Doppio appuntamento venerdì 15 aprile, al Fondo Verri. Alle
18.30, la presentazione del romanzo Negroamaro
di Antonello Giurgola edito da Città Futura, dialoga con l'autore l’editore Maurizio Meo e Mauro Marino.
Alle 20.00, la presentazione del
lavoro della coreografa e danzatrice Maristella Martella nel film “Kore - La
danse de Perséphone”, realizzato con la regia di Azzurra Lugari.
Alle 18.30, tema della
conversazione con
Antonello Giurgola, le vicende che hanno ispirato la scrittura di “Negroamaro” romanzo ambientato a Lecce, nel Salento e poi nel
Mondo, luogo della fuga del protagonista. Vicende forse autobiografiche traversate da una
narrazione tragica, assediata
da parole sbigottite, paradossalmente mute, eppure limpide, sempre consapevoli,
come in una confessione.
“Fuggire per non sentire nelle narici il sapore acido delle
alghe che stagnano allo scirocco o il tanfo dei brefotrofi che questa gente
venuta dal mare si porta addosso come una seconda pelle” scrive Antonello
Giurgola confondendo il destino del sé narrante con le immagini di uno sbarco
di clandestini. Un lungo flusso rievocativo attraversa le pagine di Negroamaro,
impasta l’andatura e il lettore è preso, altro non può, solo continuare a
leggere, rigo dopo rigo, tentando anche per lui un “cambiamento”.
Maristella Martella |
A seguire,
alle 20.00, la danza di Maristella Martella nel film “Kore - La danse de
Perséphone”, regia Azzurra Lugari, coreografie Maristella Martella, per le musiche
di Officina Zoè. danzate dalla Compagnia Tarantarte. Il film è stato girato nei
paesi del Capo di Leuca: Corsano, Alessano, Tiggiano e nelle grotte Cipolliane
di Gagliano con la produzione francese Oléo film, la partecipazione di France
Television e il sostegno del CNC di Parigi.
Scrive Edoardo Winspeare: "La danza
tradizionale ci ricorda chi eravamo. E' una messa danzata che celebra il
collante sociale e identitario di un popolo della terra. Questo è quello che fa
la coreografa e danzatrice Maristella Martella. Ma la nostra salentina non si limita
a questo, ripetendo lo stesso, pur bellissimo, rituale ballato. Maristella
lavora sulla - e dalla - tradizione perché vuole raccontarci che cosa siamo
diventati. Lo fa distillando il meglio dal passato, conservando l'autenticità
popolare e allo stesso tempo sperimentando nuove strade con il fine di fare
arte".