venerdì 1 gennaio 2016

Due autori e poi tanti altri narrati e cantati da Alessio Lega



Continua a gennaio, il programma della quindicesima edizione della rassegna Le mani e l’Ascolto promossa dall’associazione culturale Fondo Verri di Lecce.

Il 2, 3, 4, 5, 6 gennaio saranno dedicati a “Cento anni di canzone d’autore in 5 concerti”, la storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega e dai suoi ospiti: Max Vigneri, Pierpaolo Lala, Dario Muci, Massimo Donno, Andrea Rizzo - accompagnati da Guido Baldoni al pianoforte e alla fisarmonica.
Un’impresa mai tentata prima: oltre 100 brani, eseguiti rigorosamente dal vivo, da un interprete che li ha selezionati nel meglio della produzione storica della canzone d’autore italiana. Cinque concerti unici, tutti diversi dipanano così una storia indimenticabile e mai cantata tutta assieme. Un incredibile spettacolo a puntate che dopo Milano, Reggio Emilia, Santarcangelo di Romagna, Bologna, Alessandria, Torino (ospitato in uno dei locali mitici della musica: il Folk Club del compianto Franco Lucà) giunge a Lecce per questa speciale edizione de Le Mani e l’Ascolto.

La prima serata

Sabato 2 gennaio dalle 19.30 il via al nuovo anno di attività dell’associazione culturale Fondo Verri, con Paolo La Peruta, Giuseppe Cristaldi, Alessio Lega, Guido Baldoni e Max Vigneri.
 
Paolo La Peruta
In apertura di serata – come consueto per la rassegna le Mani e l’Ascolto- la scrittura. Due gli autori e due i romanzi; “freschi di stampa” con stile diverso raccontano la nostra terra. Paolo La Peruta, con “Senza pace” edito da Manni, dove sono narrati i guai di Pietro Sicuro, sullo sfondo un Salento freddo e piovigginoso, dove il mare è buono solo per il surf. A far da trama una vicenda che è un vero ginepraio: la malavita organizzata, una fidanzata lontana e ambiziosa, un appetito insaziabile e i tentativi di tenerlo a bada, irrimediabilmente destinati al naufragio. La famiglia, gli amici, il lavoro nel suo Caffè Letterario e dosi massicce di ironia che lo tengono a galla.

Giuseppe Cristaldi
A seguire Giuseppe Cristaldi, con “Nel nome di ieri” edito da Besa una storia che narra di genti che stanno dietro le quinte della vita, con le mani terrose e il cuore di viticci, una storia di disperazioni raccontate attraverso l’umiltà e un minimalismo di atti, sillabe, silenzi, fin dentro l’anima profonda di un Salento chino sui filari come sulla propria nudità meridionale.

Alessio Lega
Poi la musica con la storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega. Al pianoforte e alla fisarmonica Guido Baldoni. Ospite della serata Max Vigneri. “Da Napoli a Modugno: la radice mediterranea. Dalla canzone napoletana al primo cantautore” il titolo della prima serata della maratona che in cinque appuntamenti vuole raccontare la canzone d’autore italiana.
La tradizione napoletana di fine ‘800 con il fiorire delle composizioni italiane nei café chantant della Bella époque di una nazione neonata. Un omaggio a Roberto Murolo e Sergio Bruni i più rigorosi interpreti del repertorio napoletano di Bovio o Di Giacomo. Seguito a ruota da un omaggio all’indimenticabile Milly, che rese popolari in televisione con una versione sobria e antiretorica, le canzoni italiane del primo ‘900. Lo swing di Carosone traghetta Napoli nel dopoguerra. Sanremo 1958, “Volare O-O” trionfa in Italia e in America rendendo celebre nel mondo un attore, poeta e cantante: Domenico - Mimmo - Modugno. La rivoluzione di “Volare” rompe col “bel canto” e porta in primo piano una voce popolare, gutturale, nutrita della cultura orale dei cantastorie del sud. Modugno è da allora considerato uno dei più grandi artisti della penisola, prima che la parola “cantautore” definisse colui che scrive e canta i propri versi.