Sabato 27 maggio, alle 20.00 al Fondo Verri la presentazione della raccolta
di poesie “La luce che non muore” di Comasia
Aquaro
La copertina del libro di Comasia Aquaro |
Scrive di Angela
Biancofiore nella prefazione: “Da più
di vent’anni seguo la creazione poetica di Comasia Aquaro, sin da La mia lunga sciarpa azzurra fino all’Istante del non tempo, da Vesto il vento a I fiori nei cantieri. Qualcosa
è mutato, impercettibilmente, in questi anni e in particolare con questo nuovo
libro La luce che non muore. L’io
poetico si apre al mondo. I primissimi versi erano pieni del dolore
dell’esistere, pian piano la ferita è diventata apertura, come se attraverso
questa dolorosa breccia la comunicazione tra gli esseri si è resa possibile.
L’io allargato diventa comunità,
il dramma individuale si fonde nel tessuto sociale, e il buio della coscienza
viene improvvisamente attraversato dalla luce.
Una luce tutta speciale, non
dissimile dalle illuminazioni dantesche del Paradiso,
ma che fa pensare anche alle Illuminazioni
di Rimbaud dove la natura è animata da forze apocalittiche.
La luce e la parola poetica
hanno un punto in comune : la loro natura ondulatoria. Sono frequenze,
luminose o acustiche, alle quali
l’autrice attribuisce il massimo interesse ; la materia sonora
della parola viene accuratamente plasmata nei versi : « Rubo
nubi », « onde e ombre », allitterazioni e assonanze, anafore e
ripetizioni creano ritmi che tendono alla circolarità.
« La poesia ha un
suono », leggiamo nell’epigrafe del libro, l’autrice non può ignorare la
materia stessa della parola poetica, la frequenza, la risonanza, l’onda che ci
attraversa quando parliamo, cantiamo e quando proferiamo versi. E’ come un
ritorno all’origine stessa del linguaggio e della creazione poetica.