giovedì 11 gennaio 2018

Le canzoni di Franco Fortini



 
Franco Fortini

Venerdì 12 gennaio 2018, dalle 21.00, al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8, a Lecce, Alessio Lega presenta Dove si andrà? Le canzoni di Franco Fortini nel centenario della sua nascita uno spettacolo musicale nato in collaborazione con l’Istituto Ernesto de Martino.

Alessio Lega

«Erano dei testi sentimentali e a contenuto politico. Le canzoni a contenuto politico erano fatte per prendere in giro certe parti politiche e per favorirne altre. Sia in quelle sentimentali che in quelle politiche l'intenzione era sempre la stessa: di mettere in rapporto un fatto privato (per esempio un sentimento amoroso) con dei sentimenti, dei fatti pubblici.»
«Una poesia nasce spesso per una specie di illusione di maggiore libertà, invece: per il testo di una canzone io devo in qualche modo immaginarmi una struttura. In un certo senso è molto più difficile scrivere il testo di una buona canzone.»
Queste due affermazione ci raccontano dall'interno Il rapporto di Franco Fortini con la canzone, un rapporto difficile, nel quale il poeta si schernisce, un rapporto ridimensionato, quasi ripudiato.
Invece Fortini - il grande poeta, il grande scrittore, il grande saggista, uno di quegli intellettuali rigorosi e severi che vegliava sulle sorti d'Italia - fu un grande autore: il pugno di canzoni che ci ha lasciato sono notevolissime e di estrema varietà.

Canzoni d'amore: "Quella cosa in Lombardia", "Le nostre domande", "Canzone dei litigi". Canzoni esistenziali: "Canzone del bel tempo" poi diventata "Domenica e lunedì" di Branduardi. Canzoni di protesta: "Patria mia", "Julian Grimau", "Canzone della marcia della pace". Canzoni per bambini persino: "Però però". E altre...
Fortini poi collaborò alle versioni cantabili delle canzoni di Brecht e fra queste a quella "Risoluzione dei comunardi" diventata una delle più famose canzoni di Paolo Pietrangeli. Il suo interesse per la musica popolare fece in modo che scrivesse i testi di scena che introducevano il più importante spettacolo del Folk-Revival italiano, il "Bella Ciao" che tanto scandalo suscitò a Spoleto nel 1964.

Insomma il rapporto di Franco Fortini con la canzone è il lato oscuro del suo lunare percorso che ci permette di portare sulla scena oggi in modo anti-accademico, spettacolare e godibilissimo tutti i suoi temi.

Alessio Lega in collaborazione con l'Istituto Ernesto de Martino (che di Fortini fu interlocutore privilegiato per trent'anni) porta in scena questo Franco Fortini quasi inedito e pochissimo conosciuto, con arrangiamenti appositamente riscritti (e qualche prima esecuzioni di versi musicati per l'occasione) che daranno piena luce a uno dei più grandi poeti del '900.