L’arte comunica!
Porta agli altri gli ideali
le cose significative di un momento.
La poesia, da forza
da suono, da immagini.
Ci può far cambiare, la poesia...
può far di noi canzoni.
Liberare Poesia è il titolo scelto per il nostro laboratorio di
scrittura creativa che vuole essere occasione di ricerca, di attenzione,
di lettura, di innamoramento per la poesia. Paul Celan, uno giganti
della poesia del ‘900, ha sostenuto che la poesia è una “stretta di
mano”, la “possibilità di un incontro fra un io” - che non è già più il
poeta a cui la poesia non appartiene più una volta scritta – “e un tu”,
di cui la poesia è sempre in cerca.
Questo incontro fra l'io e l'altro si concretizza in una parola che è testimonianza di vissuto e di attenzione in un esercizio attivo di memoria e di presenza al Mondo e alle cose intorno a noi.
Strumento di lavoro saranno i poeti e le loro opere, scelte per un ciclo di letture ad alta voce che saranno l’humus su cui piantare nuovi versi, le scritture dei partecipanti, la loro verità poetica, la loro vitalità, le loro parole.
La poesia è libertà, possibilità di gioco per rifondare la lingua e con la lingua noi stessi. La poesia da materia all’accorgersi, allo stupore di un sé lasciato indietro, preda dell’inessenziale. La lingua possiede qualcosa di personificabile e percettibile con i sensi. Destare i sensi allora! Dare parole al sentire e usare il linguaggio come figura, direzione, respiro per cercare e cercarsi, per trovare e trovarsi quando il pensiero si muove nell’inderminato e non consola. Andare all’altro, andare all’incontro facendo dono di noi.
Questo incontro fra l'io e l'altro si concretizza in una parola che è testimonianza di vissuto e di attenzione in un esercizio attivo di memoria e di presenza al Mondo e alle cose intorno a noi.
Strumento di lavoro saranno i poeti e le loro opere, scelte per un ciclo di letture ad alta voce che saranno l’humus su cui piantare nuovi versi, le scritture dei partecipanti, la loro verità poetica, la loro vitalità, le loro parole.
La poesia è libertà, possibilità di gioco per rifondare la lingua e con la lingua noi stessi. La poesia da materia all’accorgersi, allo stupore di un sé lasciato indietro, preda dell’inessenziale. La lingua possiede qualcosa di personificabile e percettibile con i sensi. Destare i sensi allora! Dare parole al sentire e usare il linguaggio come figura, direzione, respiro per cercare e cercarsi, per trovare e trovarsi quando il pensiero si muove nell’inderminato e non consola. Andare all’altro, andare all’incontro facendo dono di noi.
Gli incontri, a cura di Mauro Marino
si terranno ogni martedì a partire da martedì 24 gennaio
dalle 16 alle 17.30
nella biblioteca della CRAP
nella prima fase sono rivolti ai residenti della CRAP
in Via Miglietta 5, a Lecce