Massimo Sani alla macchina da presa |
Domenica 12
ottobre, dalle 18.30, al Fondo Verri - presidio del Libro di Lecce, per
Artigiana - La Casa degli Autori - l’incontro col regista Massimo Sani, uno
dei pionieri del documentarismo televisivo a sfondo storico degli anni
Cinquanta e Sessanta. Autore di film-inchiesta che appartengono alla storia
cinematografia italiana. Nel corso della serata, introdotta
da Maurizio Nocera, saranno proiettati due docufilm del regista ferrarese: "30.000
punzoni, 55.000 matrici" documentario su Giovanbattista Bodoni (1740-1813)
incisore, tipografo e stampatore italiano,
ancora oggi noto per i caratteri tipografici da lui creati (Bodoni) e un ciclo di interviste con i protagonisti della Letteratura Italiana del
Novecento.
Massimo Sani è nato a Ferrara, il 21 agosto 1929 è un regista, sceneggiatore e giornalista italiano.
Dopo la laurea in chimica conseguita nell'ateneo della
sua città natale, Ferrara, si dedica immediatamente alla sua grande passione,
il cinema,
fondando nel capoluogo emiliano assieme al suo coetaneo Renzo Ragazzi il
cineclub Fedic. Entra in
contatto con altri giovanissimi amanti del cinema (fra i quali Massimo Felisatti,
Ezio Pecora,
Fabio Pittorru, Guido Fink oltre al più anziano Florestano Vancini) che negli anni
cinquanta,
in una città positivamente segnata dalle esperienze documentaristiche giovanili
di Michelangelo Antonioni, contribuiscono a creare una vivacità culturale
notevole.
Dopo alcune regie di cortometraggi girati a Ferrara
assieme a Pecora e Ragazzi (Oggi c'è mercato, Incontro sul fiume e Nozze d'argento) diventa collaboratore della Rai nel 1956 e per conto
della televisione italiana è autore e regista di svariati documentari e
inchieste filmate che vengono mandate in onda nella seconda metà degli anni
cinquanta e agli inizi degli anni sessanta (Benelux, Esuli dall'Ungheria, Reno, fiume d'Europa, SAAR, La giustizia tedesca
davanti al nazismo ecc.) sia come
cortometraggi che come servizi articolati in più puntate.
Nel frattempo, nel 1958 e fino al 1965, diviene corrispondente del settimanale Epoca e dei
periodici del gruppo Arnoldo Mondadori
Editore in Germania, collaborando
successivamente per altre riviste come Il
Mondo, La Fiera Letteraria, Il Ponte.
Lavora, durante la sua permanenza in Germania, con il
regista tedesco Alfred Andersch alla sceneggiatura del film di cooproduzione
italo-tedesca La rossa del 1962 con Rossano Brazzi fra gli interpreti.
Firma poi, assieme a Ragazzi, altri registi o da solo,
altri film inchiesta per la Rai che escono tra il 1965 ed il 1999 (Il crollo di un impero, Persia, anniversario
di un impero, Italia in guerra, Prigionieri, Prigionieri italiani andato in
onda nel 1999 su Raitre per il ciclo La Grande storia, ecc.) e
scneggiati televisivi come La guerra al tavolo
della pace - La conferenza di Yalta del
1975.
Ha inoltre partecipato alla regia di opere
cinematografiche collettive (come L'addio
a Enrico Berlinguer del 1984 assieme a Carlo Lizzani, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci,
Francesco Maselli e molti altri e Un altro mondo è
possibile sempre di registi vari
coordinati da Francesco Maselli per documentare le giornate del G8 di Genova nel 2001), scritto
diversi testi teatrali e vinto numerosi premi per la sua attività di
documentarista risultando anche finalista del Prix Italia nel 1987. È membro
dell'ANAC (Associazione Nazionale
Autori Cinematografici) ed ha tenuto
numerosissimi corsi sul cinema per studenti e corsi di aggiornamento per
insegnanti.
Il comune e l'amministrazione provinciale di Ferrara,
con la collaborazione dell'istituto ferrarese di storia contemporanea e del
Liceo Ariosto, in occasione dell’ottantesimo compleanno del regista, gli hanno
dedicato un'iniziativa dal titolo “Massimo Sani, un regista ferrarese di fronte
alla storia”. L'iniziativa, articolata nelle giornate di 27, 28 e 29 novembre 2009 ha visto
proiezioni delle sue opere e convegni. Inoltre una mostra è stata allestita
alla sala Alfonso I del castello estense, con materiali spesso inediti provenienti
dall'archivio romano del regista.