Venerdì 31 marzo, alle 19.30, al Fondo Verri verrà
presentato “Tecniche di Galleggiamento” romanzo di Nicolangelo Barletti edito
da Lupo, con l’autore Giovanni Invitto, Franco Ungaro, Davide Barletti, Mauro
Marino.
Per scelta
erede mancato di una stirpe di prestigiosi avvocati leccesi, dopo una gioventù
nutrita di velleità "rivoluzionarie" Nicola ha trovato la sua
collocazione e una certa fama di pesce-pilota - del gusto, della critica, della
"cultura" - nella direzione della rivista Trend, impegno che gli ha
consentito di declinare il posto di professore associato ottenuto con scarsa
limpidezza in una università romana. L'erudizione ostentata, ma soprattutto i coltivati
virtuosismi della sua dialettica hanno nutrito in lui il cinismo, il tratto
cortese, l'astuzia, il dispotismo e quel certo dandismo necessari a imporsi in
una società sempre più disincantata e corrotta nella quale il successo si
traduce in compiaciuto predominio. A Nicola è infatti sempre mancata la
"volontà ardente" che gli avrebbe consentito di mantenere vivi nel
tempo gli ideali intravisti, e questa oscura consapevolezza agita il suo animo
di un senso di incompiutezza, di rimpianto per il non vissuto, che gli rendono
fascinosa la dissoluzione - di sé e degli altri - e gli fanno corteggiare la
morte. Poiché (come dice Flaiano), se l'imperativo è il socratico «conosci te
stesso», non di rado diventa poi impossibile vivere insieme con se stesso, una
volta raggiunto l'obiettivo. È nelle pagine del diario di Nicola che sua
sorella Silvia rintraccia le tappe del percorso che sospinge il fratello -
ormai sessantenne - verso una sorta di liberatorio riscatto dopo una vita
tormentata da profonde crepe interiori, dal vuoto dell'anima e dall'orrore di
una solitudine che trova le sue radici nelle dinamiche familiari e in
"tradimenti" che, prima di essere di altri, sono stati del proprio Sé
più autentico. E nelle faticose memorie di Nicola si manifesta forse per la
prima volta uno spietato ma finalmente sincero dialogo con questo Sé e con le
figure fondamentali nella sua esistenza, per riconoscersi frutto e complice di
un'epoca che ha imboccato la via del degrado con la morte delle ideologie e di
un contesto che abbandonandosi a un vacuo edonismo si è consegnato alla
corruzione che regna sovrana dal suo trono di inattaccabile indifferenza.