Giovedì
25 maggio, alle 19.30 al Fondo Verri
la presentazione del libro “Frammenti di vita pendolare”
di Annatonia Margiotta, Città futura
edizioni.
Dialogherà con l'Autrice, Mauro Marino.
Leggerà alcuni brani del libro, l'attore
Simone Franco.
Leggendo “Frammenti di vita pendolare” di Annatonia Margiotta, edito
da Città Futuraviene in mente un famosissimo esperimento di candid camera realizzato nel 1977 da Nanny
Loi sui treni delle Ferrovie dello Stato per la RAI: “Vaggio in seconda classe”. Frutto di quell’esperienza fu il film – sempre firmato da Loy - “Cafè
Express”, del 1980, interpretato da uno straordinario Nino Manfredi nei panni
di Michele Abbagnano un invalido napoletano che, per bisogno, si improvvisa
venditore abusivo di caffè viaggiando clandestinamente sulla tratta ferroviaria
notturna Vallo della Lucania – Napoli.
Un lavoratore pendolare come una pendolare
è, dal 2009, Annatonia Margiotta autrice
di un “blog” di incontri, sensazioni, pensieri compilato giorno
dopo giorno, viaggio dopo viaggio. La sua tratta di percorrenza è Lecce
- Bari al mattino presto e viceversa nel primo pomeriggio (un bel po’ di
chilometri e un bel po’ di ore al giorno) – una pendolare – lo sottolineo
perché le piccole storie qui raccolte sono fortemente connotate dalla puntualità
e dalla sottigliezza dello sguardo femminile.
“In treno è impossibile restare
indifferenti a quanto succede intorno a noi, sarà capitato a tutti di
sperimentarlo” scrive l’autrice e mi tornano in mente i tanti viaggi
personalmente fatti stipato in corridoi sovraffollati in seconda classe ai
tempi dell’Università.
Leggendo incontri l’ubriaco e la
ragazza punkabbestia con tatuaggi e rottweiler d’ordinanza; l’arzilla nonnina e l’uomo bisognoso
di confidare le sue pene d’amore; lo stalker seriale e lo studente in viaggio
verso Urbino e poi i “colleghi”, gli altri pendolari, i compagni di “sventura”
nell’avventura quotidiana dell’andare a lavoro. Sono loro i veri protagonisti
di un “manuale di sopravvivenza” che certo tornerà utile a chi, da neofita,
s’appresta alla carriera dell’andar per treni.
Incontri solo di occhi e incontri
di parole, racconti e constatazioni, dialoghi e monologhi tutto si mischia e si
confonde. Scritture pubbliche e scritture intime si inseguono. Osservazioni
filtrate attraverso gli occhiali della competenza professionale e della
passione civile. Incontri e interrogazioni sulle piccole cose e sui destini
della varia umanità in viaggio nello spazio ristretto di uno scompartimento e
riflessioni sulla vita, sulla politica, sulle difficoltà, sulle gioie, sugli
incanti.
Incontri, insomma! Vari e
particolari, unici, come uniche sono tutte le persone, sta allo sguardo
dell’osservatore trasformare la magnifica ordinarietà di ognuno nello speciale
accadimento del racconto. Questo accade nel libro e la transitorietà di un
momento è elevata a “fatto”, è trattenuta, è ricordata.
Esempio di condivisione di una
comunità viaggiante che organizza l’ordinario quotidiano per renderlo migliore,
possibile, gradevole… Bozzetti di viaggio dove paesaggio sono le persone con la
nostalgia (e la rabbia) per quelle “che hanno la fortuna di lavorare a
pochissimi chilometri o metri da casa e si lamentano di tutto a prescindere.
Forse, a queste persone farebbe bene sperimentare per qualche settimana cosa
significa essere pendolari a così tanta distanza dal proprio paese”.
Rompere la comodità significa
andare al Mondo e il treno è esempio della molteplicità del Mondo, il piccolo e
il grande si mescolano e le vite, in quel “non luogo”, divengono
indimenticabili, materia essenziale della “cultura del viaggiatore”.
Mauro Marino
#incrocilatitudini