giovedì 14 aprile 2016

Negroamaro e la danza di Maristella Martella



Doppio appuntamento venerdì 15 aprile, al Fondo Verri. Alle 18.30, la presentazione del romanzo Negroamaro di Antonello Giurgola edito da Città Futura, dialoga con l'autore l’editore Maurizio Meo e Mauro Marino.
Alle 20.00, la presentazione del lavoro della coreografa e danzatrice Maristella Martella nel film “Kore - La danse de Perséphone”, realizzato con la regia di Azzurra Lugari.

 
La copertina del libro edito da Città Futura


Alle 18.30, tema della conversazione con Antonello Giurgola, le vicende che hanno ispirato la scrittura di Negroamaro romanzo ambientato a Lecce, nel Salento e poi nel Mondo, luogo della fuga del protagonista. Vicende forse autobiografiche traversate da una narrazione tragica, assediata da parole sbigottite, paradossalmente mute, eppure limpide, sempre consapevoli, come in una confessione. “Fuggire per non sentire nelle narici il sapore acido delle alghe che stagnano allo scirocco o il tanfo dei brefotrofi che questa gente venuta dal mare si porta addosso come una seconda pelle” scrive Antonello Giurgola confondendo il destino del sé narrante con le immagini di uno sbarco di clandestini. Un lungo flusso rievocativo attraversa le pagine di Negroamaro, impasta l’andatura e il lettore è preso, altro non può, solo continuare a leggere, rigo dopo rigo, tentando anche per lui un “cambiamento”.

Maristella Martella

A seguire, alle 20.00, la danza di Maristella Martella nel film “Kore - La danse de Perséphone”, regia Azzurra Lugari, coreografie Maristella Martella, per le musiche di Officina Zoè. danzate dalla Compagnia Tarantarte. Il film è stato girato nei paesi del Capo di Leuca: Corsano, Alessano, Tiggiano e nelle grotte Cipolliane di Gagliano con la produzione francese Oléo film, la partecipazione di France Television e il sostegno del CNC di Parigi.
Scrive Edoardo Winspeare: "La danza tradizionale ci ricorda chi eravamo. E' una messa danzata che celebra il collante sociale e identitario di un popolo della terra. Questo è quello che fa la coreografa e danzatrice Maristella Martella. Ma la nostra salentina non si limita a questo, ripetendo lo stesso, pur bellissimo, rituale ballato. Maristella lavora sulla - e dalla - tradizione perché vuole raccontarci che cosa siamo diventati. Lo fa distillando il meglio dal passato, conservando l'autenticità popolare e allo stesso tempo sperimentando nuove strade con il fine di fare arte".