mercoledì 30 settembre 2015

Edoardo Micati per Storie a Sud





Giovedì 1 ottobre, ore 19.30, al Conservatorio di Sant’Anna per Storie a Sud la presentazione del libro di Edoardo Micati, “La Profezia di Ibn Al Farrà”, Edizioni Città Futura con l’autore l’editore Maurizio Meo e il cantautore Max Vigneri. Voce recitante Simone Franco.
Leggere questo libro è come leggerne due, contigui eppure diversi l’uno dall’altro. La prima parte, "Acaya", narra vicende accadute nel 1944 quando il paesino fortificato ospitava un reparto dell’Esercito Italiano addetto all’osservazione e al controllo della vicina costa. Due amici, si trovano coinvolti nel ritrovamento e nella traduzione di un brogliaccio accidentalmente trovato scavando in un ipogeo. Nell'antico manoscritto, il racconto di Fra Simeone Schena, conduce i due in un tempo remoto... Nella seconda parte, "Taranto", c’è il resoconto investigativo condotto da un commissario e dal suo sottoposto intorno ad inspiegabili assassinii avvenuti nel 1414 e proseguiti poi nel 1944. Una trama di misteri che mischia Storia e storie. Uno stile affabulatorio di grande intensità emotiva caratterizza la scrittura di Edoardo Micati, il piacere del raccontare diventa intrattenimento e il piacere della lettura si rinnova pagina dopo pagina.

In una nota dell'autore si legge: "In un capitolo di “Vernole e Frazioni”, di Luciano Graziuso, edito da Lorenzo Capone Editore (1979), in una le note a piè di pagina redatta da Silvano Palamà ho letto: “In Acaya, nel 1944 c’è da lamentare la distruzione delle tombe esistenti in un locale sottostante la chiesa, dell’antico convento di Sant’Antonio, al quale si accedeva attraverso una botola. Le tombe, più di una ventina, erano disposte in buon ordine; i cadaveri vestivano abiti medievali, alcuni bellissimi, ma fu dato alle fiamme tutto ciò che non si era dissolto al contatto con l’aria”. Ringrazio Silvano, senza quelle note non avrei mai avuto l’idea di scrivere “La Profezia di Ibn Al Farrà”, racconto che ho immaginato sospeso tra storia e fantasia. La mia gratitudine va anche a Brizio Montinaro, del suo bel libro, “San Paolo dei Serpenti - Analisi di una tradizione” edito da Sellerio Editore (1996) , mi è rimasta impressa la formula di uno scongiuro-preghiera rivolto a San Paolo contro il morso di serpenti che ho voluto interamente riportare in un episodio del mio libro".

Libri si legano a libri, le storie alla Storia...