Giovedì
10 gennaio 2019 – ore 20.00
presso
il FondoVerri di Lecce
(Via
Santa Maria del Paradiso)
presentazione
de
“L’estate di Gaia”, di Alessio Paiano
(Musicaos)
dialoga
con l’autore:
prof.
Simone Giorgino
interviene:
Luciano
Pagano
letture
di:
Simone
Franco, Simone Giorgino
mosaici:
Orodè
Deoro
Giovedì
10 gennaio 2019, alle ore 20.00,
presso il FondoVerri di Lecce, in via Santa Maria del Paradiso, si terrà la
presentazione de “L’estate di Gaia” (Musicaos) di Alessio Paiano, poema di
esordio del giovane autore salentino. L’autore dialogherà con il professore
Simone Giorgino, interverrà l’editore, Luciano Pagano. All’attore e regista
Simone Franco, e a Simone Giorgino, saranno affidate le letture di alcuni versi
tratti dal poema. La presentazione ospiterà i mosaici di Orodè Deoro che sono
stati di ispirazione alla realizzazione dell’illustrazione contenuta nella
copertina del volume. Ingresso libero.
“L’estate di
Gaia”
è la prima opera in versi di Alessio Paiano. Andrea Donaera, nella postfazione
al volume scrive: “[…] riceviamo una novità assoluta, per questi nostri tempi:
una poesia che non scivola accomodante ed emozionale, ma che costringe a
cogliere il rovesciamento che è in atto nei sistemi comunicativi, attraverso
l’indagine attorno alla lingua, componendola di alternative con piglio
parodico, teatrale, osceno – anche nella forma editoriale data al volume. [...]
quanto di più lontano possibile dalla lingua ‘corretta’, dilaga nella lingua
italiana e nella filosofia del linguaggio, attingendo a riferimenti autorevoli
che prima di lui hanno compiuto l’eroismo di slacciarsi dal ‘normale’ fare
poesia.” Da queste premesse nasce l’opera dell’autore secondo cui questo, lungi
dall’essere un poema compiuto, è un pantano in cui l’autore non può che
sprogettare quanto ideato. “L’estate di Gaia” è la distruzione in versi di un
inetto digitale, Camicia Pezzata, scarto narrativo di un rapporto senza
contatto, osceno, con un profilo digitale, Gaia. Non si dà autore senza personaggio,
non si dà personaggio senza storia, non si dà storia senza l’umano, non si dà
lettore-spettatore.
Gianluca Garrapa,
ha scritto su Satisfiction, a proposito del poema di Paiano, “L’estate di
Gaia”, quando il testo era ancora inedito: “[…] Sottrarsi a quella omologazione
tipica della sua generazione, di Paiano e Paiano non assume mai pose da vittima
o da maledetto, nello scritto e nel visibilio delle soluzioni poetiche. Paiano
potrebbe cantilenare la sua spocchia di esperto metrico o poeta di ricerca, lo
fanno i giovini, e non solo, italioti, e come se non lo fanno! ma lui
preferisce mantenersi nella posizione umile del genio che sa già, saggia, fa
assaggiare, e ascolta facendo sentire… ma non distoglie, il medium-tema del
personal computer, noioso ormai, dal territorio e dalle vicende politichesi: la
poesia di Paiano, infatti, è anche un tentativo di civilizzare la stucchevole
poesia civile, martirizzare il vittimismo querulo, collocarsi in un fantasma
che non è affatto di senso di colpa ma di, semmai, eroica impresa inutile.”
Alessio Paiano è
nato a Pavia nel 1992 e vive a Lecce, dove si è laureato in Lettere Moderne
svolgendo attività di ricerca principalmente su Carmelo Bene. Suoi articoli
sono apparsi su alcuni blog e riviste online; attualmente cura per Poesia del
Nostro Tempo (rivista «Argo») la rubrica «Il Grammofono», concepita come
laboratorio di critica letteraria sulla poesia contemporanea. Fa parte del
direttivo del Centro Studi Carmelo Bene. «L’estate di Gaia» è la sua prima
opera in versi.
postfazione
di Andrea Donaera
contiene
due testi di Simone Giorgino
in
copertina: Orodè Deoro
“Volevo solo
dirti che ormai mi diverto troppo” (Mosaico 40 x 40 cm, particolare)