Un’opera dello scultore Patrizio Quarta in mostra al
Fondo Verri
L'opera di Patrizio Quarta |
“La tensione dell’arco” e il titolo dell’opera dello
scultore Patrizio Quarta in mostra al Fondo Verri da martedì 30 settembre sino
a venerdì 17 ottobre dedicata a Lecce 2019.
L’atto dell’attesa
nelle mani di un Messapo. Le volute del barocco, il ramarro sul braccio
sinistro che tiene il centro della tensione dell’arco, la fune legata alla
cinta del vestito, le frecce tante da scagliare… Un’opera profondamente
spirituale, augurale per questi giorni che chiudono il processo della
candidatura con la visita della giuria - lunedì 6 ottobre - che dovrà scegliere
quale sarà la Capitale della Cultura Europea nel 2019.
L’“utopia” tagliata in
una pietra di calcarenite miocenica scelta nelle ricognizioni che
caratterizzano il lavoro di Patrizio Quarta, una pietra ricca di licheni, di
tracce… Una cesellatura che scrive il racconto della nostra terra spinta ad
immaginare il suo futuro.
***
Patrizio Quarta è
nato a Novoli nel 1961. Avvicinatosi
nel 1987 al mondo dell’arte guidato da autentica passione
creativa, ha al suo attivo numerose ed importanti mostre. Uno
scalpellino che con passione e abilità realizza il suo
particolare immaginario utilizzando la pietra leccese per un’avventura
creativa che gli ha donato numerose gratificazioni. E’
emozionante vedere gli attrezzi con cui lavora, gli stessi con cui
gli artigiani dei secoli scorsi ricamavano la pietra. Sul
bancone di lavoro si vedono sgorbie in ferro battuto, pialle convesse o lisce,
mazzuoli e tanti altri strumenti atti a cesellare. Ma lo strumento preferito
dall’artista,
col quale riesce ad ottenere il massimo della precisione, è il bisturi del
chirurgo. Ciò
che colpisce il visitatore entrando nel laboratorio di Quarta è il rispetto che
questi ha per la pietra. Ad essa, infatti, non si dedica soltanto con l’intento
di dare un “divenire”, ma la studia nelle sue più recondite pieghe per poi
portarla allo stadio conclusivo di opera.
I “pezzi” di Patrizio Quarta hanno sia della
retorica sia del contemporaneo e come ha scritto la rivista fiorentina “Eco
d’arte moderna”, l’artista ha con la pietra della sua terra un legame così
profondo da lavorarla con la forza del vento che leviga e smussa la superfice
di una pietra antica. Da
qualche tempo Quarta ha iniziato studi sull’alabastro toscano grazie ai quali
ha ricevuto riconoscimenti significativi a livello nazionale. La
pietra sia che venga levigata o smussata dalle sue abili mani non è mai
violentata dalla luce, ma è sempre accarezzata e valorizzata. Peculiarità
dell’arte di Patrizio Quarta è la pazienza certosina con cui elabora le proprie
opere trattandole con muffe secche antichizzando in tal modo i pezzi e facendo
pensare che gli stessi siano stati creati in tempi non più tanto vicini a noi.
Particolarmente attivo e presente nella vita
culturale del suo paese d’adozione San Giorgio Jonico è
tra i fautori della nascita del Circolo Culturale “L. Agnini” di cui sarà socio
fondatore. Nel 1997, l’Amministrazione Comunale di San Giorgio J. dà incarico
all’artista, in collaborazione con lo scultore L. Agnini di realizzare il
“Monumento ai caduti e alla pace” - Villa Parabita. Tra le sue mostre più importanti ricordiamo: Rassegna
di Noti maestri scalpellini salentini, Lecce; Beato Angelico - Premio
Italia, Firenze; Biennale Internazionale di Pittura Scultura e Grafica
Città di Lecce, Lecce. 1a Biennale Internazionale Arte di Palermo, Palermo.