giovedì 18 giugno 2015

Giancarlo Serafino al FV







Giovedì 18 giugno, dalle 19.30, al Fondo Verri la poesia di Giancarlo Serafino, con l’autore Elio Scarciglia, Maurizio Nocera e Annamaria Colomba presentano “D’incondizionato amore” Terra d’Ulivi edizioni. Scrive Serafino: “I versi di questa raccolta son nati “dispersi”, scaglionati nel tempo: hanno accompagnato parte della mia crescita personale da un punto di vista spirituale e laico. Sono un uomo che non “crede” per fede, ma anche un uomo aperto a tutte le possibilità di conoscenze, per cui lo studio, la ricerca e non ultima una logica intuitiva e deduttiva mi hanno spinto a curvarmi su questioni per alcuni versi metafisiche, ma per altri molto molto umane. Una risposta che per me non rappresenta più nessun dubbio è che l’Amore costituisce il collante che governa l’Universo e lega il singolo al Tutto e nel Tutto si legano i singoli tra di loro e con l’Universo. Da questa considerazione, per niente astratta se hai sensi ed antenne indirizzate verso il cielo e la natura, nasce la mia “purissima“ religiosità, per chi vuole panteistica ed immanente, ma soprattutto cresciuta sul rispetto per ogni piccola emanazione di Dio, la Terra e l’Essere in ogni sua sfaccettata variabilità. “D’incondizionato amore “ -per così dire- è un terreno in cui si annotano tutte le mie tracce del percorso spirituale nel confronto con la vita, la morte, l’aldilà, la natura dell’anima e dello spirito, la reincarnazione. Il punto di partenza di questa ricerca è la consapevolezza che come Essere Pensante ho il dono di far “esistere” Dio ed ogni Sua Emanazione. Io piccolo solco nell’Infinito posso pensare Dio e dare senso al Tutto, che tale non potrebbe essere nello specchio degli occhi dell’animale; Io quindi ho in me quella “goccia” di divinità che si riproduce nel pensiero, parte del Tutto che non può morire, perché non è materia, ma è Mente che sperimenta la materia a testimoniare che il limite del corpo non è altro che il limite di una “esperienza”, non il limite della Mente che è qualcosa di più vero e vitale, perché emanazione (non creazione) di Dio; dal mio punto di vista laico tutto è in Dio e niente si può contrapporre a Dio: creare è porsi fuori di Sé come “altro” e ciò non  ha senso in un Tutto, come non ha senso nessuna entità maligna che possa contrapporsi all’Amore che è la Legge che tiene stretto il Principio Unico. Detto questo sta poi nel libero arbitrio individuale (ma anche sociale), a selezionare esperienze buone e meno buone, ma tutte necessarie alla “crescita” dello Spirito.