Doppio
appuntamento nel giardino dell’ex Conservatorio Sant’Anna mercoledì 30
settembre, dalle 19.30, per Storie a Sud con i libri di Alessandro Pozzetti e
Rocco Nigro.
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Rocco Nigro, autore di "Guerra e Fichi" (Kurumuny) |
Ad
aprire la serata presentato da Culturista Bibliolab l’autore-attore milanese Alessandro
Pozzetti con il suo “Auro Ponchielli contro la fine del mondo. Un’apocalisse
comica con ampliamento di coscienza incorporato” (NN Editore, collana La
Stagione). Il protagonista della narrazione è Auro Ponchielli, impiegato un po’
sfigato di un’agenzia di pubblicità milanese posseduto dallo spirito di Clint
Eastwood. Milano sarà invasa dagli alieni e nel giro di un weekend (dal venerdì
alla domenica) un pugno di particolarissimi personaggi si troveranno a dover
sventare un assurdo complotto. In un’atmosfera surreale e pecoreccia,
affiancheranno Auro; un tizio soprannominato Padrepio che impersona Gesù Cristo
in documentari a sfondo religioso; una ragazza dai capezzoli molto particolari;
un dj capace di annusare i feromoni femminili a distanza; un’astronave
stracolma di anziani; un computer senziente che ha le sembianze di Adriano
Celentano; una pornostar; un papa in procinto di essere sparato nello spazio;
uno scimpanzé parlante con un debole per la pizza quattro stagioni.
A
seguire la presentazione “Guerra Fichi e Balli”,audio-libro edito da Kurumuny
del fisarmonicista Rocco Nigro con Renato
Grilli voce narrante, Francesco Massaro clarinetti, la performance di danza di
Laura de Ronzo della Compagnia Tarantarte e l’esposizione e proiezione delle
tavole che illustrano l’opera realizzate da Marco Cito.
Tra ricordi d’infanzia e racconti di guerra, dolcezze
di fichi maritati e vecchie melodie di ballabili, memoria storica e ricerca musicale
si dipana Guerra, fichi e balli, le diverse voci narranti si alternano
nel raccontare una storia di vita e d‘amore che abbraccia tre generazioni. Come
nella partitura di un’orchestra s’intrecciano e s’intonano i più vari registri
espressivi – i racconti del nonno e nipote omonimi, le voci dei cantori della
tradizione, i tratti ad acquerello e china delle illustrazioni, le vive note
degli strumenti della musica popolare, la fisarmonica in primis – a
tessere una trama fitta e delicata in cui convivono il ricordo più intimista e
commosso e la drammatica universalità della nostra Storia recente.