giovedì 18 febbraio 2016

Macchine per lo sterminio di Grilli, Nigro e Andrioli al Fondo Verri







Venerdì 19 febbraio, al Fondo Verri, alle 19.00, nell’ambito dele inziative pubbliche della “Giornata della Memeria della shoah e degli stermini del novecento”, la presentazione di “Macchine per lo sterminio umano” atto teatrale ispirato dal racconto di F. Kafka “Nella colonia penale - 1914 / 1919”. Progetto e lettura di Renato Grilli per le musiche di Rocco Nigro, con la partecipazione di Rachele Andrioli.


Scrive il sociologo Zygmunt Baumann, in Modernità ed Olocausto: “Le cerimonie commemorative e le solenni dichiarazioni non portano avanti nessuna analisi dell'esperienza dell'Olocausto. Anche se sono di estrema importanza perché mantengono viva l'attenzione della gente comune, non specializzata, anche se cercano di sensibilizzare quanti non si sono mai posti il problema dell'importanza della memoria storica, … tuttavia non riescono dove più conta: nell’indicare i tratti ambigui del nostro moderno vivere “civile”, che la possibilità  di realizzarsi di quella tragedia ha mostrato e non cessa di mostrare anche oggi…
Scrive Richard Lowell Rubenstein, il pensatore più complesso e stimolante per quel che attiene la teologia, in “The Cunning of History”: “Il mondo dei campi di sterminio e la società da esso generatarivelano il lato sempre più oscurodella civiltà ebraico-cristiana.
Una civiltà che significa schiavitù, guerre, sfruttamento e campi di sterminio.Ma che significa anche igiene, alti ideali religiosi, arte meravigliosa e musica squisita.
Dunque è un errore pensare che civiltà e crudeltà selvaggia siano in antitesi.Oggi la crudeltà, come molti altri aspetti del nostro mondo,è gestita in modo assai più avveduto che in passato,ma non ha cessato e non cesserà di esistere.Creazione e distruzione sono aspetti inseparabili di ciò che chiamiamo (la o le) “Civiltà”…”