Biblioteca Bernardini // Polo
Bibliomuseale di Lecce
Fondo Verri Presidio del libro di Lecce
Due appuntamenti con la poesia di
Musicaos
Biblioteca
N. Bernardini
in
Piazzetta G. Carducci, a Lecce
Sabato 17 ottobre 2020
Andrea Giuliani, “Le poesie raccolte”, Musicaos
Questa non è una raccolta di poesie. Sono poesie raccolte. Raccolte per strada, nei vicoli, sul bancone di un bar, in una corsia d'ospedale, in riva al mare, sulla terra rossa, tra i rami degli ulivi, nei piccoli borghi del sud, dentro casa. Ovunque esse si manifestino. È la poesia che ti viene a cercare e ti chiede di essere scritta. Il poeta è soltanto il mezzo attraverso il quale la poesia, insita in ogni elemento attorno a noi, si rivela. È la bellezza che diventa parola, è il dolore che da sentimento astratto diventa un tratto di penna angosciato e ricalcato con rabbia. Il potere delle parole è qualcosa di incommensurabile e può essere assai pericoloso. La parola può ribaltare situazioni irrecuperabili, può travisare la realtà, può comandare popoli. Non sottovalutate le parole. Non sottovalutate la poesia. Attraverso la scrittura l'unico obiettivo che mi pongo, che definirei più una speranza, è quello di trasformare uno sfogo in qualcosa di positivo. Cercare di suscitare nel lettore un'emozione pura, magari labile e sfuggente, ma in grado di lasciare un eterno bel ricordo.
// ore 20.30
Antonio Palumbo, “La lunga partenza”, Musicaos
C'è in queste pagine
incandescenti un corpo ferito che «si ritira dal mondo», si stacca in un a
parte dalla folla e come l'animale in punto di morte cerca il buco in cui
«passare». Il corpo sanguina e mostra le piaghe, ma se ne sta in scena senza
cadere mai nell'osceno. Nell'epoca della pornografia il poeta evita la
trasparenza. C'è un corpo che si scorpora, allontanandosi dal «coro senza core»
e finendo murato nei labirinti di una feroce solitudine. Nello svincolo di
un'interminabile partenza/assenza, temprandosi nell'isolamento di un
palcoscenico privato, dove si perde sangue come sopra un «tagliere», l'Io non
rinuncia all'ipotesi di un Tu, pressante, a volte presente, spesso l'Assente
con cui dialogare, in cui trovare un senso alla natura del tempo. Il corpo
«inerme» senza il coro, in un aldiquà di muri e varchi impossibili, nei vortici
di un moto in cerca di spiragli, in un corpo a corpo con le parole, in
tentativi di volo, in un velo di echi palesi o nella trama, da Dante a
Hölderlin, da Montale a Celan, da Caproni a Nick Cave e altri ancora. Ed
eccoci, nonostante le fughe, nelle spirali del tempo che è partenza perenne e
ininterrotto, implacabile addio.
Nel rispetto delle norme di sicurezza per il
contenimento
e il contrasto della diffusione del Covid 19
l'ingresso sarà limitato a 45 persone.
Info e prenotazioni al n° 0832 373576