Venerdì 18 luglio, alle 19.30
La saletta del Fondo Verri sarà luogo della
presentazione
della seconda raccolta di racconti
della seconda raccolta di racconti
“Salento quante storie” Edizioni
Città Futura
Dieci racconti, dieci autori diversi selezionati da
un’apposita giuria tecnica tra decine di racconti pervenuti alla
segreteria organizzativa, un concorso letterario alla sua seconda
edizione, due giurati d’eccezione come Mauro Marino e Pierfrancesco
Pacoda, un Salento amato da raccontare con la sua storia, le tradizioni,
il folclore, il mare, il sole, il vento, i profumi, i muretti a secco,
le masserie, la pizzica, le feste, l’estate, l’arte, il barocco… ma
anche con le sue contraddizioni, come un frutto dolce, profumato e
colorato ma irto di spine. Un viaggio spazio-temporale che ci porterà a
visitare città contemporanee, disilluse e disincantate ma non per questo
meno belle e intriganti, contrade, borghi e paesi sospesi nel tempo,
tra voli di uccelli e cespugli odorosi, con luoghi e parole che fanno
sentimento, emozione, canto, preghiera.
Tutto questo è SALENTO QUANTE STORIE! Perfettamente in linea con il nostro progetto editoriale che vuole proporre e promuovere nuovi scrittori-narratori, ma anche, un territorio: il nostro, attraverso l’uso delle parole e della cultura, non già e non solo con le immagini dei vari stereotipi, se pur famosi nel mondo, del mare incantato, delle spiagge finissime, della pizzica o del barocco. Un progetto ambizioso, difficile da realizzare, visto pure il contesto storico che stiamo vivendo, la profonda crisi economica e di valori, la decadenza politica e di ideali. Ma le sfide ci appassionano, così come ci appassiona la scrittura e la lettura, la cultura, l’editoria.
La cultura ci salverà. È un sogno? E cosa saremmo noi senza di essi?
Tutto questo è SALENTO QUANTE STORIE! Perfettamente in linea con il nostro progetto editoriale che vuole proporre e promuovere nuovi scrittori-narratori, ma anche, un territorio: il nostro, attraverso l’uso delle parole e della cultura, non già e non solo con le immagini dei vari stereotipi, se pur famosi nel mondo, del mare incantato, delle spiagge finissime, della pizzica o del barocco. Un progetto ambizioso, difficile da realizzare, visto pure il contesto storico che stiamo vivendo, la profonda crisi economica e di valori, la decadenza politica e di ideali. Ma le sfide ci appassionano, così come ci appassiona la scrittura e la lettura, la cultura, l’editoria.
La cultura ci salverà. È un sogno? E cosa saremmo noi senza di essi?
Maurizio Meo