mercoledì 25 maggio 2016

"Le poesie nei libri di scuola degli anni Cinquanta" con Piero Manni



Giovedì 26 maggio, alle 19.30, al Fondo Verri la presentazione dell’antologia a cura di Piero Manni: “Che dice la pioggerellina di marzo. Le poesie nei libri di scuola degli anni Cinquanta”, edita da Manni.

La copertina del libro

L’albero cui tendevi la pargoletta mano; Ei della gondola, qual novità; Il morbo infuria, il pan ci manca; Eran trecento eran giovani e forti; O Valentino vestito di nuovo; Partì in guerra e mise l'elmo; La donzelletta vien dalla campagna... Intere generazioni che si sono formate negli anni Cinquanta conoscono ancora a memoria i versi imparati a scuola, che siano opere di poeti celebri o filastrocche dei “poeti dei banchi”, che scrivevano appositamente e unicamente per i testi scolastici: Pezzani, Angiolo Silvio Novaro, Ada Negri, Zietta Liù, Lina Schwarz, ma anche Diego Valeri, Moretti, Pascoli, Leopardi, Carducci e perfino D’Annunzio, accanto ai poeti “patrioti” Bosi, Mercantini, Fusinato, Giusti.
In questa antologia sono raccolte le poesie più diffuse sui libri delle scuole elementari e medie di quegli anni, che dimostrano la continuità culturale e pedagogica della Repubblica con il ventennio fascista. L’esaltazione dei valori quali religione, patria, famiglia, conformismo, etica del lavoro, propria del fascismo, prosegue infatti nel dopoguerra, e il libro di testo si conferma uno strumento di costruzione del consenso come era avvenuto nel passato. Il volume ha una struttura per sezioni che riprende quella dei manuali dell’epoca, con vari temi: Famiglia, Scuola, Affetti, Religione, Patria, Lavoro, Povertà e rassegnazione, Storia, Natura e Giocose.