lunedì 6 giugno 2016

La Cantiga de la Serena al Fondo Verri



 
Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e Adolfo La Volpe

Mercoledì 8 giugno, dalle 20.30, al Fondo Verri
La Cantiga de la Serena
ensemble composta da Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe
presenta, un'anteprima del disco "LA SERENA"
Workin' label ( distribuzione IRD)

La Cantiga de la Serena, ensemble composta da Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe - presenta mercoledì 8 giugno al Fondo Verri, dalle 20.30, un'anteprima del disco "LA SERENA" in uscita prossimamente per l'etichetta Workin' label con la distribuzione IRD.
“La Cantiga de la Serena” è un progetto rivolto al recupero ed alla rielaborazione della musica antica del bacino del Mediterraneo, vero e proprio ponte culturale tra Occidente e Oriente.
Il repertorio si basa sul recupero delle antiche danze medievali, espressione di gioia e creatività nella musica del Medioevo, dei canti cristiani di pellegrinaggio e devozione (Cantigas de Santa Maria), delle antiche cantighe, coplas e romanze sefardite – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli (vittime della “diaspora” dalla Spagna e dal Portogallo alla fine del ‘400).
Un viaggio attraverso “istanpitte” e “saltarelli”, danze solenni dai ritmi coinvolgenti con melodie ricche di salti inaspettati che richiamano gli sperimentalismi moderni; il viaggio dei pellegrini che si recavano al Monastero di Monsterrat e durante le notti di vigilia in Chiesa, cantavano e ballavano semplici melodie folk spagnole miste alla musica complessa ed elegante proveniente dalle tecniche italiane e francesi; un viaggio nella musica ebraico-sefardita che nel suo millenario peregrinare lungo le coste del Mediterraneo ha saputo accogliere in sè le influenze celtiche della Galizia spagnola e del Portogallo, i ritmi ipnotici ed incantatori dei nomadi berberi, la raffinata tecnica improvvisativa del maqam islamico, i tempi dispari della musica greca e balcanica.
Un esempio importante di come diverse culture e religioni possano convivere pacificamente e sopravvivere nei secoli attraverso l’esperienza musicale, ed al tempo stesso la testimonianza di un'epoca in cui le tradizioni musicali appartenenti a popoli differenti si mescolavano ed arricchivano a vicenda in maniera naturale, nella vita di tutti i giorni.
Il progetto prevede l’esecuzione di tale patrimonio attraverso la libera espressione del proprio modo di sentire e filtrare tale tradizione, con l’utilizzo di strumenti che appartengono a diverse culture musicali, mediante un’esecuzione che lascia ampio spazio ai momenti improvvisativi.

In scena: Fabrizio Piepoli voice, santur, shruti box, tar; Giorgia Santoro flute, bass flute, piccolo, bansuri, voice, castanets, cymbals; Adolfo La Volpe oud, cittern, saz, indian harmonium.