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mercoledì 21 ottobre 2015

"Sempre stata" al Fondo Verri


Maira Marzioni e Enrico Stefanelli


Venerdì 23 ottobre al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso a Lecce (pressi Chiesa del Rosario – Porta Rudiae) la presentazione di Sempre stata, un mese ad Aliano reading audiopoetico per i testi e la voce di Maira Marzioni per le musiche di Enrico Stefanelli. La sonorizzazione e il montaggio audio a cura di Meditfilm, con la partecipazione di Tommaso Faggiano alla tastiera e synth, l’assistenza tecnica è di Corrado D'Elia
“Sempre stata” è anche un libro - interamente autoprodotto, curato dalla autrice nella redazione e nella composizione della grafica di copertina. La plaquette raccoglie “frammenti di paese, frutto di un mese di residenza artistica ad Aliano, paese in provincia di Matera, luogo dell'esilio di Carlo levi. Il tema del progetto di scrittura era: “Percezioni e paesologia”.
Dopo la prima fase di raccolta e redazione dei testi in una sorta di quaderno di viaggio, il progetto è andato arricchendosi di nuovi apporti, fino alla costruzione di una piccola produzione dal vivo.
L'idea è fornire a chi ascolta la possibilità di entrare in maniera complessa nel racconto di un luogo attraverso più piani narrativi, aggiungendo una sorta di metadiscorso sul come si fa, cosa significa e cosa produce il raccontare un paese.
Per farlo è stato aggiunta alla struttura del reading “classico” che porta attraverso una prosa poetica nella pancia del paese, alcune lettere sonorizzate che raccontano il processo creativo di entrata e uscita nel genius loci, l'anima del luogo.
Il montaggio finale delle voci e dei suoni è stato possibili grazie alla collaborazione con Meditfilm e ai suoni di Enrico Stefanelli e Tommaso Faggiano.

 
Un immagine realizzata da Maira Marzioni
Quando sono arrivata in paese - scrive l’autrice - non avevo domande precise, solo un desiderio caparbio di stare in panchina a vedere come scorrevano i bastoni, i piedi, i volti, le mani... Le mie ossessioni erano sempre le stesse: le donne, la terra, l’amore. Come declinava il paese il suo femminile. Le donne le ho accostate piano, conosciute con delicatezza, come se ci fossero veli da togliere prima di arrivarne al cuore. Gli uomini si mostravano, sono stati i primi a domandarmi, a chiedermi a chi appartenevo, da dove venivo, perché ero lì. Ci sono molti modi per capire l’anima di un paese, di un luogo, quello che preferisco è l’entrata dalle porte di chi lo abita, piano piano arrivi giù dove l’osso e la polpa si spartiscono il respiro, lì affondi nell’anima del paese, tocchi la forma carnosa di cui è fatto.
I testi raccolti hanno preso la forma di un libro-quaderno in cui attraverso “quadri” poetici e
narrativi il paese è divenuto corpo, un corpo di donna errante. Le donne aprono e chiudono, in loro ho cercato, mi sono specchiata, smarrita, sono stata
confortata, in loro e nella cura della terra ho visto una possibilità in un paese con molti mali
fatto di “materia fragile”, come tutti forse”.

Note sul libro:

Durante la serata saranno messe in vendita le copie autoprodotte del quaderno di viaggio “Sempre stata, un mese ad Aliano”, contenente ciascuna un'immagine cucita del paese.

Il libro è stato finanziato nella fase iniziale dal bando Residenze Artistiche della regione Basilicata, in seguito dall'autrice stessa. Le prime 50 copie sono state consegnate agli abitanti di Aliano, durante un
viaggio successivo. Il materiale raccolto durante la residenza è solo in parte contenuto nel libro. Il bagaglio di un paese è potenzialmente infinito, per questo il progetto “Sempre stata” è un work in progress che prevede in un fase successiva la realizzazione di un audioracconto dal vivo con le voci dirette del paese, il reading costruito insieme al giovane chitarrista Enrico Stefanelli ne è un primo assaggio. Tutta l'esperienza è stata e continua ad essere un motivo per di riflessione sul come si guarda, sul cosa significa raccontare un luogo e i suoi abitanti, rivendicando il mio sguardo femminile, che
cerca nelle pieghe, negli sprofondi, si immerge empaticamente, per poi risalire con la scrittura a
una visione complessa e allo stesso tempo viscerale.


