Guido Baldoni e Alessio Lega |
Venerdì 20 dicembre 2019, dalle 20.00, al Fondo Verri, per la terza serata della rassegna Le Mani e l’Ascolto, Alessio Lega e Guido Baldoni presentano il recital “Fabrizio De Andrè per voce e fisarmonica. Ribelli, Banditi, Principesse, Uomini, Dei, Viaggiatori”.
Scrive Alessio Lega presentando il progetto: «Una serie di
fortunati concerti tutti incentrati sul repertorio di De André ci hanno
convinto che il pubblico aveva piacere a poter riascoltare la nostra versione
delle sue canzoni, dovuta all''intento provocatorio di Alessio Lega nel far
capire a Matteo Salvini perché de André non può piacergli! e all'incredibile
virtuosismo di Guido Baldoni, che ha più che mai trasformato il suo strumento
in "un'orchestra con le bretelle".
Un concerto molto sobrio dal punto di vista strumentale che
ricolloca questo repertorio violato in un punto di vista libertario, ribelle e
solidale. Abbiamo per anni interpretato le canzoni di Fabrizio De Andrè nelle
più svariate occasioni pubbliche, la nostra crescita personale e politica se ne
è arricchita. A oltre vent'anni dalla morte, il suo monumento di marmo o
calcestruzzo rischia di oscurarne la portata rivoluzionaria. Abbiamo perciò
ridato a questi brani l'essenzialità del cantastorie, senza privarli della loro
ricchezza musicale e soprattutto della loro carica eversiva. Uno spettacolo
nato per la scena, registrato in un'unica sessione, con tutte le sue
imprecisioni e con tutta la sua vita.
Alla base del concerto un messaggio: “De Andrè è vivo e (soprattutto) lotta insieme a noi”.
Alessio Lega è uno dei cantautori più conosciuti e stimati della sua
generazione, ma è anche uno scrittore e militante anarchico. È nato a Lecce nel
1972 e vive dal 1990 a Milano. Scrive canzoni, canta, suona la chitarra, ha
pubblicato dischi e libri a proprio nome e partecipato a decine di opere
collettive. Ha messo in scena centinaia di spettacoli, di performance, di
conferenze e concerti sulla canzone d’autore mondiale e sulla musica popolare e
d’impegno. Dopo un’assidua frequentazione col Nuovo Canzoniere Italiano, è
considerato oggi il rappresentante più coerente del canto sociale, in bilico
fra canzone d’autore e riproposizione dei repertori storici, tanto da essere
uno dei protagonisti del Nuovo Bella Ciao riallestito da Riccardo Tesi. È
citato nei dizionari (Garzanti, Giunti, Rizzoli), si è guadagnato i
riconoscimenti più ambiti (Targa Tenco, Premio Lunezia, ecc.), è inserito in
antologie, libri, su di lui sono stati girati due film documentari. Eppure
Alessio non rinuncia al nobile donchisciottismo di cantare dove gli piace,
piuttosto che dove “si deve”, andando in giro a tentare di cambiare se stesso e
il mondo con le canzoni di cui fa l’autore, l’interprete e lo storico.