Sabato 7 luglio 2018, alle 20.00, al Fondo Verri
la presentazione di “Libro dei dispersi e dei ritornati”
di Lea Barletti edito da Musicaos.ed.
Lea Barletti ritratta da Maurizio Buttazzo |
Gli undici racconti del “Libro dei dispersi e dei ritornati”
prendono spunto da alcune fotografie di sconosciuti trovate nel baule di un
rigattiere a Berlino, la città nella quale vive l’autrice. “In un pomeriggio
invernale di qualche anno fa, bighellonando con un amico in un grande
robivecchi pieno di cianfrusaglie di ogni tipo, abbiamo trovato un baule di
vecchie fotografie, interi album, singole foto: il mio amico ha dato
un’occhiata e poi ha proseguito la visita, io invece mi sono seduta per terra e
ho cominciato a guardarle tutte, una per una.”
Scrive Carlo D’Amicis nella postfazione al volume:
“Il ‘Libro dei dispersi e dei ritornati’ esplora le possibilità del reale a
partire da un’azione, il guardare, che l’uomo ha messo a fondamento di ogni
processo di conoscenza. Dalla caverna di Platone a ‘Cecità’ di Saramago, ogni
discorso (o narrazione) intorno alla capacità di vedere è sempre stato
funzionale al bisogno di sapere. Lea Barletti lo sa bene, e affronta questo
viaggio di luce e di tenebra con la consapevolezza che ogni sguardo è debito”.
Lea Barletti, attrice e
performer. Salita sul palco la prima volta a quindici anni, non ne è più voluta
scendere. Attualmente, ha circa mezzo secolo. Da alcuni anni si è trasferita,
con il compagno e i due figli, a Berlino, dove ha perso la lingua ma ha
ritrovato il corpo con il quale danza volentieri, sia in cucina che sul palco.
Intanto, nel tentativo di ritrovare la lingua, ha ricominciato a scrivere, in
italiano e in un alquanto creativo tedesco: racconti, poesie e testi teatrali.
Non si è mai sentita a casa in Italia, non si sente a casa in Germania, ma
almeno adesso è ufficialmente un’immigrata.