Fondo
Verri - Presidio del
Libro Lecce
LeManiel’Ascolto XV edizione
Incontri con il
pianoforte tra parole e suoni
Dal 23 dicembre
2015 al 7 gennaio 2016
“Le Mani e l’Ascolto,
incontri con il pianoforte tra parole e suoni”, una consuetudine
dell'Associazione Culturale Fondo Verri Presidio del Libro, un appuntamento
ormai fisso nel cartellone che l’Amministrazione Comunale di Lecce stila e promuove
per le festività del Natale e del Capodanno. Il costante contatto con la scena
creativa (musicale e letteraria) è una delle prerogative del Fondo Verri. “Le
Mani e l’Ascolto” di anno in anno per quindici anni ha rinnovato il desiderio
di costruire avventure di ascolto: pretesto di incontri, scambi, creazioni, in
una tensione di ricerca che attraversa i generi, i modi d’espressione.
Protagonista l’arte con le sue con-fusioni esistenziali e con il rigore che
interviene a fare stile, segno, lingua.
Le serate dell’edizione 2015-2016 (23,
27, 28, 29 e 30 dicembre) saranno dedicate alle novità musicali ed editoriali del
2015.
L’anteprima il 23 dicembre con le
canzoni di Max Vigneri accompagnato al pianoforte da Federico Guido. Il 27, l’apertura
della rassegna, con il pianoforte di William Greco accompagnato da Marco
Bardoscia al contrabbasso in “Corale”; il 28, Raffaele Vasquez accompagnato da
Mauro Tre presenta le canzoni tratte da “Me”. Il 29, Carolina Bubbico in duo
con Filippo Bubbico presenta “Una donna” e uno speciale omaggio di Irene
Scardia dedicato al Fondo Verri. Il 30 dicembre i suoni saranno quelli delle
corde di Gianluca Longo che presenta il suo “Aubergine”.
Il programma musicale proseguirà in
gennaio (2, 3, 4, 5, 6 gennaio) con “Cento anni di canzone d’autore in 5 concerti”, la
storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega e dai suoi
ospiti – Max Vigneri, Dario Muci, Massimo Donno, Andrea Rizzo - accompagnati da
Guido Baldoni al pianoforte e alla fisarmonica. In scaletta oltre 100 brani,
eseguiti rigorosamente dal vivo.
La chiusura il 7 gennaio con l’ensemble “South-east medical band” guidata
da Marcello Costantini.
Protagoniste della rassegna anche le parole
e la lettura.
Ad aprire la poesia di Giuseppe
Semeraro che con Leone Marco Bartolo,
Fabio Inglese presenta, il 27 dicembre, una performance dedicata a “Due parole
messe in croce” edito da Il Raggio Verde.
Il 28, aprirà
la serata la lettura di alcuni passi tratti da “La
città verticale” (Lupo) di Osvaldo Piliego; il 29 i brani saranno quelli scelti
da “Dimmi a che serve restare” (Il
Grillo) romanzo di Maria Pia Romano; il 30 le letture saranno dedicate
ai racconti di “Turbata” (Esperidi) di Gloria De Vitis.
Il 2 gennaio due gli autori ospiti con
due romanzi freschi di stampa: Paolo La Peruta con “Senza pace” (Manni) e
Giuseppe Cristaldi con “Nel nome di ieri” (Besa); il 3, sarà la volta delle
pagine di “vado a Lecce” (Kurumuny) di Franco Ungaro, ospiti della serata la
senatrice Barbara Lezzi, Stefano Cristante e Osvaldo Piliego; il 4, Antonella Screti leggerà dal suo "Storia
della Raidha e la chiesetta" racconto edito da Musicaos ed. Il 5, Rocco
Boccadamo presenta la sua raccolta “Anita
detta Nnita” (Psagine) e il 6, Laura Rizzo, “Canzoni a manovella.
Vinicio Capossela” saggio edito da Arcana.
La chiusura il 7 gennaio con la
poesia di Elio Coriano in
scena con Stella Grande e Vito Aluisi per “A nuda voce” (Musicaos:ed)
L’inizio delle serate 19.30
La
rassegna “Le Mani e l’Ascolto” è realizzata con il sostegno
dell’Amministrazione Comunale della Città di Lecce; l’Associazione Presìdi del
Libro, Cantine Bonsegna Nardò e Merico pianoforti.
Il programma
23 dicembre,
Anteprima. La musica, le parole e le
atmosfere di Max Vigneri accompagnato al pianoforte da Federico Guido.
27 dicembre,
Il libro - Giuseppe
Semeraro, Leone Marco Bartolo, Fabio Inglese lettura performance da “Due
parole messe in croce” (poesia) Il Raggio Verde.
La musica -
William Greco suoni da “Corale”, Workin’ Label.
28 dicembre,
Il libro - Osvaldo
Piliego letture da “La città verticale” (romanzo) Lupo
La musica -
Raffaele Vasquez e Mauro Tre suoni da “Me”, Workin’ Label.