Note biografiche:

Maira Marzioni nata a Chiaravalle di Ancona nel 1980, raccontatrice di luoghi, donne, terra. ha dato vita a un'azione poetica: “Battiparole di strada” in cui regala ritratti di parole ai passanti con una Olivetti lettera 32 e timbri autoprodotti. Ha collaborato alle pagine culturali de “Il Paese Nuovo”, scritto e pubblicato “Storie Terragne”, Ed. In alto a sinistra con il disegnatore Gianluca Costantini, “Fimmine fimmine, il teatro della vita. La raccolta, la tessitura, il vento”, Ed. Spagine, Fondo Verri con le attrici Caterina Pontrandolfo e Assunta Zecca. Ha curato la prima edizione di Piccola Rassegna Scritture Vive all'Arci Eutopia di Galatina (Le)

Enrico Stefanelli classe 1993, compositore solista e cantante del gruppo grunge Minerva. Ha collaborato con vari artisti e scrittori traducendo le parole e le atmosfere in musica. Il suo bagaaglio musicale è pieno di sfumature che vanno dal cantautorato italiano alla musica rock.

Meditfilm nasce dalla collaborazione pluriennale di professionisti dell’audiovisivo, legati da un percorso formativo e artistico unitario che negli anni si è rafforzato attorno a precisi progetti ma soprattutto attorno a un sogno: trasformare in immagini la nostra immaginazione. Il gruppo lavora anche in collaborazioni con docenti universitari per indagare il complesso legame tra luoghi e visioni.


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domenica 8 giugno 2014

Fimmine Fimmine al FV




Oggi domenica 8 giugno, alle 19.30, al Fondo Verri di Lecce in via Santa Maria del Paradiso 8, sarà presentato “Fimmine Fimmine – il teatro della vita” libro a cura di Maira Marzioni, Caterina Pontrandolfo e Assunta Zecca per Spagine Fondo Verri Edizioni.

Il libro racconta il progetto di teatro e comunità “Fimmine Fimmine - Canti Memorie e Storie delle donne dell’Arneo” che le autrici hanno realizzato, dal mese di marzo a settembre 2013, con un gruppo di anziane e di artiste tra i Comuni di Leverano, Copertino, Nardò, San Pancrazio, Veglie, Salice Salentino. Si è trattato di un progetto complesso pensato per restituire valore alla memoria delle donne nel racconto della storia di un territorio. Ricerca antropologica, laboratorio, comunità, teatro, paesaggio. Madri, contadine, tabacchine, tessitrici, filatrici del secolo scorso. Le loro testimonianze e i loro canti. Donne che hanno ascoltato altre donne e ne hanno fissato la memoria restituendola alla comunità attraverso il teatro, il canto, la scrittura, la fotografia.
***
Nel cerchio dei volti abita il teatro, il filo dell'attenzione, il legame per cucire le relazioni, per fare le storie "cosa comune" da portare in dono all'altro, alla sua coscienza, alla sua consapevolezza... Sempre la speranza a far da trama al divenire di noi al Mondo.
Sono trascorsi quarant'anni dal baratto odiniano di Carpignano, tanti altri dalle istanze d'inchiesta del teatro politico novecentesco: il collettivo di scrittura teatrale di Erwin Piscator nato con l'intenzione di risvegliare la coscienza politica dello spettatore; Bertolt Brecht che impastava il canto al recitare per dire la disillusione verso un Mondo che percepiva perso e senza speranza; poi la protesta del corpo di Julian Beck e Judith Malina e quanto ancora dall'origine della scena?
Sempre la comunità è stata il nervo del fare teatro. Quello lo sguardo dove trovare ispirazione e parole e quale incanto si genera quando è la stessa comunità ad osare e la parola si fa racconto, esercizio dichiarativo, sfida poetica.
Dare valore, è esercizio, degli illuminati e il teatro è luogo di "illuminazione", nella piega trovi sempre la possibilità di scrutare nel profondo, nell'abbandono ed è lì, sulla scena, che sorge la verità, l'incanto della persona, il suo segreto, il dono della memoria...
Di questo saporito pane è fatta l'esperienza che in questo libro si narra. Un pane tutto di donne... e leggendo le vedi, quelle mani, prese alla farina mentre generosamente ri-aprono gli occhi sul loro passato e lo vedi il Salento, quello remoto della nostalgia tutta volto alla campagna, coi ritmi che andavano "te sule a sule", le giornate lunghe del lavoro e la meraviglia della festa, dei canti, degli amori... Quanta sapienza, quanto frontale sentire, quanto osare. Venite, leggete entrate anche voi nel cerchio dei volti. Fate con noi questo teatro...

Mauro Marino