giovedì 3 novembre 2016

"Conversazioni sul futuro" al Fondo Verri



Venerdì 4 novembre (ore 19) al Fondo Verri le “Conversazioni sul futuro” ospitano una doppia presentazione moderata dalla scrittrice Elisabetta Liguori. Appuntamento con i nuovi romanzi di Simona Cleopazzo (Irene e Frida –  Musicaos) e Livio Romano (Per troppa luce – Fernandel).

PER TROPPA LUCE
Un professore universitario, il proprietario di una tv locale e un ricco medico ingaggiano l’architetto portoghese Francis Arrangiau perché progetti nel Salento un colossale parco tematico finanziato per intero da fondi pubblici. C’è da abbattere la masseria in cui vivono centinaia di immigrati e imbastire una ragnatela di carte false.
Antonio è un ispettore del lavoro e Simona un avvocato. Si incontrano, si innamorano, si lasciano. Entrambi, però, e per vie diverse, si ritrovano coinvolti nella battaglia contro il comitato d’affari. Attorno a loro si muove una folla variopinta di personaggi: una principessa araba, un ricercatore precario gigolò per sopravvivere, l’ex consigliera del dittatore Ceaușescu, un pm geniale, uno psicologo arraffone, scrittorini oscuri quanto vanitosissimi e un gran numero di trentenni plurilaureati che accettano miseri lavori nella comunicazione pur di non emigrare.
Sullo sfondo di una provincia italiana sfrenatamente libertina, Per troppa luce è una commedia grottesca con un colpo di scena drammatico, in cui l’impegno civile è un modo per dare un senso duraturo alla propria esistenza e lasciare una traccia di sé.


IRENE E FRIDA
Irene e Frida, due “donne parallele”, quelle raccontate da Simona Cleopazzo, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento. L’esistenza di Irene è nel suo diario, scandita dalle incombenze quotidiane, il lavoro in banca, la vicinanza al marito, imprenditore a capo dell’azienda di famiglia, l’amore per il figlio Nicola. Quando Paolo sarà coinvolto in uno scandalo di corruzione, tra i due si aprirà un precipizio. Nel suo diario la donna acquisisce la consapevolezza di una vita al margine, una costruzione fatta di menzogne che vengono alla luce. La reazione non si fa attendere, e se lo scandalo non turberà la routine sociale di Paolo, l’uomo non potrà nulla di fronte a una rivoluzione silenziosa e profonda, quella di Irene.
Frida Mite è una studentessa, trentenne, che attraversa la vita ‘scoprendola’ ogni giorno; inviata di un quotidiano locale, conoscerà Lorenzo, avvocato di un ragazzo che è stato arrestato e del quale dovrà raccontare la storia. Annota su un diario ciò che le accade, la vita con le amiche e coinquiline, gli incontri casuali, le emozioni rubate.