29 dicembre,
Il libro - Maria
Pia Romano, letture da “Dimmi a che serve restare” (romanzo) Il Grillo
La musica -
Irene Scardia suoni da “Risvegli”, Workin’ Label
Carolina
Bubbico suoni da “Una donna”, Workin’ Label
30 dicembre,
Il libro - Gloria
De Vitis, legge da “Turbata” (racconti), Esperidi.
La musica -
Gianluca Longo suoni da “Aubergine”.
La storia della canzone
italiana cantata e raccontata
da Alessio Lega e dai
suoi ospiti. Pianoforte e fisarmonica Guido Baldoni
2 gennaio
I libri - Paolo
La Peruta, letture da “Senza pace” (romanzo), Manni
Giuseppe Cristaldi, letture da “Nel nome di ieri”
(romanzo) Besa
La
musica - Alessio Lega e Guido Boldoni con
Max Vigneri
I - Da Napoli a Modugno:
la radice mediterranea.
Dalla canzone napoletana
al primo cantautore
Il
primo appuntamento collega la tradizione napoletana di fine ‘800 con il fiorire
delle composizioni italiane nei café chantant della Bella époque di una nazione
neonata. Un omaggio a Roberto Murolo e Sergio Bruni i più rigorosi interpreti
del repertorio napoletano di Bovio o Di Giacomo. Seguito a ruota da un omaggio
all’indimenticabile Milly, che rese popolari in televisione con una versione
sobria e antiretorica, le canzoni italiane del primo ‘900. Lo swing di Carosone
traghetta Napoli nel dopoguerra. Sanremo 1958, “Volare O-O” trionfa in Italia e
in America rendendo celebre nel mondo un attore, poeta e cantante: Domenico -
Mimmo - Modugno.
La
rivoluzione di “Volare” rompe col “bel canto” e porta in primo piano una voce
popolare, gutturale, nutrita della cultura orale dei cantastorie del sud.
Modugno è da allora considerato uno dei più grandi artisti della penisola,
prima che la parola “cantautore” definisse colui che scrive e canta i propri
versi
3 gennaio
Il libro -
Franco Ungaro, letture da “vado a Lecce” (raccolta di scritture),
Kurumuny
La
musica - Alessio Lega e Guido Boldoni
II – Fra Torino e
Milano: dal Canta-Swing al Canta-Cronache. Buscaglione, Jannacci, Endrigo
Lo
swing e il jazz - osteggiati dal fascismo - si erano timidamente già affacciati
nella musica italiana attraverso Natalino Otto e il Quartetto Cetra. Qualche
anno dopo la guerra diventano attrezzi poetici di una ribellione alla canzone
retriva e melodica. Fred Buscaglione costruisce un irresistibile personaggio
che celebra e ironizza il mito americano, con un successo enorme interrotto da
una tragica fine. Negli stessi anni un gruppo di intellettuali torinesi (fra i
quali il grande narratore Italo Calvino) scrive e pubblica col nome collettivo
di Cantacronache un pugno di canzoni che fondano la moderna canzone d’autore
italiana, poetica e impegnata. L’ambiente discografico e teatrale milanese
raccoglie questi stimoli attraverso due straordinari autori: uno figlio di
immigrati pugliesi e voce della sua città, Enzo Jannacci, l’altro esule
istriano ed eterno straniero: Sergio Endrigo.
Jannacci
porta un vento di lucida follia, di intelligente “nonsense” dai cabaret
notturni alla poesia cantata. Schizofrenico e inimitabile, il medico-pianista
amante del jazz collabora anche col futuro premio nobel Dario Fo. Timido e
introverso Endrigo unisce straordinarie intuizioni melodiche – suoi alcuni dei
più clamorosi successi degli anni ’60 – a un amore profondo per la poesia
cantata, col poeta brasiliano Vinicius de Moraes e con Gianni Rodari firma
anche canzoni per bambini.
4 gennaio,
Il libro -
Antonella Screti, "Storia della Raidha e la chiesetta"
(Racconto) Musicaos ed:
La
musica - Alessio Lega e Guido Boldoni con
Dario Muci
III –
Arrivano i cantautori: da Genova a de André, Lauzi, Tenco, Bindi.
Omaggio a Fabrizio de André
Omaggio a Fabrizio de André
Primi anni ’60, il “Boom economico”, l’Italia
diventa benestante e la cultura non è più appannaggio di pochi. Proprio in
questo periodo però si diffondono fermenti esistenziali e sociali che chiedono
alla canzone di non essere più solo ritmo ed evasione. Le parole sono
importanti e vanno ascoltate. Nasce il termine “cantautore” che designa una
nuova generazione di autori-interpreti che sviluppano nelle loro canzoni una
poetica personale che si accorda alla loro voce. In questa prima fase la città
di Genova è il punto di partenza di Umberto Bindi, Bruno Lauzi e Luigi Tenco.
