sabato 14 dicembre 2019

ProGramma, le opere grafiche di Beppe Piano


 

Dal 15 al 23 dicembre, il Fondo Verri ospita la mostra di opere grafiche

“ProGramma - Mathematical Code_Codex Atlanticus.

Un filo sottile lungo 50 anni” di Beppe Piano.

 

“Mathematical Code_Codex Atlanticus” nasce dalla illegittima relazione tra due codici apparentemente inconciliabili” scrive presentando il suo lavoro Beppe Piano. “Da una parte il Codice Matematico che genera partiture cromatiche o strutture compositive in virtù della applicazione di funzioni matematiche complesse, dall'altra il noto codice leonardesco in cui sono rappresentati disegni e progetti inerenti strumenti, armamenti, ponti e macchine dalla funzione diversa. Per quanto attiene il Codice Matematico e le relative strutture compositive sono intervenuto nella modifica della gamma tonale, del contrasto e della definizione, operando quindi solo in termini di post produzione. Per quanto attiene il Codice leonardesco ho effettuato uno sviluppo in negativo e un suo ribaltamento in termini tonali, accentuando anche in questo caso il contrasto e la definizione in termini grafici. Avevo la necessità di ridurre il mio intervento al minimo per massimizzare il risultato in termini compositivi. Il lavoro si muove su una griglia in quadro in cui le parti si giustappongono in modo lineare. L'obiettivo è quello di relazionare due processi creativi improbabili, non solo sul piano temporale, ma legittimi in quanto uno scaturisce da una operazione matematica e l'altro dalla geniale speculazione che Leonardo opera sulla conoscenza tecnologia di quel tempo. Se vogliamo il progetto creativo nasce non sulla volontà di trovare un legame, seppur labile, tra le due realtà bensì di evidenziarne l'elemento di rottura, sul piano procedurale e figurale. Già in altre occasioni ho affrontato questa pratica creativa ma in questo caso, partendo dalla nota coincidenza temporale, 500 anni dalla morte di Leonardo, ho voluto realizzare un semplice omaggio al genio leonardesco testimoniandone la contemporaneità. È evidente che in questo caso ciò avviene per il tramite di un artificio ma Leonardo non era certo nuovo all'artificio, ne ha dato ampia prova, ma sono certo, mi si perdoni l'irriverenza, che se Leonardo fosse un nostro contemporaneo, non perderebbe tempo nella realizzazione dell'ennesimo paesaggio o ritratto di signora, nobile o meno. Anzi me lo immagino come un luminare della odierna scienza informatica,con tutte le sue relative specializzazioni, intento all'ennesimo geniale progetto in cui inventare e perfezionare una macchina alla quale nessuno aveva pensato prima di lui. Chiosando potrei dire che la creatività così come la genialità non ha tempo”.

Beppe Piano nasce a Otranto. La sua attività artistica ha inizio nel 1970 con il Centro Gramma attivo in ambito Visual Poetry. Ha partecipato a numerose esposizioni e rassegne d'arte, a Otranto, Lecce, Bari, Brindisi, Taranto, Brescia, Enna, Palermo, Caltanissetta, Spello, Firenze e Roma. Vive e lavora a Firenze. Da alcuni anni conduce una personale riscrittura del patrimonio iconografico, classico, moderno e contemporaneo. L' elemento motore è sempre la volontà- necessità di disarticolare, frammentare e quindi stravolgere, quale gesto iconoclasta, l' oggetto (icona) sottoposto ad indagine. Non per mera volontà dissacratoria bensì per la necessità di definire percorsi di percezione eretici, non omologabili. La sua pratica creativa è tesa a destrutturare, decontestualizzare e quindi a desemantizzare l’ apparato iconico soggetto ad analisi critica e al conseguente approfondimento tecnico formale. Il suo lavoro è fatto di accumulazione di segni , di ritmo asimmetrico di questi e soprattutto di citazioni letterarie e visuali. Da sempre sperimentatore di tecniche e linguaggi, negli ultimi anni è impegnato nella ricerca e applicazione di procedure informatiche afferenti l'Intelligenza Artificiale e le Reti neurali in ambito creativo.