Venerdì 27 Novembre alle ore 18.00, l’associazione culturale Fondo Verri
ospiterà il vernissage della
mostra personale dell’artista Alessandra Chiffi dal titolo E=mc².
La locandina realizzata da Alessandra Chiffi per la mostra al FV |
Ogni atto diviene poetico quando
il pensiero trasmigra nelle cose. Il fare - che è pensiero e azione –
costruisce, offre all’immaginario la materia di visioni che nell’intenzione
dell’artefice sono testo, forma, “terra” per la semina del “senso”, nuovo, ogni
volta che l’invito allo sguardo si rinnova.
Le opere di Alessandra Chiffi
sono figlie di trasmigrazioni
intellettuali. Meditazioni filosofiche mischiano il campo e l’immagine, la
sua stessa assenza diventa campo di
attesa, di riflessione per il guardare dell’altro. L’ordine e il non ordine; l’archetipo e il presente,
il passato e ciò che è, trovano nella superficie compositiva lo spazio del
respiro. Nella mostra che ospitiamo al Fondo Verri dal 27 novembre al 5
dicembre le “campiture” vengono da altro:
segni/semi tornano, come una grammatica, a scrivere l’evento di un nuovo incontro, la pagina è sempre bianca quando si
chiama l’altro all’esserci dell’arte, l’artefice muove le sue “forme del
probabile”, la materia di una scrittura sempre densa in ciò che non dice. In
ciò che sospeso rimane tra i bianchi e i neri, nei molti toni del grigio.
Lucidare gli occhi serve! Scavare oltre l’ordinario e l’abitudine. Forarseli
gli occhi se è il caso, per trovare pace, abbandono e guardare dove mai s’è
guardato. A questo serve l’esercizio dell’autore, del pittore, dell’artista: a
questo continuo sollecitare.
L’artista Alessandra Chiffi è
nata a Taranto il 26 novembre 1986. Attualmente risiede in Via G. De Dominicis,
73120 Lecce. Dopo essersi formata nel Liceo Artistico Lisippo di Taranto, ha
conseguito il diploma di secondo livello nell’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Mauro Marino
Il vuoto cerca
la sua forma e nel suo concretizzarsi genera ancora se stesso, non come
contenitore inerme, ma come oggetto attivo e creativo. Esso si presenta come
fonte di infinite possibilità, in tal senso il vuoto è in realtà il
“massimamente pieno”. Nel suo divenire si scontra con il suo opposto e con esso
si riconcilia. Ogni aspetto del Tutto nasce da questo dinamico e continuo
relazionarsi dei contrari, un ritmo a due tempi che nel suo stato di equilibrio
raggiunge la massima armonia per poi allontanarsene e cominciare un nuovo ciclo. Questo si ripete su
infiniti livelli e infinite scale, nel micro come nel macrocosmo, seguendo un
modello frattale. Tale struttura è in parte dominata dal caso; la natura, priva
di volontà, agisce per spontanea emanazione, non è pensiero, ma puro Atto.
Queste opere non
sono rappresentazioni, non illustrano il Tutto ma ne fanno parte e imitandone i
meccanismi diventano esse stesse il Tutto.
Alessandra
Chiffi