Per la Giornata della Memoria 2020, il Fondo Verri, con
l'Associazione Presidi del Libro e il Polo Biblio Museale di Lecce ricorda
l'olocausto di Rom, Sinti e Camminanti con il recital "Il Circo
capovolto" ispirato dall'omonimo romanzo di Milena Magnani edito da Kurumuny.
L'appuntamento, lunedì 27 gennaio
2020, dalle ore 19.00, negli spazi del Museo Sigismondo Castromediano (Viale
Gallipoli, 28, Lecce).
Con l’autrice, la voce di Piero G. Rapanà, l’organetto
diatonico di Donatello Pisanello e le clownerie di di Cristina Rosafio e Jacopo
Rollo.
“Il circo capovolto” è un romanzo che attraverso la storia di
Branko, discendente di una famiglia di circensi ungheresi, ci racconta un
olocausto “dimenticato” che è l’olocausto rom e di tante famiglie dello spettacolo
viaggiante. Attraverso due storie parallele ma strettamente intrecciate, quella
di Branko e quella di suo nonno, il capo circo Nap Apò, si dipanano le vicende
di due generazioni di rom, la prima è finita nei campi di sterminio mentre la
successiva è finita nei campi rom alle periferie delle grandi città in mezzo
agli scarti della globalizzazione.
È un canto che parte dall’Ungheria, da quella Budapest
invernale dove Branko, poeta e sognatore, è cresciuto guardando passare l’acqua
lenta della Duna, svolgendo il mestiere umile di montatore di impalcature, un
percorso di vita normale dentro al quale, solo a un certo punto, gli viene
offerta dal padre Sándor l’opportunità di aprire uno spiraglio su una memoria
rimossa, e di ritrovare le tracce di quel piccolo patrimonio di famiglia, il
Kék Circusz, che lungo il suo percorso assoldava artisti pieni di talento e
pareva carico di promessa prima di scomparire ad Auschwitz Birkenau ed essere
scaraventato nell’oblio della memoria.
Un passato che riemerge imprevedibilmente e porta Branko a
cercare in un vecchio fienile dieci scatoloni che contengono i materiali del
circo di famiglia nascosti dal nonno prima di tentare la fuga fallimentare che
lo avrebbe portato inesorabilmente al campo di sterminio.
È con quei dieci scatoloni che Branko lascia la sua vita
regolare a Budapest e approda in un campo baracche alla periferia di una grande
città europea dove trova come interlocutori un gruppo di bambini rom insieme ai
quali tenta di ricostruire la trama di un discorso interrotto e, insieme a quel
discorso, cerca di ritrasmettere la passione per quell’arte circense che
sonnecchia muta nel suo cuore.
Il recital
Attraverso l’interpretazione attoriale di Piero Giovanni Rapanà verranno letti 4
passaggi suggestivi attraverso cui si sviluppa la vicenda di Branko l’ungherese
il quale riesce ad incantare un gruppo di bambini rom e a renderli partecipi di
un passato difficile, un passato che lui riesce a raccontare grazie alla sua
capacità incantatrice e visionaria, una capacità che affascina i bambini e
oltre a riuscire a trasmettere loro un passato difficile da accettare li porta
anche a maturare un bisogno di riscatto e rivalsa sociale. La lettura sarà
accompagnata e inframmezzata dall’organetto diatonico di Donatello Pisanello con un repertorio che, per suggestione ed
evocazione, ricostruirà le atmosfere della tradizione rom, contrappunto ideale
per una cornice sonora di alto coinvolgimento e dalle clownerie di Cristina Rosafio e Jacopo Rollo.
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