giovedì 21 aprile 2016

In Vespa dentro l'Africa



Venerdì 22 aprile, alle 19.30, la presentazione del libro “Soli in Africa, io e la mia vespa” di Stefano Medvedich. Con l’autore Maurizio Nocera che ha curato la prefazione del volume realizzato da Anxa Editore. Nella serata gli interventi del clarinetto di Salvatore Coppola.

Stefano Medvedich il giorno della partenza

Una straordinaria avventura dal Salento al cuore di tenebra dell'Africa!
“Nell’anno 2007 ho fatto un lungo viaggio in Africa con la mia Vespa, una PX 150”, ricorda Stefano Medvedich, “sono partito il 3 marzo da Gallipoli (Le) e sono tornato il 16 ottobre dopo aver attraversato 19 paesi: Spagna, Marocco, Sahara occidentale, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakri, Mali, Burkina Faso, Ghana, Togo, Benin, Gabon, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Burundi, Tanzania”. Un viaggio lunghissimo, dunque, che ha messo a dura prova il mito “made in Pontedera” e la resistenza del pilota. “Nel Gabon ho attraversato la foresta pluviale da Libreville a Franceville, 750 Km, di cui 500 su pista”, racconta Stefano, “nella Repubblica Democratica del Congo ho navigato a bordo di una chiatta sul fiume Congo per tutto il suo tratto navigabile, 1730km, dalla capitale Kinshasa a Kisangani. Da lì, attraverso il Kivu, in zona di guerra, sono passato in Ruanda, 600 Km di piste infernali in piena foresta. Dopo il Ruanda e il Burundi, costeggiando il lago Tanganica, sono giunto a Kigoma, in Tanzania. A Dar- Es- Saalam, ho spedito la Vespa in Italia con nave e sono tornato a casa in aereo”. Il libro che raccoglie il racconto del lungo viaggio, e pubblicato da Anxa Editore ed è disponibile su eBay a 13 euro, piu le spese di spedizione (clicca qui per acquistarlo). “Nel libro racconto con un ritmo avvincente ed incalzante l’infinità di situazioni vissute sulle strade e piste africane, il fascino dei grandi spazi e il calore della gente d’Africa”, spiega Stefano, “il volume, tuttavia, non è solo il racconto di un’avventura personale, ma ha un taglio culturale più profondo”. Come ogni viaggio su due ruote sa essere.