Da sabato 13 settembre, dalle 20.00 (fino al 24
settembre)
al FV una
mostra di scritture e ricerche di Francesco Aprile e Luc Fierens
Sarà
inaugurata sabato sabato
13 settembre 2014, alle 20:00, presso il
Fondo Verri, a Lecce in via Santa Maria del Paradiso - nell’ambito delle
iniziative off del Bitume photofest - “Il segno totale. Poesia:
dalla parola al segno”, una mostra di scritture di ricerca che si
svolgerà presso il Fondo Verri di Lecce fino al 24 settembre, e che vede dialogare due generazioni poetiche,
due approcci che attraverso percorsi diversi si strutturano sulla portata
sociale della parola. In mostra opere di Luc Fierens
e Francesco Aprile. Poesia
verbo-visiva, scritture asemantiche, comunicazione pubblicitaria, giornalismo,
new media, si incontrano dettando nuovi ritmi e
vicissitudini della parola poetica fattasi segno, lacerazione e incontro,
rimembranza archetipa ed esplosione sociale. L’impegno è costante, la militanza
appare intrinseca nella ricerca delle nuove possibilità del linguaggio poetico
che dalla parola si lega a differenti linguaggi, diventando segno.
LucFierens, note sull’opera:
Luc Fierens - Blind |
Fierens entrò in contatto con performers e poeti del Movimento durante gli anni '80, e da allora
continua a lottare poeticamente, ricercando senza sosta occhi che possano
leggere [...] attraverso immagini che ti urlano in faccia incazzate, rock.
L'Italia per lui resta ancora la terra madre, fertile, che conserva una
memoria. E ne soffre il suo richiamo continuo. Non è una questione di mercato,
non lo è mai stata, resta invariato il carattere di fenomeno marginale. Come ha
già detto qualcuno, la forza della Poesia Visiva sta nell'aver resistito a 50
anni di insuccessi (e nell'aver comunque preso una portata internazionale,
aggiungerei io). Nel caso di LucFierens la lealtà ai principi è mostrata dalla
tenacia e dalla passione con cui si dedica al suo lavoro artistico, e dal
bisogno di condividere ciò con qualcuno che possa capirlo. (Elisabetta Falanga)
La ricerca di una consapevolezza sociale è la posizione politica
di Fierens. L’andamento etico della sua proposta poetica. Un invito che
vivifica un approccio che vede l’arte come momento privilegiato per il
raggiungimento di un ordine sociale non repressivo. La parola-immagine appare
come segno connotativo della base reale del contesto immaginifico, e volge lo
sguardo all’indirizzo possibile di nuovi sviluppi poetici e vitali. L’orizzonte
utopico di un possibile reale. Una linea guida. (Francesco Aprile)
Francesco Aprile - Ende neu - 2013 |
Francesco Aprile, note
sull’opera:
L’efferatezza del simbolo è guerra visiva. Il labirinto poetico
confonde la solitudine dell’azione verbale impressa nell’obolo pragmatico.
MANIFESTO, riflesso nervoso del linguaggio privo di controllo ma non di
obiettivo, inaspettatamente sfiora la reazione convertendo la muta
interpret-azione in boato della coscienza. Fonemi-opliti, dall’armatura
galvanizzata preparano l’assedio finale, è il momento di scegliere da che parte
guerreggiare. Aprile lancia una sfida: l’egocentrismo della parola o il
capovolgimento del fronte semantico contro
la storia, strumento devoto ad
una società assente e avvizzita nel foraggiare il luogo comune, questo ultimo
fondamento dell’ordine-archetipo. Prepararsi alla disfatta, non soccombere per occultare il linguaggio accessorio e
infiammati dalla poiesi, accostarsi all’esalazione semantica e pregarne la
morte. (Cristiano Caggiula)
Il lavoro di Aprile vive nell'esplorazione dell'ineffabile; può
non comunicare in modo tradizionale, ma lo fa usando un movimento casuale, un
significato casuale, uno sviluppo casuale per recuperare una comunicazione
dall'oltre. Uno degli aspetti del lavoro di Aprile è il magistrale uso degli
spazi bianchi. Ci sono costruzioni dal controllo intenso. (Bill Di Michele, in Tip of
the knife. Visual Poetry magazine, giugno 2014).