Abbiamo scelto Danilo Dolci per attraversare il Tempo della
Memoria, quello che dal 27 gennaio al 10 febbraio, “corre” tra due tragedie
dell’Umano, diverse certo, ma significative e monito per il presente che ancora
produce barbarie. Abbiamo scelto Danilo Dolci perché poeta concreto con il suo
fare, artefice di consapevolezza e di cambiamento. Versi, i suoi, di una
chiarezza essenziale: "Ciascuno
umilmente si informi / umile ma responsabile riferisca a chi non sa: / dai
campi con i cartelli a quelli nuovi, più ipocriti / Auschwitz sta figliando nel
mondo / Non sentite l’odore del fumo? I figli pur diversi gli somigliano".
Quello che proponiamo è un recital prodotto in CD nel 1974 con Con Theresia Bothe, canto, chitarra;
Claudia Avila, canto; Katharina Heutjer, violino e registratore; Peter Croton,
chitarra; Michelangelo Rinaldi, piano e friscalettu; Daniela Dolci,
recitazione.
Il lavoro - che ha celebrato i 50 anni di attività del
Comitato “Verein zur Förderung des Werkes von Danilo Dolci”, in Svizzera - è composto
da poesie e testi di Danilo, estratti dai libri “Poema Umano”, Einaudi 1974 e
“Chissà se i pesci piangono”, Einaudi, 1973 e canzoni scritte da Theresia Bothe
la quale, avendo trovato grande affinità tra il suo impegno sociale e i versi
di Danilo, si è lasciata ispirare dalle sue poesie.
L’orrore
è in atto, accade, sta accadendo adesso in Europa!