Proprio il suicidio di quest’ultimo al festival di Sanremo del ’67 apre
drammaticamente il tema del contrasto insanabile fra canzone poetica e canzone
commerciale.
La parte più consistente di questo concerto è
dedicata al genio di Fabrizio De André - un altro genovese - che riadattando i modelli della canzone
francese fa compiere uno straordinario balzo in avanti alla musica italiana. In
quasi 40 anni di attività, quest’artista pervaso da un’inquietudine insaziabile
e da un’ansia di costante rinnovamento,
resta sulla cresta dell’onda, senza apparire in televisione e nei festival
nazional-popolari. A quasi tre lustri dalla sua scomparsa, è il punto di
riferimento condiviso dei cantautori italiani di tutte le generazioni.
5 gennaio,
Il libro - Rocco Boccadamo, letture da “Anita della
Nnita”, Spagine (racconti)
La
musica - Alessio Lega e Guido Boldoni con
Massimo Donno
IV – Fra il Folkstudio e
il West: percorsi degli anni ’70
Guccini, De Gregori,
Gaber, Dalla, Vecchioni
La
canzone degli anni ’60 è di ispirazione francese, negli anni ’70 si impone il
modello americano di Bob Dylan e del Rock Progressivo, contaminato con la
ballata popolare. Cambiano i costumi, le usanze, i rapporti e la fruizione
della musica: grandi palazzetti dello sport gremiti per autori poetici,
sensibili, impegnati che non mirano più al singolo successo. Cambia soprattutto
il linguaggio delle canzoni, che diventano pagine di un diario collettivo
personalissimo e indecifrabile come per l’“ermetico” De Gregori o per le
fluviali affabulazioni del cantastorie Guccini. Giorgio Gaber, già fantasista
televisivo, coraggiosamente intraprende una strada che sarà ribattezzata
“Teatro Canzone”: canzoni/monologhi che sviluppano una feroce critica al
pensiero dominante e ai vizi esistenziali degli italiani. Il bolognese Lucio
Dalla, attraverso gli album sperimentali scritti col poeta Roberto Roversi,
giunge a uno stile originalissimo, modellato sulla sua vocalità, che lo porta
ai vertici della produzione pop d’autore. Roberto Vecchioni, il “professore”, è
creatore di favole contemporanee, nei suoi testi un sottostrato fortemente
letterario si mescola a una vocazione popolare e distesa.
6 gennaio
Il libro - Laura Rizzo presenta “Canzoni a manovella. Vinicio Capossela”
(saggio) Arcana
La
musica - Alessio Lega e Guido Boldoni con
Andrea Rizzo
V – Percorsi solitari:
la canzone d’autore nell’anno 2.000.
Piero Ciampi, Paolo
Conte, Franco Fanigliulo, Rino Gaetano, Edoardo Bennato, Pierangelo Bertoli,
Claudio Lolli, Ivano Fossati, Max Manfredi, Marco Ongaro, Vinicio Capossela.
Piero
Ciampi è un outsider ribelle e autodistruttivo, rimasto nell’ombra in vita,
riscoperto postumo e considerato ai vertici della poesia cantata. Paolo Conte,
autore di successo per altri, schivo e indefinibile, con una squisita
musicalità e una poetica nutrita d’esotismo, diventa una star internazionale
riportando dai centri urbani alla provincia un mondo poetico fatto di paesaggi,
di sogni e mezze tinte.
Ma
la canzone d’autore è anche una storia di meteore: artisti complessi, outsider
ed eclettici o cantori di successo scomparsi troppo presto. Fanigliulo che
travolse Sanremo nel 1979, Rino Gaetano costantemente citato e riscoperto,
Bennato che faceva ironia proprio sul ruolo del cantautore, ma anche il percorso
appartato e rigoroso degli emiliani Lolli e Bertoli.
Gli ultimi anni del ‘900 – nonostante la crisi discografica e la perdita d’identità dei generi – hanno trovato la canzone d’autore ancora in forma col sorgere della stella di Vinicio Capossela o il tardivo successo di Ivano Fossati. Un pugno di cantautori di grande levatura, assenti dai grandi media, traghettano il linguaggio della canzone d’autore nel nuovo millennio.
Gli ultimi anni del ‘900 – nonostante la crisi discografica e la perdita d’identità dei generi – hanno trovato la canzone d’autore ancora in forma col sorgere della stella di Vinicio Capossela o il tardivo successo di Ivano Fossati. Un pugno di cantautori di grande levatura, assenti dai grandi media, traghettano il linguaggio della canzone d’autore nel nuovo millennio.
7 gennaio
Il libro - Elio
Coriano con Stella Grande e Vito Aluisi recital da “A nuda voce”, (poesia)
Musicaos:ed
Musica - Ensemble
“South-east medical band” guidata da Marcello Costantini.