5° appuntamento - Giovedì
28 dicembre dalle
19.30
PUGLIA. LE ETÀ DEL
JAZZ
La rassegna
"Le Mani e l'ascolto" ospita la presentazione del volume del
giornalista e critico musicale Ugo Sbisà. A seguire il poeta e
musicista Vittorino
Curci, accompagnato da Gabriele Panico con "La ferita e l'obbedienza" e Donatello
Pisanello con "Antologica".
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Il giornalista Ugo Sbisà in una foto di Rocco Crudele |
Il poeta e sassofonista Vittorino Curci |
Prosegue la diciassettesima
edizione della rassegna “Le Mani e l’Ascolto. Incontri tra parole e suoni",
organizzata al Fondo Verri di Lecce con il sostegno di Regione
Puglia, Comune di Lecce e Associazione Presidi del Libro. Giovedì
28 dicembre dalle 19.30 appuntamento con la presentazione del volume
“Puglia, le età del jazz” del giornalista e critico musicale Ugo
Sbisà (Adda Editore). Senza la pretesa costruire un’accurata cronologia di
accadimenti, il volume - con interventi di Dino Blasi, Vittorino Curci, Pino
Minafra e Roberto Ottaviano e con un’intervista a Renzo Arbore a cura di Mike
Zonno - ripercorre fino ai nostri giorni l’evoluzione del pubblico, le
trasformazioni del “fare jazz” in Puglia a tutti i livelli e il passaggio dal
dilettantismo al professionismo a tempo pieno. Un itinerario che vuole essere
storico, critico e sociale e che si propone come una traccia, un punto di
partenza per chiunque voglia arricchire questa narrazione con ulteriori,
indispensabili contributi. A seguire Vittorino Curci, accompagnato dai suoni di Gabriele Panico, con “La ferita e l’obbedienza”, un
libro quasi autobiografico nato per caso dall’unione di una serie di suoi testi
arricchiti con un apporto esperienziale (Spagine Edizioni - Fondo Verri) e il
musicista Donatello Pisanello con “Antologica”, un'antologia degli
excursus sonori (dalle improvvisazioni alle colonne sonore nelle loro matrici
originali con chitarra elettrica) del fondatore di Officina Zoè.
Puglia, le età del
jazz
Per lungo tempo,
pensare di vivere di jazz al di fuori di Roma e Milano, sarebbe stata pura
utopia. Non deve sorprendere quindi, se alcuni tra i primi pugliesi a dedicarsi
alla musica jazz, già negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale,
furono attivi prevalentemente in quelle città, a cominciare dal sassofonista
nocese Vito Morea o da Michele Ortuso, un banjoista originario di Monte
Sant’Angelo che aveva conosciuto il jazz direttamente negli Stati Uniti, dove
la sua famiglia era emigrata in cerca di fortuna. Tuttavia il jazz, proprio
negli anni della guerra, trovò una più facile accoglienza al Sud – e in Puglia
– prima che al Nord. Bari venne liberata dagli americani il 15 settembre del
1943 e più o meno contemporaneamente presero il via le trasmissioni dell’ex
Eiar, ribattezzata dopo la Liberazione “Radio Italia Libera”, successivamente
trasformatasi in Radio Bari. E proprio negli studi di Radio Bari si fece
conoscere il quintetto “hot” guidato da Bruno Giannini che annoverava, tra gli
altri, anche i fratelli Principe. La presenza delle truppe americane in tutta
la regione, favorì tra l’altro non solo la diffusione dei leggendari V Disc, ma
anche – ad esempio a Bari e Foggia – l’arrivo di personaggi come Marlene
Dietrich, Frank Sinatra o Stan Getz.