Continua a
gennaio, il programma della quindicesima
edizione della rassegna Le mani e l’Ascolto promossa dall’associazione
culturale Fondo Verri di Lecce.
Il 2, 3, 4, 5, 6 gennaio saranno
dedicati a “Cento anni di canzone
d’autore in 5 concerti”, la storia della canzone italiana cantata e raccontata da
Alessio Lega e dai suoi ospiti: Max Vigneri, Pierpaolo Lala, Dario Muci,
Massimo Donno, Andrea Rizzo - accompagnati da Guido Baldoni al pianoforte e
alla fisarmonica.
Un’impresa
mai tentata prima: oltre 100 brani, eseguiti rigorosamente dal vivo, da un
interprete che li ha selezionati nel meglio della produzione storica della
canzone d’autore italiana. Cinque concerti unici, tutti diversi dipanano così
una storia indimenticabile e mai cantata tutta assieme. Un incredibile spettacolo
a puntate che dopo Milano, Reggio Emilia, Santarcangelo di Romagna, Bologna,
Alessandria, Torino (ospitato in uno dei locali mitici della musica: il Folk
Club del compianto Franco Lucà) giunge a Lecce per questa speciale edizione de
Le Mani e l’Ascolto.
La prima serata
Sabato 2 gennaio dalle 19.30 il via al nuovo anno di
attività dell’associazione culturale Fondo Verri, con Paolo La Peruta, Giuseppe
Cristaldi, Alessio Lega, Guido Baldoni e Max Vigneri.
In apertura
di serata – come consueto per la rassegna le Mani e l’Ascolto- la scrittura. Due
gli autori e due i romanzi; “freschi di stampa” con stile diverso raccontano la
nostra terra. Paolo La Peruta, con “Senza pace” edito da Manni,
dove sono narrati i
guai di Pietro Sicuro, sullo sfondo un Salento freddo e piovigginoso, dove il
mare è buono solo per il surf. A far da trama una vicenda che è un vero
ginepraio: la malavita organizzata, una fidanzata lontana e ambiziosa, un
appetito insaziabile e i tentativi di tenerlo a bada, irrimediabilmente
destinati al naufragio. La famiglia, gli amici, il lavoro nel suo Caffè
Letterario e dosi massicce di ironia che lo tengono a galla.
Giuseppe Cristaldi |
A
seguire Giuseppe Cristaldi, con “Nel nome di ieri” edito
da Besa una storia che narra di genti che stanno dietro le
quinte della vita, con le mani terrose e il cuore di viticci, una storia di
disperazioni raccontate attraverso l’umiltà e un minimalismo di atti, sillabe,
silenzi, fin dentro l’anima profonda di un Salento chino sui filari come sulla
propria nudità meridionale.
Alessio Lega |
Poi
la musica con la storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega. Al pianoforte e alla fisarmonica Guido Baldoni. Ospite della serata Max Vigneri. “Da Napoli a Modugno: la
radice mediterranea. Dalla canzone napoletana al primo cantautore” il titolo
della prima serata della maratona che in cinque appuntamenti vuole raccontare
la canzone d’autore italiana.
La
tradizione napoletana di fine ‘800 con il fiorire delle composizioni italiane
nei café chantant della Bella époque di una nazione neonata. Un omaggio a
Roberto Murolo e Sergio Bruni i più rigorosi interpreti del repertorio napoletano
di Bovio o Di Giacomo. Seguito a ruota da un omaggio all’indimenticabile Milly,
che rese popolari in televisione con una versione sobria e antiretorica, le
canzoni italiane del primo ‘900. Lo swing di Carosone traghetta Napoli nel
dopoguerra. Sanremo 1958, “Volare O-O” trionfa in Italia e in America rendendo
celebre nel mondo un attore, poeta e cantante: Domenico - Mimmo - Modugno. La
rivoluzione di “Volare” rompe col “bel canto” e porta in primo piano una voce
popolare, gutturale, nutrita della cultura orale dei cantastorie del sud.
Modugno è da allora considerato uno dei più grandi artisti della penisola,
prima che la parola “cantautore” definisse colui che scrive e canta i propri
versi.