Serata di poesia sabato 30 aprile al Fondo Verri, con
Dario Goffredo e Ilaria Caffio, ultimi arrivati nel Magazzino di Poesia di
Spagine iniziativa editoriale on-line curata dal Fondo Verri. Dalle 19.30, avrà
luogo la presentazione di “Atti minimi di sopravvivenza” di Dario Goffredo e di
“Verrà l’estate” di Ilaria Caffio.
Dario Goffredo è nato a Lecce nel 1974, vive e
lavora a Lecce. È membro della redazione di coolclub.it, sue poesie e racconti
sono stati pubblicati su riviste e
antologie, “Atti minimi di sopravvivenza” è la sua prima raccolta di versi.
Ilaria Caffio è nata a Taranto nel 1991, vive a
Lecce dove si è laureata in filosofia. Organizzatrice culturale cura gli
incontri di Filosofia a distanza ravvicinata, “Verrà l’estate” è la sua prima
raccolta di versi.
Dario Goffredo |
Le poesie di Dario Goffredo - scrive in una nota di
lettura Osvaldo Piliego – sono “preghiere
laiche, mantra devozionali, conta dei resti alla fine delle feroci battaglie
del quotidiano. Cercano cura alle ferite della vita questi versi, inclementi,
senza perdono, anelano speranza nell’alba del giorno nuovo. Dopo quelli freddi di un
inverno del cuore, attaccati a un ricordo, cognizione di dolore nuovo che si
somma a quello atavico. (...) Parole che sanno di carne lacerata, costretta a cauterizzarsi piano, corpo violato dal vizio
che si consuma, che sottrae ossigeno e minuti, che attende qualcosa anche
minuscola, apparentemente insignificante. Delle piccole cose capaci di muovere
tempeste interiori si innamora la sua penna precisa come un bisturi”.
Ilaria Caffio |
Per presentare Ilaria Caffio, ecco quanto scrive Mauro Marino: “È benedetto il momento in cui sei travolto dall’energia dell’altro, quando
ti sorprendi e di fronte ti trovi persone capaci di una visione. Una visione loro
stessi per la tua che si completa
nell’incontro: il fare con il fare, il dono che aumenta il dono. Capita abitando al Fondo Verri, meta di progetti,
di proposte, di desideri… Molte volte indeterminati, acerbi tentano l’esserci,
una forma, una “compostezza”, in un annuncio, su una locandina, per il tempo
necessario alla condivisione. Di
Ilaria sorprende subito la determinazione, il suo voler contribuire al
rinnovamento delle “cose”, essere presente nel quotidiano, nelle tessiture
culturali della città da militante attiva.
Strano lavoro quello della cultura, fatto di intuizioni, di intimità e di
relazioni, di incontri da mutare in opera”.