sabato 18 giugno 2016

Marthia Carrozzo e Giuliano Ingrosso al Fondo Verri



Poesia e musica per il doppio appuntamento di martedì 21 giugno al Fondo Verri. Alle 20.00, la presentazione di “Piccolissimo compianto all’incompiuto” (Besa Editrice 2016) della poetessa Marthia Carrozzo Alle 21.00, la presentazione del progetto musicale di Giuliano Ingrosso, “Passaro Celeste”. Poesia e musica per il doppio appuntamento di martedì 21 giugno al Fondo Verri.In apertura di serata, alle 20.00, la presentazione di “Piccolissimo compianto all’incompiuto” (Besa Editrice 2016) nuovo raccolta di versi della poetessa Marthia Carrozzo, introdotta in questa edizione da una nota di Danio Manfredini.
Marthia Carrozzo

Scrive Maria Grazia Calandrone: “Nella sua forma integrale, il compianto di Marthia Carrozzo si apre con una dedica al lettore, il quale viene avvertito che il poemetto non tratterà dell’ira di Achille, bensì del suo altro destino possibile, più umano e meno eroico, se all’eroe fosse stato concesso di non sobbarcarsi l’onere di un collettivo furore. In verità, tratteremo un Achille più eroico, lo vedremo: la sua persona (più che la sua figura mitica) viene raccontata da un corale di voci cardinali della sua esistenza, dai testimoni che hanno subìto insieme a lui lo spettacolo e il fascino ambiguo di una sorte guerriera. L’incompiuto al quale allude il titolo è lo stesso Achille, ma è anche la figura disumana (divina, in questo caso) di Cristo. Il requiem di Carrozzo è infatti un lavoro complesso, che riguarda i ruoli maschile e femminile nel mito, modernizzati poi dalle religioni e qui rimescolati e restituiti secondo il tempo atemporale della poesia”.
L'immagine di copertina di "Passero celeste"

A seguire alle 21.00, la presentazione del progetto musicale di Giuliano Ingrosso, “Passaro Celeste”, sviluppato dall’autore nel corso degli anni attraverso l' esperienza dell' arte di strada,della ricerca poetica e esistenziale e i viaggi, l' ultimo in Brasile. La musica è cura, lo insegna ogni forma di cultura ancestrale creatasi nel corso dei millenni sul nostro pianeta. “Passaro Celeste” è il ritorno alla semplicità, all' essenza del suono, è l' anima che si riprende il senso della vita, che comprende le cose visibili ed invisibili attraverso il cuore, ma senza bypassare il cervello, riscoprendo infine il canto, la musica ed in effetti ogni forma di manifestazione, come veicolo sacro tra noi ed il divino che è dentro, sepolto. Scrive Giuliano Ingrosso: “Quando la paura si presenta dentro di noi ci sono due strade: raggirarla, aggrappandosi ad ogni sorta di illusione oppure viverla, attraversando la selva oscura a viso aperto. Nel primo caso ci ridimensiona, a lungo andare, fino all’ impotenza; nel secondo ci fortifica, aiutandoci a crescere e a trovare la luce dentro”.