Eleonora Nitti Capone |
Associazione
Culturale Fondo Verri - Associazione Presìdi del libro
con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Lecce
e dell’Assessorato allo spettacolo e al
turismo.
Nell’ambito del progetto “Terre Lab.Oratori”
Regione Puglia Assessorato Industria Culturale e Turismo
Le Mani e l’Ascolto
Sabato 28 dicembre, al
Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8, a Lecce per la rassegna Le Mani
e l’Ascolto, dalle 19.30, in apertura la presentazione del libro “Primo fuoco” di Eleonora
Nitti Capone edito da Musicaos la lettura dei versi sarà accompagnata da Samuel
Mello (Oud) e Andrea Gerardi (chitarra elettrica e ambientazione
sonora). A seguire, la performance di Fabio Siciliani, voce e Raffaele Vasquez, pianoforte. Chiude la
serata un solo del pianista Mauro Tre.
“Primo fuoco” è l’esordio poetico di
Eleonora Nitti Capone. Una poesia
che osserva il
lettore come un animale in gabbia, in cui quello che avviene è un incontro
singolare dove l’autrice ci rende, come lei, osservatori a distanza.Nei versi
di Eleonora Nitti Capone c’è l’intenzione di ricucire un sentiero interrotto,
mettendo in contatto le due dimensioni, si tratta di una sfida mediata
dall’accettazione da parte dell’uomo di mettersi al margine rispetto
all’animale, in quanto facente parte della barbarie.
Si racconta di una mutazione storica nei rapporti tra l’uomo e la
natura –Madre nutrice – abbandonata e vilipesa nei
suoi viventi. Esiste un elemento titanico, un riferimento alla grandezza del divino,
alla sua presenza nella natura; siamo dinanzi a un elemento al quale avremmo
dovuto porgere l’orecchio, per ascoltare prima di un distacco totale, le
avvisaglie di un disastro di là da venire.
Ciò che avviene è un processo di fusione del corpo e dello spirito
con il corpo e con lo spirito della natura, nel quale l’io poetante è
immerso.
Un alfabeto del corpo, un ricongiungimento di cui il “primo fuoco”
è stato avvisaglia, segnale. Il congiungimento con la natura va al passo con il
disgiungimento dalla famiglia umana, dall’esistenza vissuta come aggressione
sistematica. La condizione di umanità che diventa natura si congiunge con la
quiete dell’attesa.
“Primo fuoco”, di Eleonora Nitti Capone, colpisce per la coerenza
e la misura adoperate, per un linguaggio che interroga, cercando risposte, e
allo stesso è capace di evocare luoghi senza la necessità di un tempo definito,
dimostrando una dimestichezza e un dialogo con le fonti classiche,
confrontandosi con tematiche attuali, prima fra tutte proprio il rapporto tra
poeta e natura, ambiente, ecosistema.
“Primo fuoco” è una raccolta che domanda, e che lascia il
lettore in uno stadio sospeso, simile alla sensazione che si può provare nei
paraggi delle verità che non hanno risposte, ma che ugualmente, per il solo
averne apprezzato l’esistenza, anche per un breve attimo, hanno mutato la
nostra percezione aspettativa della realtà.
Si
ringrazia MERICO Pianoforti, Cantina
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