Giovedì 5 maggio, alle 20.30 al FV
Redi Hasa e Maria Mazzotta
presentano “Ura”
Ecco per Finisterre il progetto discografico di uno straordinario duo che vede la straordinaria voce della salentina Maria Mazzotta intrecciarsi abilmente con le corde del
violoncello di Redi Hasa.
“Ura” - significa “ponte” in albanese e “adesso” in salentino - porta alla luce i legami possibili tra i repertori che navigano
attraverso l’Adriatico unendo i Balcani e i Carpazi con le regioni del Sud
dell’Italia.
La voce di Maria Mazzotta
si muove leggera e ricca di mille sfumature tra le lingue musicali delle due
sponde mentre le note di Redi Hasa propongono, ogni volta, una e mille
soluzioni possibili alle melodie tradizionali.
“Il primo brano, originale, ci introduce a questo universo sonoro
con sfumature “Del cielo e della terra”, come recita il titolo. “Maria” è
invece cantata in griko, la lingua delle antiche comunità grecaniche della
Puglia e ci porta facilmente alla melodia montenegrina di “Sladjano Moje”. Ma è in “Ederlezi” che il duo raggiunge
uno dei suoi apici artistici. Questo brano della tradizione rom, eseguito da
numerosi artisti internazionali, è qui interpretato nella sua forma più pura.
Il vibrato della voce di Maria e le armonie di Redi ci portano direttamente nel
pieno di una carovana e nelle sue magie notturne. Di questo brano è stato
realizzato il primo video promozionale del progetto disponibile sul canale
youtube della Finisterre e all’indirizzo http://vimeo.com/user26081475
“Ohri” è una composizione
originale per violoncello solo e dalle sue note discende il ritmo che ci
conduce in Tracia per “Tou Margoudi”, brano tradizionale tra i più importanti
di quella regione-ponte. Si torna in
Italia per “Cicerenella”, popolarissima tarantella del Settecento che Maria
riesce a trasformare in un gioco vocale molto efficace che rende il brano una
piece di commedia dell’arte contemporanea. Ritmo
di danza frenetica e voce tra le corde nel “Krivo horo” della tradizione
bulgara. Un intreccio complesso reso semplice dalla perfetta armonia delle
parti. Il canto tradizionale albanese “Kno mi qyqe” e il celebre scioglilingua
rumeno “Dumbala dumba” completano questo progetto discografico che getta un
ponte tra mondi musicali lontani ma incredibilmente vicini.