Giovedì 11 maggio, doppia presentazione al Fondo Verri
Alle 19.00, la ricerca storica di Mario Gianfrate e Nicola Colonna
Alle 20.30, la poesia di Francesco Silvestri
Alle 19.00, la presentazione, a cura di Maurizio
Nocera, del lavoro di ricerca dello storico Mario Gianfrate, ricercatore Fondazione Di Vagno che
con Nicola Colonna, docente di Storia del pensiero
politico Università di Bari, è autore
del libro “Delitto Matteotti, il
mandante” (Suma editore) Il volume indaga sugli ultimi giorni del
parlamentare e segretario del partito socialista unitario, Giacomo Matteotti,
assassinato il 10 giugno 1924, dopoessere stato rapito dagli squadristi della Ceka,
la polizia segreta agli ordini del Viminale. Nella seduta parlamentare
del 30 maggio, con un coraggioso discorso,
aveva denunciato le violenze e i
brogli con i quali ilfascismo aveva vinto le elezioni. Matteotti si apprestava a denunciare,
nella successiva seduta, l’intreccio trapolitica e affarismo legato alla
vicenda petrolifera in cui era interessata l’Azienda americana Sinclair e che
vedeva coinvolti in un giro di tangenti il Re e il fratello di Mussolini,
Arnaldo, direttore del ”Popolo d’Italia”. Di
qui la decisione di sopprimere Matteotti la cui responsabilità, non solo
morale ma anche penale, conduce,
per gli autori dell’indagine, direttamente a Mussolini.
Contestualmente si parlerà anche del libro di Gianfrate “Le
elezioni politiche del 1924 e i riflessi del delitto Matteotti in Puglia” (Suma Editore) La raccolta documentata delle violenze
perpetrate dallo squadrismo fascista in Puglia
nelle stesse elezioni del 1924 – minacce contro i candidati antifascisti,
spesso costretti ad abbandonare il paese di origine, minacce contro i
lorofamiliari, devastazione delle sedi dei partiti avversari – e i metodi
illegali in cui si svolsero le elezioni e le operazioni di voto nei
diversi Comuni pugliesi.
Dalle 20.30 la poesia di Francesco Silvestri con la presentazione della
silloge poetica “Il volo di Icaro”. Un
DVD accompagna l‘opera per l’impaginazione
e montaggio di Vittorio Pedone, le
voci sono di Domenico Lasigna, Francesco Silvestri e Gaia Silvestri. Un viaggio spirituale, uno scrigno significativo di perle poetiche, ognuna ad
indicare un particolare aspetto della vita, un’angolazione di veduta, una
sensazione, un forte sentimento, un abbaglio, “uno spicchio di anima” (come
dice Silvestri), un respiro particolare del pensiero, che sta cogliendo
qualcosa e vuole cantarlo. Ogni immagine è calibrata, come per diventare pezzo
necessario ad integrare gli altri, per ricavarne alla fine un concerto
drammatico. Quella poca gioia che si coglie non è mai da sola, ma convive con
“la tristezza di un silenzio ferito”. Sogno e realtà stanno
insieme, in un groviglio inestricabile di sentimenti e sensazioni, palpiti dell’anima
e penose certezze della ragione; e da queste molteplici spinte guizzano visioni
che si accavallano straordinariamente una all’altra a formare tormentatissimi
grumi di poesia. Le immagini emergenti, di potente energia dantesca e di
poderosa forza michelangiolesca, scolpiscono denunce sottese ma squillanti, che
fissano l’essenza dell’uomo agitata com’è tra ingiustizie, dolore,
contraddizioni. Francesco Silvestri si sofferma con rapidità (ma con efficacia
coinvolgente) su ogni particolare, senza mai smarrire la visione d’insieme
delle sue convinzioni sfiduciate e disperate intorno all’eterno dramma della
vita e dell’umanità.