Sabato 7 dicembre 2019, dalle 19.00
Stefano Di Lauro al Fondo Verri presenta il suo romanzo
“Troppo lontano per
andarci e tornare” (Exòrma)
Il 31 dicembre 1899 il piroscafo mercantile
Holy Steam salpa dal porto di Le Havre alla volta di Buenos Aires. Nella stiva
del vapore viaggia il piccolo circo Au Diable Vauvert, una locuzione francese
che designa luoghi vaghi, lontani: un po’ come “in capo al mondo”. Punteggiata
da scene della vita di bordo, la narrazione si dipana a ritroso, raccontando la
vita di questi circensi, dediti al culto della meraviglia, sulle strade di
Francia; fra cronache di viaggio, biografie bizzarre e tortuose, storie di
balene, affreschi storici dello spettacolo itinerante, cartoline di luoghi
memorabili: Biarritz, Arles, Vauvert, gli angiporti di Marsiglia, i villaggi
rivieraschi sulle sponde della Loira, il villaggio algerino di Bou Saada alle
porte del deserto sahariano, il Boulevard du Crime – rovescio della medaglia
accademica delle arti sceniche nella Parigi del XIX secolo. Ma Au Diable
Vauvert è innanzitutto un porto sicuro per gli artisti che ne fanno parte. È la
famiglia che ci si sceglie, il solo luogo in cui la diversità di ciascuno non
ha bisogno di schermirsi, e dove anche l’amore si manifesta come rispettosa
protezione fra reciproche solitudini."
Stefano Di
Lauro si definisce un mitonauta. È
autore, regista e compositore. Ha pubblicato Eroine_
nient’altro da dichiarare (2012) e Dittico dell’amore osceno (2011) per Shamba Edizioni; La mosca nel bicchiere – La poetica di
Carmelo Bene (Icaro, 2007); ÒperÉ (Besa,
2006). Come regista teatrale ha lavorato in Italia e in molti paesi esteri.
Autore di testi teatrali, adattamenti di opere straniere e riscritture di
classici, ha anche realizzato opere di video-arte e documentari, e scritto
musiche di scena affiancando numerosi progetti musicali e discografici. Da
bambino stravedeva per l’arte primitiva e gli innesti botanici. Memorie di un delfino spiaggiato
è il titolo orfano del libro che non scriverà mai.