimensione sociale che il più delle volte non dà scampo. Poesia di una coralità… Francesco, Elisa, Noemi, Giulia, Marta, Martina, Virginia ritratti nella quotidianità tra insofferenza e passione.
Stefania Ruggieri (1963), meridionale di Puglia. Una laurea in Economia con esperienza lavorativa nei settori acciaio e moda. Insegnante. Ha pubblicato libri di poesia. Della stessa autrice Ogni possibile preghiera 2020. Alcune sue poesie sono apparse su Nuovi argomenti.
A seguire: "Clavel", progetto per Voce e Chitarra di Chiara Papa.
Clavel. Garofano. Nel linguaggio dei fiori, il garofano rosso è il simbolo della passione. Passione amorosa, per un uomo, una donna, un figlio. Passione per l'arte, per la vita, per la lotta, per la malinconia. "Passio-passionis: patimento, violenta e persistente emozione per qualcuno o qualcosa". In "Clavel" si canta la passione attraverso brani tratti dal repertorio del fado portoghese e del sudamerica "caliente"; si snocciolano storie di passione in tutte le sue forme, come grani di un rosario fatto di vita, amor, morte e resurrezione. "Clavel" è un inno a tutto ciò che pulsa, vive, urla e ride.
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Il Fondo Verri è a Lecce, in via Santa Maria del Paradiso, 8.
Ingresso con Green Pass
Posti limitati. Necessaria la prenotazione al 327 3246985

venerdì 10 dicembre 2021

Verri Antonio Leonardo su Viaggiare in Puglia


 https://www.viaggiareinpuglia.it/evento/60794/it/Verri-Antonio-Leonardo---Una-stupenda-generazione