"I pornomadi” di Davide Morgagni al Fondo Verri
mercoledì 23 aprile 2014 – alle 20.00
La prima presentazione per “I pornomadi” (musicaos:ed), il
romanzo di esordio di Davide Morgagni, terzo titolo della collana “smartlit”,
diretta da Luciano Pagano, si terrà il 23 aprile, alle 20.00, al FondoVerri a
Lecce (in
Via Santa Maria del Paradiso, nei Pressi di Porta Rudiae) con l’autore Lorenzo
Papadia, autore delle fotografie contenute nel volume e Luciano Pagano, che
dialogherà con entrambi.
Davide Morgagni si
muove attorno al centro di una realtà terrificante, costruita sul delirio, una
parola dopo l'altra, come una piega, una ferita. Quale immagine di società ne
verrà fuori, quale nuova generazione di pornoumani, derive, resisterà a questo
romanzo increato dove il mondo è immediatamente vita, subito, adesso? “Il
peggio passa e se ne fa una sintassi”.
Morgagni, nel suo
romanzo di esordio compie un gesto liberatorio nei confronti della sintassi, di
quella lingua che spesso viene abusata entro limiti di convenzienza,
confondendo l’essere di ciò che si racconta con la gabbia ‘scolastica’ delle
buone maniere, ammiccanti per il lettore. “I pornomadi” racconta le vicende del
primo “pornomade”, in una realtà cittadina, metropolitana, che sarebbe assenza
totale e gratuita, totale indifferenza, se non fosse per l’accensione atomica
che il testo fornisce alla realtà stessa.
Il libro contiene 25 immagini fotografiche,
in bianco e nero, realizzate da Lorenzo Papadia e selezionate per questa
pubblicazione. Cioò che si realizza, tra testo e immagine, ne “I pornomadi” è
un dialogo inedito, equilibrio tra poesia della visione e scrittura musicale
del testo di Davide Morgagni.
DAVIDE MORGAGNI
Nasce a Lecce nel
1977. Si laurea in Filosofia. Nel novembre del 2013 debutta alla scrittura e
regia teatrale con
"RICCARDINO III", da William Shakespeare.
LORENZO PAPADIA
Lorenzo Papadia vive
e lavora in Italia, come fotografo, occupandosi principalmente
dell'organizzazione di workshop fotografici, sviluppando percorsi a tema, a
partire da un'attenta analisi della realtà, fotografando spesso oggetti di uso
comune, interni o paesaggi urbani. La 'sua' realtà viene rivista ed ordinata,
rivisitata attraverso la fotocamera, per dare un senso compiuto al grande
disordine creato dalla velocità di vita odierna, fatta spesso di immagini iper
codificate. La fotografia, secondo Lorenzo Papadia, è ancora in grado di far
riflettere, di costituire una pausa al bombardamento continuo di immagini
cine-televisive tipico dell'era moderna. Una fotografia che ha il compito di
permettere all'osservatore di soffermarsi sulle cose, anche comuni, che non si
notano più per colpa di una certa velocità dello sguardo. L'atteggiamento di
Lorenzo Papadia richiama molto quello fanciullesco, lo stesso che porta alla
scoperta del mondo. (http://www.lorenzopapadia.com/)