martedì 8 gennaio 2019

La poesia di Alessio Paiano al Fondo Verri


Giovedì 10 gennaio 2019 – ore 20.00
presso il FondoVerri di Lecce
(Via Santa Maria del Paradiso)
presentazione de
L’estate di Gaia”, di Alessio Paiano
(Musicaos)
dialoga con l’autore:
prof. Simone Giorgino
interviene:
Luciano Pagano 
letture di:
Simone Franco, Simone Giorgino 
mosaici:
Orodè Deoro

Giovedì 10 gennaio 2019, alle ore 20.00, presso il FondoVerri di Lecce, in via Santa Maria del Paradiso, si terrà la presentazione de “L’estate di Gaia” (Musicaos) di Alessio Paiano, poema di esordio del giovane autore salentino. L’autore dialogherà con il professore Simone Giorgino, interverrà l’editore, Luciano Pagano. All’attore e regista Simone Franco, e a Simone Giorgino, saranno affidate le letture di alcuni versi tratti dal poema. La presentazione ospiterà i mosaici di Orodè Deoro che sono stati di ispirazione alla realizzazione dell’illustrazione contenuta nella copertina del volume. Ingresso libero.

L’estate di Gaia” è la prima opera in versi di Alessio Paiano. Andrea Donaera, nella postfazione al volume scrive: “[…] riceviamo una novità assoluta, per questi nostri tempi: una poesia che non scivola accomodante ed emozionale, ma che costringe a cogliere il rovesciamento che è in atto nei sistemi comunicativi, attraverso l’indagine attorno alla lingua, componendola di alternative con piglio parodico, teatrale, osceno – anche nella forma editoriale data al volume. [...] quanto di più lontano possibile dalla lingua ‘corretta’, dilaga nella lingua italiana e nella filosofia del linguaggio, attingendo a riferimenti autorevoli che prima di lui hanno compiuto l’eroismo di slacciarsi dal ‘normale’ fare poesia.” Da queste premesse nasce l’opera dell’autore secondo cui questo, lungi dall’essere un poema compiuto, è un pantano in cui l’autore non può che sprogettare quanto ideato. “L’estate di Gaia” è la distruzione in versi di un inetto digitale, Camicia Pezzata, scarto narrativo di un rapporto senza contatto, osceno, con un profilo digitale, Gaia. Non si dà autore senza personaggio, non si dà personaggio senza storia, non si dà storia senza l’umano, non si dà lettore-spettatore.

Gianluca Garrapa, ha scritto su Satisfiction, a proposito del poema di Paiano, “L’estate di Gaia”, quando il testo era ancora inedito: “[…] Sottrarsi a quella omologazione tipica della sua generazione, di Paiano e Paiano non assume mai pose da vittima o da maledetto, nello scritto e nel visibilio delle soluzioni poetiche. Paiano potrebbe cantilenare la sua spocchia di esperto metrico o poeta di ricerca, lo fanno i giovini, e non solo, italioti, e come se non lo fanno! ma lui preferisce mantenersi nella posizione umile del genio che sa già, saggia, fa assaggiare, e ascolta facendo sentire… ma non distoglie, il medium-tema del personal computer, noioso ormai, dal territorio e dalle vicende politichesi: la poesia di Paiano, infatti, è anche un tentativo di civilizzare la stucchevole poesia civile, martirizzare il vittimismo querulo, collocarsi in un fantasma che non è affatto di senso di colpa ma di, semmai, eroica impresa inutile.”

Alessio Paiano è nato a Pavia nel 1992 e vive a Lecce, dove si è laureato in Lettere Moderne svolgendo attività di ricerca principalmente su Carmelo Bene. Suoi articoli sono apparsi su alcuni blog e riviste online; attualmente cura per Poesia del Nostro Tempo (rivista «Argo») la rubrica «Il Grammofono», concepita come laboratorio di critica letteraria sulla poesia contemporanea. Fa parte del direttivo del Centro Studi Carmelo Bene. «L’estate di Gaia» è la sua prima opera in versi.

postfazione di Andrea Donaera
contiene due testi di Simone Giorgino
in copertina: Orodè Deoro
Volevo solo dirti che ormai mi diverto troppo” (Mosaico 40 x 40 cm, particolare)