L'immagine di Gianluca Costantini per la locandina del laboratorio |
Si chiude - mercoledì 6 aprile, alle 21.00 - con una performance ispirata ai versi di Maria Grazia Calandrone, “All’ascolto” laboratorio sulla
voce e il canto a
cura di Gaetano Fidanza
organizzato dall’Associazione Rapsodia 8.9 in
collaborazione con il Fondo Verri.
Il laboratorio è stato avviato nello scorso ottobre, gli appuntamenti il lunedì e il mercoledì.
"La voce e il canto
sono parte integrante della condizione umana.
Il canto in
particolare, prima di essere una pratica artistica e professionale, risponde ad
una necessità espressiva profonda di esplorazione di sé, di conoscenza del corpo,
di comunicazione con l’ambiente circostante e di contatto con l’altro.
Esperienza di sé e
rapporto con l’altro quindi. Un equilibrio labile e delicato fondato su un
presupposto fondamentale: l’ascolto. “Essere all’ascolto” è tendere allo stesso
tempo verso fuori e verso dentro. L’essere che ascolta è già un essere che
canta, che vibra, che vive.
Con il mio canto il
corpo dell’altro è investito dalla vibrazione e risuona a sua volta. Ma la
condizione di questo risuonare è la morbidezza, la
sensibilità, intesa nel suo doppio aspetto psicologico e fisico.
Quindi
un ascolto attivo ed un corpo morbido e ricettivo, sono le condizioni base per
la nascita di un canto libero. Libero da pregiudizi estetici ma anche libero da
tecniche vocali a volte ingombranti ed innaturali.
Un
canto che possa dare agio e piacere a chi lo canta (quindi a chi lo ascolta) è
l’obiettivo di questo percorso pratico che qui si propone. Un canto che forse sarà ingenuo, incolto e
‘non artistico’ ma che avrà recuperato le sue ragioni e forse proprio per
questo, le sue aspirazioni.
Non
è argomento del corso la tecnica vocale del cantante professionista.
Si vuole riscoprire qui, in modo discreto ed umile, una pratica ‘sociale’ del cantare insieme, ritenendo che il canto sia una necessità espressiva vitale per tutta la comunità".
Si vuole riscoprire qui, in modo discreto ed umile, una pratica ‘sociale’ del cantare insieme, ritenendo che il canto sia una necessità espressiva vitale per tutta la comunità".