Martedì 19 agosto, dalle 20.00, al
Fondo Verri
con la chitarra flamenca di Massimo “Max” Mura
gli interventi
di Maurizio Nocera e il reading di Mattia Politi
Il 19 agosto 1936 a Granada - fucilato senza alcun
processo dai falangisti franchisti - moriva Federico
Garcìa Lorca, i resti del suo corpo, non sono mai stati trovati.
Con il poeta, come atto di “pulizia sociale”, vennero fucilate altre tre persone: i due toreri anarchici
Francisco Galandi e Juan Cabeza, e il maestro repubblicano Dioscoro Galindo.
“Lorca venne eliminato dai nazionalisti per la sua militanza e
il suo grande impegno culturale. Come un “moderno Shakespeare”, scriveva, dirigeva una compagnia teatrale e
recitava. Il suo appoggio alla Spagna repubblicana disturbava la propaganda
della destra autoritaria.
Artista
cosmopolita - era amico di Salvador Dalì, Luis Buñuel, Pablo Neruda, Juan Ramón
Jimenez, Ignacio Sánchez Mejías, Rafael Alberti e Antonio Machado - García
Lorca aveva aderito alla campagna di alfabetizzazione repubblicana con un teatro ambulante di poesia popolare,
anticlericale e zingaresca. I suoi versi infiammavano la passione libertaria in
tutto il mondo. Uccidere García Lorca, a un mese dal golpe militare di Franco,
fu come ammutolire lo spirito laico, sognatore e rivoluzionario della
Repubblica.
Oggi bisognerebbe rileggere le sue pagine più
profetiche, quelle di “Poeta en Nueva York”, da molti giudicate il suo
capolavoro. In quel volume, l’artista spagnolo analizzava con spirito poetico l’alienazione dell’uomo nella società moderna
e i meccanismi che permettono ai pochi di dominare sui molti”.
Accogliendo
la proposta della Compagnia Mura di
Flamenco Andaluso, il Fondo Verri, ospita martedì 19 agosto, dalle 20.00, “Ricordo di Federico Garcia Lorca nella Lecce di
Vittorio Bodini”. (Bodini da ispanista fu traduttore per Einaudi delle opere
teatrali del grande spagnolo).
Nella
serata presentata da Maurizio Nocera, il flamenco del chitarrista compositore
Massimo “Max” Mura che proporrà le sonate “Falsetas” e “Rumba para Lorca” introdotta
da “Memento " di F. Garcia Lorca e il reading di Mattia Politi per i versi
di Lorca, di Antonio Machado, Pablo Neruda e Vittorio Bodini.